GLI APPUNTAMENTI
Cervignano, ecco l'ottava edizione del Festival del Coraggio. Focus sulle fragilità sociali

Cinque giorni di analisi sulle crepe del nostro tempo. Tra i temi l'infanzia, la guerra, le migrazioni e la violenza. Dal 15 al 19 ottobre, appuntamenti al Teatro Pasolini e alla Casa della Musica.
Questo il filo conduttore dell’ottava edizione del Festival del Coraggio 2025, che si terrà da mercoledì 15 a sabato 18 ottobre a Cervignano del Friuli: cinque le giornate che animeranno il Teatro Pasolini con incontri, rassegne, presentazioni e dibattiti per tutte le età. Obiettivo della rassegna di quest’anno è la fragilità che vediamo intorno a noi: nella nostra quotidianità, nella realtà globale e persino in noi stessi – ci accorgiamo giorno per giorno che qualcosa si sta sgretolando. Dalla guerra in Ucraina al genocidio in Palestina, le certezze cadono, i punti di riferimento vacillano mentre ci guardiamo intorno in cerca di capisaldi che possano aiutarci a capire la nostra realtà. L’ottava edizione del festival del coraggio vuole trivellare attraverso queste fragilità per mezzo della letteratura, della musica e del pensiero critico, perché è solamente attraverso la cultura che possiamo capire, riflettere e interpretare le crepe del nostro tempo, dalle guerre, alle migrazioni, alla violenza di genere. al rapporto tra uomo e natura, all’identità di genere.
Tutte le generazioni sono coinvolte, perché non esistono limiti d’età per parlare di coraggio. Per i più piccoli si è pensata una sezione di laboratori e letture, mentre gli
studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado avranno la possibilità di incontrare di persona alcune delle voci coraggiose del Festival. L’accesso è a ingresso libero e gratuito per ogni evento, perché la testimonianza di queste voci di coraggio non ha prezzo. La rassegna comincerà, in seguito ad alcuni eventi di anteprima che hanno permesso ai curiosi un assaggio del festival, giovedì 16 ottobre con la proiezione del film “Il ragazzo dai pantaloni rosa”, un documentario sulla storia di una vittima di bullismo, Andrea Spezzacatena, che si tolse la vita nel settembre del 2012. La proiezione avrà luogo nel teatro Pasolini a partire dalle ore 21, e ad accompagnare lo spettatore nella visione del film sarà lo spettacolo di danza dell’ASD Avenal, che si esibirà alle 20.30 in piazza Indipendenza.
Venerdì 17 ottobre, a partire dalle ore 10, ci sarà invece l’appuntamento con Daniel Zaccaro per la presentazione del libro “Ero un bullo”, scritto da Andrea Franzoso. In veste di protagonista, Daniel racconterà la sua storia di riscatto che lo ha fatto convertire da ex bullo ed ex detenuto a educatore in realtà sociali fragili come quella del carcere minorile “C. Beccaria” di Milano.
L’inaugurazione vera e propria del festival, però, avverrà lo stesso pomeriggio di venerdì 17 ottobre con un intervento dell’assessore alla cultura Cristian Zanfabro, del direttore artistico Marco Daltin e di Don Luigi Ciotti, che da poco ha celebrato i propri ottant’anni, in concomitanza con i trent’anni dell’associazione Libera e i sessant’anni del gruppo Abele, da lui fondati. L’incontro consisterà anche in un dialogo con la giornalista inviata di Rainews24 Marina Lalović e con un intervento in video da Tel Aviv di Manuela Dviri, giornalista, scrittrice e attivista che ha vissuto in prima persona le tensioni tra Israele e Palestina per un incontro sul tema della pace, dell’attivismo in prima linea per riscattare le ingiustizie degli ultimi.
Venerdì 18 ottobre, a partire dalle 21 in Teatro Pasolini, avverrà l’incontro con Matteo Saudino di “BarbaSophia”, che spiegherà come le radici della filosofia di Platone e
Aristotele possano fungere da strumento per interpretare e comprendere la realtà in cui viviamo. Sabato 18 ottobre avrà luogo, a partire dalle 15 nella Casa della Musica di Cervignano, un appuntamento tutto al femminile: un dialogo tra Natalie Norma Fella, Fabiana Martini e Anna Paola Peratoner, basato su un podcast che vuole raccontare l’immigrazione e porsi degli interrogativi fondamentali sull’accoglienza: quali sono le persone che siamo più disposte ad accogliere, per quanto tempo, con quali modalità, che regole ci diamo e imponiamo, che aspettative temporali diamo, con quanta disponibilità offriamo la condivisione dei nostri spazi, degli strumenti e delle risorse? E cosa ci aspettiamo in cambio?
Tra le 16 e le 17, nel Giardino dei Diritti, si terrà uno spettacolo a due voci, a cura di Damatrà Onlus: una storia per tutte le età e per chi crede ancora nel coraggio e nei sogni. A partire dalle 16.30 nella Casa della Musica di Cervignano, Silvana Dragutinovic in “Donne che pensano di notte” parlerà di una storia vera, di lotta, brutalità, riscatto e resilienza; di come è riuscita a sfuggire dalla violenza per riuscire a salvare sé stessa e i suoi figli.
Nel Teatro Pasolini, interverranno invece alle 18 Maria Navarria, oro olimpico della scherma a squadre alle Olimpiadi di Parigi del 2024, che racconterà insieme a Paolo
Patui la sua carriera, costruita non solamente su successi e passione, ma anche di cadute e sbagli, che però hanno fortificato la convinzione di inseguire i propri sogni come forma di libertà. Mentre alle 21 la storia del genio visionario Pier Paolo Pasolini verrà trasposta in musica in un “reading concerto” da Massimo Zamboni con Erik Montanari alle chitarre e ai cori e Cristiano Roversi alle tastiere e synth in “P.P.P. Profezia è Predire il Presente”. La domenica prevede il susseguirsi di tre incontri: il primo, alle 16.30 in Teatro Pasolini, vede l’intervento dello psicoterapeuta Alberto Pellai sulle due tappe fondamentali dell’infanzia, quelle del gioco e della socializzazione, che l’avvento della digitalizzazione si è trasformato per sempre.
Il secondo incontro, che si terrà alle 18.30 in Casa della Musica, porta sotto i riflettori l’esperienza di Giuseppe Ragogna, che, insieme a don Dante Carraro e Piero Badaloni, vuole sottolineare le difficoltà e la disuguaglianza di mezzi dei medici volontari del Cuamm, che operano in Africa. L’incontro che chiuderà la rassegna sarà “L’illusione della verità”, a partire dalle 21 di domenica 19 ottobre nel teatro Pasolini: la testimonianza di Lucia Goracci, in dialogo con il giornalista Walter Skerk, inviata di guerra che da vent’anni racconta le storie di luoghi straziati dalla guerra come Beirut, l’Afghanistan, la Siria e i territori palestinesi. “Quando racconto un conflitto, non pretendo mai di cercare la verità, che preferisco lasciare ai filosofi, o agli uomini di fede. In guerra, si ricostruiscono i fatti.”
Immagini d'archivio de Il Goriziano
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