Il caso Fincantieri a Monfalcone: serve trovare un punto di equilibrio

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Il caso Fincantieri a Monfalcone: serve trovare un punto di equilibrio

Di Redazione • Pubblicato il 12 Nov 2024
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Un caso politico ha toccato Fincantieri che ha impiegato circa 5000 persone, di cui 1500 con contratti indeterminati, provando a superare il concetto di immigrazione a basso costo. Mentre il candidato PD Diego Moretti sconfitto dichiara che la destra si è impegnata in una campagna permanente contro gli stranieri che lavorano sul territorio, si nota come il comune roccaforte della Lega mantenga le proprie posizioni salde.

Il documento stilato dal sindaco Luca Fasan

Le cose sono però cambiate di recente: il nuovo sindaco Luca Fasan ha presentato una mozione con l’obiettivo di chiedere un nuovo modello produttivo per lo stabilimento di Fincantieri a Panzano dove attualmente lavorano circa 5000 persone. La sinistra, sconfitta nettamente alle ultime votazioni, l’ha firmata.

All’interno del documento ci sono vari appelli, tra cui quello di superare l’immigrazione extracomunitaria a basso costo, con l’obiettivo di promuovere un modello più inclusivo andando a intervenire sul precariato della manodopera.

Secondo quanto riportato da alcune testate locali, viene riconosciuta la relazione diretta tra investimenti produttivi e ricadute economiche, sociali e urbanistiche della località e dunque è necessario che si possa ottenere una maggiore sicurezza e un intervento sulla legalità. Gli occhi sono puntati sulla comunità del Bangladesh.

Il caso Monfalcone

C’è chi definisce la realtà di Monfalcone come una “città azienda”: siamo sul golfo di Trieste e vivono qui circa 30.000 abitanti di cui 5.000 impiegati proprio all’interno di Fincantieri. Di questi, 1.500 sono per lo più italiani assunti a tempo indeterminato mentre il resto arriva da contratti indiretti di società appaltatrici. La comunità prevalente da cui provengono i lavoratori di questa categoria è quella del Bangladesh, nazionalità in crescita che negli ultimi anni ha manifestato non pochi problemi legati a differenze culturali e religiose.

Fincantieri è specializzata nella produzione di navi da crociera, modelli tra i più grandi al mondo, ed è importante che il personale sia altamente qualificato per mantenere gli standard al livello desiderato. C’è chi taglia le lamiere, chi ridefinisce il design degli interni di lusso e operai per la manutenzione e la ristrutturazione. Il lavoro è davvero variegato, spesso a tempo, e vengono assunti stranieri perché i lavoratori del Bel Paese non sono interessati a occuparsene.

Fincantieri e la sua produzione

L’azienda di Fincantieri specializzata nella produzione di navi da crociera produce circa 3 miliardi di euro del PIL della regione e sono almeno 600 le imprese che fanno parte della filiera sul territorio. E a guardare al futuro i dati non sono certo meno incoraggianti: si stima che nei prossimi 10 anni il mercato avrà un valore di 57 miliardi di euro e per l’80% questo capitale sarà competenza italiana.

L’azienda è ben a conoscenza della situazione e non si è voltata dall’altra parte: ha già un piano, tanto da aver investito 23 milioni per rinnovare gli spazi ricreativi e di lavoro all’interno del cantiere e organizzato eventi per sensibilizzare su tematiche contro la violenza. L’obiettivo è quello di tenere sotto controllo il subappalto puntando sulla formazione.

Nonostante ciò, i problemi restano ma l’AD Pierroberto Folgiero non si è girato dall’altra parte, ha sottolineato come serva tempo per notare delle migliorie significative e spiega che le soluzioni lampo non siano attualizzabili.  

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