Accordo tra Comune e Cdp per rimettere a nuovo il municipio di Gorizia, servono 6 milioni di euro

Accordo tra Comune e Cdp per rimettere a nuovo il municipio di Gorizia, servono 6 milioni di euro

caccia ai bandi

Accordo tra Comune e Cdp per rimettere a nuovo il municipio di Gorizia, servono 6 milioni di euro

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 16 Feb 2021
Copertina per Accordo tra Comune e Cdp per rimettere a nuovo il municipio di Gorizia, servono 6 milioni di euro

Firmato l'accordo con l'azienda, che aiuterà a trovare fondi per finanziare l'opera. A breve partiranno i lavori per il tetto.

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Cassa depositi e prestiti collaborerà con l'amministrazione comunale di Gorizia per consulenze su importanti opere pubbliche. In primis, la riqualificazione del Palazzo del Municipio. L'accordo è stato siglato nei giorni scorsi e prevede il coinvolgimento gratuito dell'azienda, controllata dal ministero dell'Economia e delle Finanze, per aiutare con l'espletamento di procedure e pratiche. "Sarà un aiuto valido per il Comune per quando ci dovremo occupare di lavori di una certa importanza" spiega l'assessore alle partecipazioni societarie, Dario Obizzi. Tra queste, in particolare, ci si è già concentrati sulla ristrutturazione della sede di piazza del Municipio (nella foto).

Questo non prevede stanziamenti comunali, mentre saranno coperti con avanzo di amministrazione i circa 200mila euro per il rifacimento del tetto, previsto entro la fine dell’anno. Il costo complessivo della ristrutturazione, invece, è di circa sei milioni di euro, divisi in due tranche, che saranno cercati attraverso bandi nazionali e internazionali. "La convenzione non riguarda eventuali contribuzione economiche - sottolinea l'esponente della giunta Ziberna -, quanto il servizio fornito gratuitamente da cassa depositi e prestiti. È una cosa molto importante, poiché è essenziale avere un supporto di un partner esperto per reperire anche fondi europei per lavori di un certo peso”.

“L’intervento si basa sulla verifica di vulnerabilità sismica - spiega il responsabile dell’ufficio lavori pubblici, Alessandro De Luisa -, che avevamo affidato all’Università di Trieste”. Questo è stato consegnato alla fine dell’anno scorso. Come si legge dalla scheda dell’opera nel programma triennale 2020-2022, gli interventi necessari per la riqualificazione e la tutela dell’immobile del Settecento sono numerosi, “ma in una visione più ampia devono essere anche mirati al conseguimento dell’adeguamento sismico”. Prevista la realizzazione di nuove vie di fuga in caso di emergenza e garantire l’accessibilità e il rispetto delle norme, tutelando il bene nel rispetto dei vincoli.

L’edificio risale al 1740, quando venne realizzato per volere dei conti Attems-Santa Croce su progetto di Nicolò Pacassi. Diventato sede del Comune nel 1907, tra gli anni Cinquanta e Sessanta sono stati realizzati anche gli altri plessi ai suoi lati. Nel frattempo che verranno raccolte le risorse per avviare questo importante cantiere, sono stati affidati i lavori per la manutenzione della copertura esterna. Questi dureranno circa quattro mesi e prevedono una spesa di 200mila euro, necessari alla cura dell’immobile, soggetto a importanti vincoli della Sovrintendenza. Una data per la partenza del cantiere complessivo, invece, ancora non c'è e sarà dettata dalla riperibilità delle risorse per il suo finanziamento.

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