le richieste
Amianto, Pd a Gorizia e Monfalcone chiede Centro transfrontaliero
Mozione congiunta tra Monfalcone e Gorizia, Centro da sostenere con il servizio sanitario: in provincia circa 28 ammalati all'anno per l'amianto.
I gruppi consiliari del Pd di Monfalcone e di Gorizia "fanno squadra" depositando nei rispettivi municipi una mozione d'impegno ad utilizzare la progettualità europea 2021-2027 e il Gect Go, per realizzare nella nostra regione un Centro europeo transfrontaliero dedicato alla sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex all'amianto, alla ricerca sul mesotelioma pleurico e allo studio sulle fibre vetrose. L'atto in questione è stato depositato questa mattina a Monfalcone a nome di tutto il gruppo consiliare dem. I firmatari sono la capogruppo Lucia Giurissa, Paolo Frisenna e Bhuiyan Sani.
Il testo impegna così il sindaco Anna Maria Cisint e la giunta comunale a collaborare insieme per sostenere il Gect, in sinergia con enti e associazioni, sotto il coordinamento della Regione, per cogliere la dimensione transfrontaliera del progetto di respiro europeo che mira alla tutela della salute. A descrivere l'impianto della mozione nel primo pomeriggio di oggi, è stato Paolo Fogar responsabile del circolo Pd monfalconese e coordinatore della Federazione provinciale del partito sulle tematiche sanitarie. "È una misura che viene presentata dopo l'ordine del giorno trasversale proposto già nel 2020 - spiega Fogar - una proposta per avviare un percorso condiviso sulla lotta all'amianto che non ha colore politico".
"Il Centro che proponiamo - rimarca - deve fare ricerca sotto tanti profili. Una ricerca che offre prospettive già sul presente e poi sul futuro". Da parte della capogruppo Giurissa è arrivato poi l'appello a cogliere l'opportunità della progettualità europea. "Questo porterebbe ad un salto di qualità importante - afferma Giurissa - in un territorio provinciale di 140mila persone dove negli ultimi dieci anni ci sono circa 28 ammalati all'anno a causa dell'amianto. Monfalcone deve allora essere parte attiva con la Regione per portare avanti questa tematica".
Per il Pd locale, in sostanza, il Centro dovrà essere sostenuto dal servizio sanitario ed essere volano per gli studi sui materiali che nascondono ancora oggi tanti rischi per la salute. Inoltre la struttura dovrà occuparsi anche di supportare lo sviluppo della ricerca di nuove tecnologie alternative all'amianto, nell'ottica di implementare i piani di sviluppo economico e sociale del territorio. Era presente all'incontro anche la consigliera regionale Laura Fasiolo, la quale ha ricordato che questa mozione è stata voluta anche per il Consiglio regionale e sottoscritta dal capogruppo Diego Moretti.
Un esperienza che per Fasiolo potrà essere fruttuosa in quanto andrà a sollecitare i sindaci e l'amministrazione regionale per vedere inserito il progetto nel quadro europeo "utilizzando il canale di GO! 2025". "La stessa mozione è stata firmata da me, dal consigliere Franco Perazza ed altri anche a Gorizia - spiega Fasiolo spero che se ne possa discutere in consiglio al più presto. La salute è un bene prezioso e dobbiamo tutelare le famiglie da questo pericoloso problema mondiale". Per Fasiolo sarà in oltre necessario che l'attuale Crua possa poter crescere in termini di servizi offerti e di apertura a logiche transfrontaliere.
"Abbiamo bisogno di più sinergie - afferma ancora Fasiolo -. Questa non è una bandiera politica bensì una bandiera di civiltà". La questione è quindi dirompente perchè la salute e la prevenzione non vanno in vacanza nemmeno in estate.
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