Il cibo sintetico spaventa gli agricoltori, grido di allarme a Gorizia

Il cibo sintetico spaventa gli agricoltori, grido di allarme a Gorizia

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Il cibo sintetico spaventa gli agricoltori, grido di allarme a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 02 Nov 2022
Copertina per Il cibo sintetico spaventa gli agricoltori, grido di allarme a Gorizia

La petizione sottoscrivibile nei mercati all'aperto e in via IX agosto, attesa mozione in consiglio regionale.

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Per alcuni è la prossima frontiera, per altri uno sviluppo preoccupante. Le ultime novità che arrivano dalla produzione di cibo sintetico, in particolare gli investimenti promossi dall’Olanda sul tema, hanno preoccupato non poco la filiera dell’agroalimentare in Italia, dove il settore pesa il 25% del Pil. A essersi espressa contro la possibilità di creare artificialmente il cibo con la tecnologia è Coldiretti, che ha promosso una raccolta firme e mobilitazione per spingere a contrastare questa sperimentazione.

“Il tema - spiega il direttore della sezione provinciale, Ivo Bozzato - è non legato ai vicini mercati concorrenti, ma a grossi capitali che stanno investendo su queste dinamiche legate al cibo. Da un lato sono speculative e dall’altra sono pericolose, perché vanno a eliminare la biodiversità”. Per l’esponente dell’associazione di categoria, queste iniziative “fanno passare il principio per cui un domani potremmo mangiare carni stampate in 3D, manipolandone le proteine. Sarà un non ben identificato prodotto in cartuccia che diventa cibo”.

Il tutto “a scapito di coltivature e vigne, un danno per un territorio come il nostro. Sono atteggiamenti in particolare del Nord Europa”. Bozzato respinge le posizioni di chi sostiene che queste novità andranno a salvaguardare l’ambiente: “Basta immaginare cosa significhi togliere i viticoltori con dei prodotti di laboratorio in aree come il Collio. Ne va della logica dell’agricoltura”. Il governo di Amsterdam ha quindi annunciato i primi 20 milioni - su 80 totali - in zootecnica per la riduzione dell’azoto, scenario che non piace a molti allevatori.

“L’Europa si trova divisa e assistiamo a un attacco all’agricoltura” ancora l’esponente di Coldiretti, che ricorda come gli annunci da parte di istituti di credito per investire su questo settore siano già comparsi anche sui media italiani. “Non abbiamo ancora prodotti fatti o esempi sul territorio, ma è tema preoccupante”. Per fronteggiare questa situazione, la stessa associazione ha avviato una petizione a livello nazionale, che si può sottoscrivere nei mercati di Campagna amica all’aperto a Gradisca, Monfalcone, Cormons e in via IX agosto a Gorizia.

Tra i firmatari, c’è anche il consigliere regionale Diego Bernardis (Lega), rilevando come “l'agricoltura, gli agricoltori e la qualità del cibo sono temi fondamentali, in particolare per la nostra provincia dove si trovano produzioni di assoluta eccellenza. Il tema del cibo sintetico può forse sembrare lontano dalle nostre realtà. Invece, purtroppo, ci riguarda direttamente. Vi sono multinazionali che intendono colpire la dieta mediterranea e il Made in Italy per arricchirsi a discapito delle nostre produzioni".

"La petizione che ho sottoscritto - spiega l’esponente del Carroccio - promuove la tutela dell'ambiente e del paesaggio rurale, nonché la dieta mediterranea quale patrimonio dell'umanità Unesco, sostenendo le biodiversità. Al contempo, condanna il cibo prodotto in bioreattore, le diete omologate e gli interessi dei pochi che vorrebbero monopolizzare l'offerta di cibo nel mondo”. Da qui, l’impegno di “portare all'attenzione del Consiglio regionale questo tema attraverso una mozione che ho già depositato, così da ribadire la volontà di difendere il nostro comparto agricolo e zootecnico".

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