la decisione
Casa dello studente di Gorizia chiusa a sorpresa per l'estate, malumori nei ragazzi

Sarebbe dovuta essere l'unica struttura aperta in regione, ma le richieste sono state troppo poche. La soluzione.
Sarebbe dovuta rimanere l’unica residenza aperta in Friuli Venezia Giulia durante l’estate ma, alla fine, chiuderà anche lei. La Casa dello studente di Gorizia, in via Mazzini, da oggi non è più aperta, nonostante il progetto iniziale di concentrare lì gli universitari ancora rimasti nelle strutture dell’Agenzia regionale per il diritto allo studio (Ardis). Una comunicazione arrivata pochi giorni fa agli stessi inquilini del palazzo, rimasti in cinque.
Questi hanno dovuto velocemente trovare un’alternativa in città o accettare la proposta offerta dallo stesse ente. Viste le poche adesioni ricevute, infatti, la direzione ha deciso di riservare degli spazi presso il Convitto Gasparre Bertoni di Udine, in via Cadore, garantendo il servizio mensa a colazione e pranzo ma non a cena. Una soluzione che rimarrà un vigore per tutto il mese, valida per chi è impossibilitato a ritornare a casa per questioni di stage, studio o personali.
“Gli studenti che hanno fatto richiesta sono stati troppo pochi - spiega il direttore dell’Ardis, Pierpaolo Olla - e non era conveniente tenere aperta la sede di Gorizia”. Inizialmente, il numero totale di adesioni era una dozzina. Nel corso degli ultimi giorni, però, diversi hanno rinunciato ed erano appena sette quelli disposti a trascorrere la parte di estate rimanente in riva all’Isonzo. Non un numero che giustifichi i costi necessari a tenere aperto Palazzo de Bassa, quindi, che può ospitare fino a 99 persone.
“Sfrutteremo l’occasione - aggiunge Olla - per fare degli interventi di manutenzione che altrimenti non saremmo riusciti a fare”. Si andrà così a fare pulizie e lavori sugli impianti che attendevano di essere svolti. Soluzione che ha comunque creato qualche malumore nei giovani presenti, quantomeno per le tempistiche della comunicazione, arrivata via mail una settimana fa. Dal canto suo, l’assessore all’università, Chiara Gatta, era stata informata che la struttura sarebbe rimasta aperta nel corso di un recente vertice.
Gli ultimi aggiornamenti, però, non sono stati comunicati. Come detto, non è solo la sede goriziana ad essere stata chiusa per questo mese, ma tutte quelle presenti in regione. Cosa che non ha convinto molto gli stessi rappresentanti degli studenti dell’ateneo di Trieste, che a Gorizia conta i corsi in Architettura, Scienze internazionali e diplomatiche e Diplomazia e cooperazione internazionale, anche perché molti decidono di restare nelle residenze per svolgere stage in zona.
Il rappresentate degli inquilini di Palazzo de Grazia, infatti, parla di confusione in quest'ultimo anno accademico: "C'è stato poco confronto con noi studenti da parte dell'Ardis - lamenta - e troppa disorganizzazione. Fino a una settimana prima dell'inizio di agosto, i ragazzi di Trieste si sarebbero dovuti trasferire qui pagando prezzo pieno. Poi è arrivata questa novità. Spero che dal prossimo anno ci sia più organizzazione e coinvolgimento, ci si sieda a tavolino per migliorare le cose".
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