Cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, oggi il vertice dei ministri degli esteri dell'Unione europea

Cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, oggi il vertice dei ministri degli esteri dell'Unione europea

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Cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, oggi il vertice dei ministri degli esteri dell'Unione europea

Di Redazione • Pubblicato il 25 Gen 2021
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Quest'anno a Fiumicello non ci saranno eventi in presenza a causa della pandemia ma si rinnoverà comunque il ricordo del giovane ricercatore.

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Era il 25 gennaio 2016 quando il telefono di Giulio Regeni ha smesso di mandare segnale. Da allora, il ricercatore di Fiumicello che si trovava a Il Cairo per una ricerca universitaria è sparito nel nulla, fino a quel 3 febbraio quando il suo corpo è stato ritrovato esanime poco fuori da Giza. Sono passati cinque anni da quel giorno e ancora adesso tanti dubbi aleggiano sui suoi ultimi giorni, a partire da chi effettivamente lo abbia ucciso e perché, dopo averlo torturato per giorni interi. Domande su cui la Procura di Roma - guidata da Michele Prestipino - ha basato le proprie indagini, alla fine non avvallate dai colleghi del paese nordafricano, che non hanno accolto la richiesta di processare i quattro agenti dei servizi segreti egiziani.

Per il regime di Al-Sisi, infatti, la colpa è da far ricadere sulla banda di presunti rapinatori incolpata qualche settimana dopo la morte del 28enne, i cui componenti sono stati tutti uccisi in un raid della polizia locale. Nel loro covo sono stati ritrovati i documenti del giovane, ma per la famiglia è stato palese fin da subito che fosse un depistaggio. Nemmeno la magistratura italiana ha avvalato quell'ipotesi, così come dell'ipotesi iniziale di un incidente stradale, andando invece ad indagare sull'intelligence nazionale. Sul tema si è attivata anche una commissione parlamentare, creata nel 2019 per indagare sul tema, ascoltando a più riprese le parti coinvolte.

Pochi giorni fa, l'ex segretario dell'ambasciata d'Italia a Il Cairo ha dichiarato - proprio davanti a quest'organo - di essere andato subito a denunciare la scomparsa di Regeni, ma non trovò collaborazione da parte delle forze dell'ordine. A inizio anno, invece, la famiglia Regeni ha denunciato il governo Conte per la vendita all'Egitto di due fregate, violando così la legge 185 del 1990, che vieta la vendita di armi a paesi "i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani, accertate dai competenti organi delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea o del Consiglio d’Europa". Numerose le loro richieste precedenti di ritirare nuovamente l'ambasciatore dal Paese.

L'annuncio del ritrovamento del corpo di Regeni avvenne nel corso di una visita a Il Cairo dell'allora ministro allo sviluppo economico, Federica Guidi, con una delegazione di imprese italiane. L'esponente del governo Renzi decise quindi di sospendere l'iniziativa e dall'altra parte del Mediterraneo venne anche richiamato il proprio rappresentante per qualche mese. Oggi arrivano anche le parole di Mattarella: "L'azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità, che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli. Ci attendiamo piena e adeguata risposta da parte delle autorità egiziane, sollecitate a questo fine, senza sosta, dalla nostra diplomazia".

Mentre la questione diplomatica tra Italia ed Egitto va avanti, oggi sarà anche oggetto di discussione al Consiglio dei mistri degli esteri dell'Unione europea. Lo stesso titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, aveva chiesto che Bruxelles intervenisse a sostegno di Roma sulla vicenda. "Un sentito grazie alla magistratura italiana per l'importante lavoro svolto. Non ci stancheremo mai di chiedere giustizia" è la posizione espressa in mattinata dal presidente del Parlamenteo europeo, David Sassoli. Nella Fiumicello di Giulio, invece, la pandemia ha impedito di ricordare come ogni anno il ricercatore, annullando la fiaccolata che attraversa il paese e che raccoglie centinaia di persone, per chiedere giustizia e verità. Tutti gli eventi, infatti, si terrano in streaming.

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