Cimeli, divise e ricordi: gli alpini celebrano 100 anni di storia a Gorizia

Cimeli, divise e ricordi: gli alpini celebrano 100 anni di storia a Gorizia

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Cimeli, divise e ricordi: gli alpini celebrano 100 anni di storia a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 07 Ott 2023
Copertina per Cimeli, divise e ricordi: gli alpini celebrano 100 anni di storia a Gorizia

Nelle teche sono esposti cimeli e divise che hanno segnato la storia degli alpini, tra cui quelli del sottotenente Pietro Colobini e altri.

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Cent’anni di storia, cuori che battono all’unisono. Il passato di chi ha combattuto si unisce al presente di chi - anche in tempo di pace - aiuta il prossimo, come durante le giornate che seguirono al terremoto di Gemona. In occasione del centenario della fondazione della sezione Alpini di Gorizia, celebrata nel mese di settembre, è stata inaugurata ieri alle 17 – presso il museo di Santa Chiara di corso Verdi – la mostra “Alpini di ieri…Alpini di oggi”.

Un lavoro realizzato con l’aiuto del Comune, il finanziamento della Fondazione Carigo e Cassa rurale Fvg, nonché della Regione, Promoturismo, Camera di commercio e Biblioteca Isontina. Senza dimenticare la preziosa collaborazione dell’associazione Isonzo, il Gruppo di ricerca storica Isonzo, e i soci della brigata alpina Julia. Grazie ai quali sono state esposte nelle teche cimeli e divise che hanno segnato la storia degli alpini.

Fra questi spicca il materiale appartenuto al sottotenente Pietro Colobini. Sotto il vetro ritroviamo borraccia, cinturone in cuoio, passamontagna, tascapane e persino i suoi guanti. Sui quali sono ancora presenti i buchi lasciati da quel filo spinato che tentò di divellere, durante l’assalto in cui rimase ucciso. «C’è molta emozione – ha sottolineato il presidente della sezione, Paolo Verdoliva -. Con oggi entriamo nel vivo del centenario della sezione di Gorizia».

Abbiamo iniziato lo scorso weekend, con l’esercitazione della Protezione civile e i lavori al parco dell’Università. Oggi inauguriamo la mostra distribuita su due piani. Al piano terra si commemorano gli eventi più importanti dei cento anni di vita della sezione di Gorizia, mentre al primo piano ricordiamo la brigata alpina Julia, con i vari momenti storici, fino ad arrivare alle missioni di pace degli ultimi anni. Siamo soddisfatti di essere riusciti ad arrivare sin qui».

«Domani avremo a Gorizia la riunione del terzo raggruppamento Triveneto, con la presenza del presidente nazionale Sebastiano Favero». Una celebrazione che avrà il suo momento clou nelle tre giornate che si terranno dal 27 al 29 ottobre, con un programma ricco che si svolgerà – oltre che Gorizia, in altre località, come Cormons e Fogliano. Grande attesa anche per la serata di gala che si terrà al Teatro Verdi sabato 28 ottobre, durante la quale verrà consegnata la cittadinanza onoraria all’Associazione nazionale alpini e - a seguire - il concerto della brigata alpina Julia, assieme al coro “Ardito Desio”.

L’evento conclusivo cadrà invece domenica 29 ottobre, con gli onori ai caduti e l’imponente sfilata lungo corso Italia e corso Verdi. Per confluire in piazza Vittoria, dove a sant’Ignazio verrà celebrata la santa messa - presieduta dall’arcivescovo Carlo Maria Redaelli. «Tante sono state le iniziative degli alpini – ha ricordato il sindaco Rodolfo Ziberna. Non da ultima, l’opera di disboscamento, la settimana scorsa, in prossimità dell’università. Un impegno che si può riassumere attraverso le parole “cultura, protezione civile e aiuto al prossimo”».

A parlare è stato poi il vicecomandante di brigata, colonnello Enzo Ceruzzi. Il quale - portando i saluti del generale Del Favero – ha voluto sottolineare come l’iniziativa celebri il centenario della sezione di Gorizia «a testimonianza dell’affetto che lega gli alpini in congedo e quelli in servizio. Due facce della stessa medaglia. Gorizia ha ospitato il 9° reggimento alpini e anche il 3° reggimento artiglieria, di cui sono stato comandante per quattro anni, e per il quale è stato eretto il monumento al parco della Rimembranza».

«Un’attività conviviale, questa, ma mi piace ricordare la concretezza degli alpini, le opere al servizio della popolazione, che è poi anche oggetto della mostra. Con il tempo cambiano gli equipaggiamenti, le tecnologie, gli scenari geopolitici. Ma restano inalterati i valori degli alpini di ieri e di oggi». Un’attualità che si riflette anche nelle parole della senatrice Francesca Tubetti. «Avete la capacità di far sentire i cittadini una sola famiglia. Gli alpini sono sempre attuali», ha ribadito, ringraziando gli alpini per l’opera resa ai cittadini e allo stato italiano.

«Una propaganda positiva dell’Italia che vogliamo, per tutti i nostri figli». E sostenere gli alpini è, per il vicepresidente vicario della Cassa rurale Fvg, Umberto Martinuzzi, «un dovere morale». Gli alpini sono «uno splendido esempio», ha rimarcato il presidente della Fondazione Carigo, Alberto Bergamin. «Ci si incrocia nei momenti più difficili, come nei momenti di festa. Un’associazione che consente di ricostruire il senso di comunità e appartenenza, un esempio da dare ai giovani». Mentre Stefano Zucchiatti - vicepresidente dell’Associazione gruppo di ricerca storica Isonzo – ha espresso grande entusiasmo.

«Come associazione cerchiamo di portare avanti il discorso culturale e storico, soprattutto per il futuro della nostra città, dal punto di vista turistico». Dopo il taglio del nastro, la visita è stata guidata dal segretario dell’associazione nazionale alpini Pierpaolo Silli, che con meticolosa passione si è soffermato a illustrare bacheche e uniformi esposte. Fra queste, la divisa in lana pettinata del comandante Giuseppe Rizzo, impegnato durante i soccorsi successivi al terremoto del 1976. La mostra rimarrà aperta tutto il mese di ottobre dal venerdì alla domenica, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30.

Foto Sergio Marini

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