Caso Resinovich, no archiviazione: nuove indagini per omicidio volontario

Saranno eseguiti gli approfondimenti sulla vicenda iniziata a cavallo del 2021 e 2022. De Nicolo: «Indebite incursioni nel mondo dei social e tv».

Le indagini sul caso di Liliana Resinovich, la donna trovata senza vita a Trieste e a lungo residente a Gorizia, proseguiranno. Oggi, il presidente della sezione del Giudice per le indagini preliminari di Trieste, Luigi Dainotti, ha emesso un'ordinanza con la quale indica gli approfondimenti d'indagine ritenuti necessari per la definizione del caso giudiziario. "Approfondimenti - si legge nella nota del procuratore Antonio De Nicolo - rispetto ai quali è funzionale la disposta iscrizione a carico di ignoti dell'ulteriore reato di omicidio volontario".

"Questo Ufficio - prosegue - procederà all'esecuzione delle articolate attività indicate dal Gip con la stessa determinazione ed attenzione profuse fin dall'inizio della presente vicenda, allo scopo di chiarire per quanto possibile tutte le circostanze del fatto, d'individuare tutti gli ipotizzabili reati commessi in danno della signora Resinovich e - se la sussistenza di detti reati risulterà confermata dagli esiti delle investigazioni suppletive - d'identificarne gli autori". A disposizione anche la Squadra mobile della questura cittadina.

La Procura, inoltre, "individuerà con cura gli idonei specialisti cui affidare le svariate e complesse attività consulenziali indicate dal giudice.
Lo scrivente si augura che il provvedimento emesso dal Gip contribuisca a mantenere, d'ora in poi, la vicenda entro gli stretti binari istituzionali dell'investigazione giudiziaria, senza le indebite incursioni troppe volte compiute in passato nell'effimero mondo dei social media e dei talk show" conclude la nota. A febbraio, la sostituto procuratore della Procura di Trieste, Maddalena Chergia, aveva richiesto l'archiviazione del procedimento.

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