la biciclettata
La ciclostorica colora Cormons, un fiume di bici d'epoca corre sul confine

Circa 200 iscritti hanno preso parte all'evento, il percorso ha unito Collio e Brda toccando anche Gorizia. Presenti appassionati di tutte le età.
È partita questa mattina, da piazza Libertà a Cormons, la Collio Brda Classic che - spingendosi fra Collio e Brda - si è posta come obiettivo l’unione transfrontaliera. Dimostrando con allegria come la bellezza del paesaggio e i prodotti della terra non conoscano confini. Presenti al raduno molte associazioni dilettantistiche di ciclismo, provenienti da Ronchi dei Legionari, Grado e persino da fuori Italia. Partecipanti di tutte le età, giovani e ciclisti di vecchia data - anche con bici d’epoca - hanno voluto prendere parte alla kermesse, che prevedeva un tracciato di circa 100 chilometri fra Slovenia e Italia.
«Rappresento la squadra del Ronchi Ciclismo, siamo venuti a fare compagnia ai nostri colleghi che hanno la maglia di “Grado – Isola del Sole”», racconta Nives Orlando, di 64 anni. «La nostra squadra, insieme con gli amici austriaci, e italiani provenienti da tutto il Nord Italia, scollineranno in Slovenia e rientreranno da Oslavia, con un dislivello di circa 600 metri. Bisogna calcolare che con le bici d’epoca, che non hanno il cambio come le bici moderne, è molto faticoso. Anche le discese sono molto impegnative. Perché i freni non sono a disco come adesso. Io e il nostro presidente li abbiamo accompagnati, poi torneremo verso Ronchi facendo il castello di Spessa, ma rifacendo solo 25 chilometri».
Circa 200 iscritti hanno preso parte all'evento. Anche il presidente dell’Asd Rochi Ciclismo, Bruno Chiarvesio, ha espresso grande soddisfazione. In sella alla sua bici - nonostante i suoi 76 anni - ha raggiunto il gruppo a Cormons, per poi rientrare a Staranzano. «È un bellissimo ritrovo, anche per le bici d’epoca. Vedo tante novità, perché ogni bicicletta ha un suo dettaglio particolare, chi col cambio, chi col deragliatore. Dopo ci sono i tubolari. L’importante è divertirsi, attraverso i paesaggi bellissimi dei dintorni. Fra Cormons e Gorizia si ritrovano posti meravigliosi. Un grande in bocca al lupo e arrivederci».
E in sella alla sua bicicletta non poteva mancare il vicepresidente Gianni Valentino Piran, ex ciclista che ha iniziato a montare in sella a una bici da corsa all’età di dieci anni. «Ho ancora la bici di quando correvo da ragazzo», racconta con la gioia negli occhi, mostrando la sua prima bicicletta originale, del 1974, quando gareggiava come esordiente. «Mi piacciono, queste “ciclo” storiche. Sono appassionato di ciclismo, di fatti partecipiamo al circuito regionale cicloturistico. Siamo una società di circa 30 aderenti, e normalmente ci classifichiamo secondi in campionato regionale di cicloturismo. Quindi viva il ciclismo. Io ho 64 anni, ma la bicicletta mantiene giovani», conclude con un’energica stretta di mano.
Appassionato cicloturista dall’età di 17 anni è anche il pensionato Miceu Alessandro, proprietario di diverse bici, alcune trasformate per il cicloturismo. «L’altra settimana ero in mountain bike sempre su questi colli, con un altro amico. Conosciamo bene, la zona. Sono venuto da Staranzano, sapevo di trovarli qua, e adesso ritorneremo assieme». Una manifestazione organizzata da “Autoktona” nell’ambito della Festa dell’uva che si è svolta a partire dal 15 settembre per concludersi in bellezza oggi. Con una gara che, partendo da Cormons, si è poi dipanata fino a Gorizia e a Salcano.
Competizione durante la quale i ciclisti hanno dovuto cimentarsi in percorsi difficili, per poi attraversare la nuova passerella sull’Isonzo, fino a spingersi a Ruttars e rientrare a Cormons. «Un’iniziativa che porta tanta qualità - commenta il sindaco Roberto Felcaro -. Sono idee nate da amici, il numero degli iscritti testimonia il grande lavoro svolto dai volontari, che si impegnano per la collettività. Si tratta di una kermesse che si sposa perfettamente con la Festa dell’uva». Presente alla manifestazione anche l’assessore allo sport goriziano Giulio Daidone, secondo il quale l’importanza dell’evento sta in primis nel tragitto che sconfina fra i due Paesi e nella bellezza che offre il territorio.
«È una manifestazione importante, perché oltre a unire i due territori, Collio italiano e sloveno, mostra la partecipazione dei cittadini, la nostra enogastronomia e i nostri meravigliosi paesaggi. Quindi è un evento importante per Cormons e per tutta la provincia di Gorizia». Manifestazione che accomuna e unisce anche i sindaci dei paesi limitrofi. A presenziare la partenza, infatti, anche il sindaco di San Floriano del Collio, Franca Padovan. «L’anno scorso siamo partiti da San Floriano - racconta -. Dunque, siamo entusiasti di partecipare e far parte di questo gruppo, perché è una manifestazione che ci unisce e mostra l’unione stessa del territorio».
«Abbiamo un territorio bellissimo, che bisogna sfruttare al massimo, dal vino a tutte le attività produttive che lo caratterizzano». A parlare è stato infine Roberto Gajer, anima dell’evento, nonché gestore dell’osteria “Caramella”. «Si tratta di una bella iniziativa che nasce diversi anni fa, per far conoscere e vivere il territorio non solo per l’aspetto enogastronomico. Perché una delle cose più belle che abbiamo sono i paesaggi, le colline, le persone. Quest’evento nasce grazie agli sforzi di tanti volontari, amici. Chi prepara le torte, chi blocca le strade, poi gli stessi produttori di vino che ci ospitano. Siamo partiti tanti anni fa con il discorso transfrontaliero».
«“Autoctona” nasce nel 2013, il primo evento era sul vino del Collio, del Brda e della Vipava. Dopo l’abbiamo portato sul versante sportivo, anche se non è una gara sportiva ma dilettantistica». Una pedalata che ha preso il via nel 2015, e che ogni anno prevede la partenza da un comune diverso del Collio. «Adesso siamo tornati a Cormons, da dove abbiamo iniziato - prosegue Gajer -. Voglio ringraziare anche i comuni, che ci accolgono sempre con piacere e collaborazione. Il clima è allegro, divertente. Speriamo di migliorare negli anni futuri, per portare ancora più gente. La regione ci aiuta, ma si può sempre migliorare».
Presente all’appuntamento anche il gruppo “Nordic Walking” di Cormons - diretto dagli istruttori Alessandra Gavagna, Carla Tavagnutti e Grazia Versaci - che per l’occasione ha organizzato una camminata attraverso le Vigne alte del Collio. Non sono mancati poi stand in cui assaporare piatti tradizionali, accompagnati dall’aperitivo zen, amaro alla canapa e grappa al latte.
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