Cento anni di Aeronautica sull'Isonzo, assi del volo in mostra a Gorizia

Cento anni di Aeronautica sull'Isonzo, assi del volo in mostra a Gorizia

l'inaugurazione

Cento anni di Aeronautica sull'Isonzo, assi del volo in mostra a Gorizia

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 22 Apr 2023
Copertina per Cento anni di Aeronautica sull'Isonzo, assi del volo in mostra a Gorizia

Aperta iera sera la mostra in Santa Chiara, affiancata da un ciclo di conferenze. Le foto di piloti e leader politici passati in città.

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Si è concluso, dopo un paio di anni, il monumentale lavoro di organizzazione e raccolta di immagini, uniformi originali, filmati inediti e cimeli raccolti dall’associazione Isonzo-Gruppo di ricerca storica di Gorizia. È stata così inaugurata ieri sera la straordinaria mostra “Ali sull’Isonzo. Aviazione e aviatori a Gorizia”, presso il Museo di Santa Chiara di corso Verdi. All’inaugurazione erano presenti il presidente della Carigo Alberto Bergamin, il sindaco Rodolfo Ziberna e alcuni consiglieri comunali e regionali. Il primo cittadino ha quindi sottolineato come gli eventi culturali siano un’occasione importante di grande collaborazione fra associazioni e strutture.

Iniziative che “riescono davvero bene quando c’è la passione”. Bergamin ha voluto invece ricordare come Gorizia stia “vivendo una fase cruciale della sua vita, avviandosi a diventare cCpitale europea della cultura, ed è necessario che tutte le forze convergano affinché sia un’occasione di successo”. Presenti all’evento anche alcune autorità dell’Aeronautica militare ed ex piloti delle Frecce Tricolori. Interessante anche l’intervento dell’assessore alla cultura Fabrizio Oreti, che ha ricordato come Gorizia si sia trasformata “da territorio di guerra a laboratorio di pace”.

Realizzata in occasione del centenario dell’Aeronautica Militare, il percorso espositivo è stato illustrato dal presidente del sodalizio, Bruno Pascoli e Andrea Spanghero, che hanno dedicato ampio spazio ai fratelli Edvard e Josip Rusjan, noti ai goriziani come Edi e Pepi. Di formazione bottai, nonostante le scarse competenze di ingegneria riuscirono a far decollare, proprio nell’aeroporto di Gorizia, il loro primo prototipo di aereo. Correva appena l’anno 1909, ma il loro contributo segnò la nascita del volo acrobatico, del quale i fratelli furono pionieri. E in cui gli italiani ancora oggi vantano il primato con la Pan di Rivolto, miglior pattuglia a livello mondiale, grazie ai nove piloti in evoluzione.

Ad arricchire la mostra, oltre al catalogo curato dalla stessa associazione e stampato dalla Grafica Goriziana, ben 34 grandi pannelli fotografici accompagnati da brevi testi esplicativi e sagome scontornate di aviatori. Inoltre, in apposite postazioni è prevista la proiezione continua di filmati d’epoca e riprese del campo di volo di Gorizia. L’attuale aeroporto Duca d'Aosta, dalle grandi potenzialità turistiche e sportive che, come ha sottolineato Spanghero, “potrebbero essere sviluppate proprio in occasione del Go!2025”, venne inaugurato nel 1912 come ambiente di addestramento per il volo alternativo al Wiener Neustadt.

In seguito, fu riqualificato dagli italiani, che lo trasformarono nella sede del Reparto Speciale Aero Siluranti. Il 1931 fu invece l’anno in cui giunse il Duca Amedeo d’Aosta, che lasciò il segno più importante in qualità di comandante di Stormi e di Grandi unità aeree, e del leggendario Quarto Stormo, nato come gruppo di volo acrobatico e altro grande protagonista della mostra. Non mancano poi fotografie di ufficiali e dei luoghi frequentati dai giovani piloti, fra cui il noto Caffè “Alle ali”, ancora oggi presente in corso Italia. Memorabile fra le immagini fotografiche anche la figura di Alcide De Gasperi, immortalato nel 1954 mentre scende dall’aereo appena atterrato, e di Benito Mussolini.

Gran parte delle immagini, appositamente ingrandite e accompagnate da note esplicative, sono state gentilmente concesse dalla famiglia del comandante Fulvio Chianese, scomparso nell’agosto del 2022, il quale raccolse e catalogò negli anni documenti e fotografie del Quarto Stormo. Una delle più belle immagini dell’immenso catalogo è proprio quella scelta per raffigurare la locandina, che rappresenta un volo rovesciato di aerei Preda in formazione, testimonianza di grandi capacità aviatorie, mentre in basso è visibile l’Isonzo con il ponte della ferrovia. Alla mostra sarà affiancato un ciclo di conferenze, alcune già definite, che saranno presentate durante il festival èStoria, con l’intervento del presidente Bruno Pascoli e la preziosa partecipazione dello scrittore Flavio Babini.

Babini, ex pilota di G91Y, approfondirà il periodo della Guerra fredda, mentre gli appassionati di storia dell’arte troveranno un’apposita sezione dedicata all’aeropittura di Tullio Crali, che con le sue tele futuriste ha voluto mostrare il punto di vista del pilota, sia collocando lo sguardo pittorico sull’abitacolo, sia realizzando tele con prospettiva a volo d’uccello. Meravigliosi sono i “Tetti di Gorizia sotto la neve”, appartenente alla collezione del Comune, e “I poeti dello spazio (Poesia della velocità)”, realizzato nel 1992 in onore delle Frecce Tricolori. Due ulteriori appendici arricchiranno la mostra, in particolare due sezioni fotografiche nello storico capannone Gleiwitz dell'aeroporto cittadino e all’Eda Center di Nova Gorica.

Qui è è esposto un modello scala 1:1 del velivolo Eda V che si alzò nel cielo di Gorizia nel 1910. Il cimelio più sorprendente del Museo di Santa Chiara, oltre a tute in fustagno, caschi in cuoio e divise grigio-azzurre simili a quelle della Raf, sarà possibile ammirare la famosa bussola proveniente dal Museo Baracca. Si tratta della bussola del primo aereo abbattuto dall’asso dell’aviazione Francesco Baracca, che la recuperò e la tenne come cimelio.

Un’occasione importante per approfondire la tematica del volo e per osservare il mondo da un’altra prospettiva, perché, come scrive Antoine de Saint – Exupéry ne “Il piccolo Principe”, “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano a spiegargli tutto ogni volta. Allora scelsi un’altra professione e imparai a pilotare gli aeroplani”. La mostra sarà visitabile fino a domenica 18 giugno con ingresso libero, nei seguenti orari: venerdì dalle 15.30 alle 19.30, sabato, domenica e nei festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30.

Foto Flavio Chianese

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