Cinquantatré anni dalla strage di Peteano, il ricordo dell’Arma dei Carabinieri e delle autorità

Cinquantatré anni dalla strage di Peteano, il ricordo dell’Arma dei Carabinieri e delle autorità

LA CERIMONIA

Cinquantatré anni dalla strage di Peteano, il ricordo dell’Arma dei Carabinieri e delle autorità

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 31 Mag 2025
Copertina per Cinquantatré anni dalla strage di Peteano, il ricordo dell’Arma dei Carabinieri e delle autorità

Deposte le corone commemorative presso il monumento alla memoria di Antonio Ferraro, Donato Poveromo e Franco Dongiovanni. Presenti al momento alcuni familiari delle vittime.

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Sono passati 53 anni da quel 31 maggio del 1972. Era tarda sera quando al centralino della stazione dei Carabinieri di Gorizia giunse una telefonata anonima che segnalava la presenza di una Fiat 500 con buchi sul parabrezza lungo l’attuale strada provinciale in località Peteano. La prima ad accorrere sul posto fu una pattuglia da Gradisca d’Isonzo. Quando gli agenti aprirono il cofano del mezzo, si scatenò l’esplosione: fu così che persero tragicamente la vita il brigadiere Antonio Ferraro e i due carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni.

A ricordare la strage nell’appuntamento annuale durante la mattinata di oggi, davanti al monumento commemorativo posto nei pressi di Peteano, numerose delegazioni dell’Arma dei Carabinieri del territorio, da Gorizia a Monfalcone. La cerimonia è cominciata attorno alle ore 10 e si è svolta in maniera essenziale, con la deposizione delle corone commemorative da parte del prefetto di Gorizia Ester Fedullo, dell’ispettore regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri per il Fvg Michele Cristofaro Ladislao e dei sindaci Marco Vittori, Luca Pisk e Alessandro Pagotto – rispettivamente di Sagrado, Savogna d’Isonzo e Gradisca d’Isonzo. Presenti anche il generale Gabriele Vitagliano, comandante dei Carabinieri del Friuli Venezia Giulia, il comandante provinciale Massimiliano Bolis, il questore Luigi Di Ruscio e il comandante provinciale della Guardia di Finanza Andrea Esposito.

Alla posa delle corone è seguita la benedizione impartita da Don Albino d’Orlando, cappellano militare al Comando Legione Carabinieri Fvg, con la successiva “preghiera del carabiniere”. I tre giovani membri dell’Arma tragicamente deceduti quel 31 maggio del ‘72 sono stati poi insigniti, l’anno successivo, con una medaglia d’argento al Valore Civile. «L’appuntamento di oggi ha un significato importante, innanzitutto per fare memoria e ricordare queste giovani vite stroncate – questa la dichiarazione del sindaco di Sagrado Marco Vittori – poi, per dare un monito alle nuove generazioni, portando l’attenzione su accadimenti, come questo, che hanno colpito in maniera deplorevole le istituzioni e segnato tragicamente intere famiglie».

L’attentato di Peteano è inoltre emblematico delle dinamiche che caratterizzarono il travagliato periodo degli anni Settanta in Italia. Inizialmente attribuita agli ambienti di sinistra, attraverso successive indagini nel decennio successivo ne fu appurata la vera matrice neofascista: coloro che furono individuati come responsabili dell’attentato aderivano infatti al gruppo eversivo di estrema destra extraparlamentare “Ordine Nuovo”.

La fatalità che colpì i tre agenti e gli effetti del tragico evento sul piano umano sono ancora indelebili nella memoria di Luigina, nipote di Franco Dongiovanni. Originaria di Lecce, la famiglia fa ogni anno il possibile per prendere parte alla cerimonia: «Mio zio Franco aveva solo 22 anni all’epoca – racconta Luigina – quando torniamo qui viviamo un misto di sentimenti, tra la gioia nell’incontrare sempre persone di Gradisca che lo conoscevano e lo ricordano con affetto e il grande dolore che ci travolse con l’arrivo della notizia da mille chilometri di distanza». La nipote del carabiniere ringrazia «tutte le autorità locali per tenere vivo ogni anno il ricordo» e per aver ripristinato l’aspetto del monumento, che un gesto di vilipendio imbrattò di vernice lo scorso luglio.

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