Caso inalatori alle Terme di Grado, l'assessore Bini difende PromoTurismo

Caso inalatori alle Terme di Grado, l'assessore Bini difende Promoturismo

l'interrogazione

Caso inalatori alle Terme di Grado, l'assessore Bini difende Promoturismo

Di Redazione • Pubblicato il 21 Mar 2024
Copertina per Caso inalatori alle Terme di Grado, l'assessore Bini difende Promoturismo

L'assessore regionale al Turismo Bini difende l'operato di Promoturismo, Diego Moretti (Pd) ribatte: «Ha tentato di salvare l'indifendibile».

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«PromoTurismoFvg ha tenuto un operato corretto nella gestione della gara d'appalto, come sempre fatto in questi anni, in cui si è distinta per professionalità e competenza tecnica». Lo ha detto oggi in Consiglio regionale l'assessore regionale alle Attività produttive e al Turismo, Sergio Emidio Bini, rispondendo a un'interrogazione relativa alla sentenza del Consiglio di Stato sulla fornitura di dispositivi inalatori per le Terme di Grado, avanzata dal capogruppo del Pd Diego Moretti. Bini è poi sceso nel dettaglio della vicenda, ricordando che «la sentenza di primo grado del Tar ha riconosciuto non sussistenti i vizi denunciati dalla società ricorrente con il ricorso introduttivo».

L'intero giudizio, quindi, si è basato sulle «presunte illegittimità lamentate con il ricorso per motivi aggiunti, elementi esclusivamente di carattere tecnico. Successivamente - ha proseguito l'assessore - è sopravvenuto il ricorso al Consiglio di Stato da parte della stessa società ricorrente e la conseguente sospensione degli effetti derivanti dalla sentenze di primo grado con l'accoglimento dell'istanza cautelare. La sospensiva ha perciò impedito di dare esecuzione a quanto previsto dalla sentenza del Tar, obbligando PromoTurismoFvg ad attendere gli esiti del giudizio del Consiglio di Stato». Sentenza, ha poi aggiunti, «basata su un ragionamento di natura esclusivamente formale».

Il massimo organo della giustizia amministrativa ha al tempo stesso riconosciuto il corretto operato di PromoTurismoFvg sostenendo che «la stazione appaltante ha precisato che i dispositivi sono stati installati, ma i locali sono chiusi e sorvegliati, i nebulizzatori sono nuovi e nelle condizioni esatte del montaggio. Inoltre, la sentenza dispone la compensazione tra le parti delle spese di lite dell'appello riconoscendo, di fatto, gli evidenti elementi di incertezza e tecnicismo che hanno caratterizzato la vertenza. Se fossero state, invece, riconosciute responsabilità in capo a PromoTurismoFvg difficilmente le spese legali sarebbero state compensate».

«Il Consiglio di Stato - ha evidenziato Bini - non ha poi riconosciuto alcun ulteriore onere risarcitorio a carico di PromoTurismoFvg nei confronti delle parti in giudizio, proprio perché non sono stati commessi atti o fatti tali da pregiudicare la correttezza della procedura da parte della stazione appaltante. Ciò che voglio sottolineare - ha concluso - è che, alla luce della definitiva sentenza del Consiglio di Stato, PromoTurismoFvg ha già avviato tutte le azioni per ottemperare rapidamente ai dettami della stessa sentenza con l'obiettivo di giungere al più presto alla fruibilità delle attrezzature a beneficio dell'utenza delle Terme di Grado».

La replica
Risposta che non è piaciuta per nulla a Moretti, definita «del tutto deludente. Su questa situazione la Regione doveva tutelare in primis i propri interessi». L'esponente dem aveva infatti chiesto come intende agire l’amministrazione regionale nei confronti dei responsabili di PromoturismoFvg che si sono occupati della gara. «Quella di Bini è stata una pura difesa d'ufficio che ha tentato di salvare l'indifendibile, avendo il Tar e il Consiglio di Stato, nelle loro sentenze di decadenza dell’affidamento, rappresentato la superficialità da parte di PromoturismoFvg nella gestione della gara, una situazione che nei giorni scorsi si è aggravata dall’annunciata richiesta di risarcimento danni da parte dell'impresa soccombente».

«Di conseguenza - conclude Moretti - l’assessore ha rappresentato la volontà dell’amministrazione di rinunciare alla tutela dei propri interessi, ritenendo di non adottare alcun provvedimento nei confronti dei responsabili di PromoturismoFvg che si sono occupati della gara».

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