Casa Pound contro la scritta Tito, la condanna di Lubiana: «Gorizia è multiculturale»

Casa Pound contro la scritta Tito, la condanna di Lubiana: «Gorizia è multiculturale»

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Casa Pound contro la scritta Tito, la condanna di Lubiana: «Gorizia è multiculturale»

Di Redazione • Pubblicato il 23 Gen 2024
Copertina per Casa Pound contro la scritta Tito, la condanna di Lubiana: «Gorizia è multiculturale»

Dopo le polemiche e l'indignazione provocate dallo striscione srotolato in piazza Transalpina, il partito chiede la rimozione della scritta sul Sabotino.

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Dopo un weekend acceso per la visita in Comune dell'associazione dei reduci della X Mas e la manifestazione di Casa Pound in piazza Transalpina, è proprio quest'ultimo a replicare al flash mob organizzato sul confine di Gorizia. «Esattamente come un copione da recitare - attacca la formazione di estrema destra -, assistiamo alle ordinarie follie di chi ha un evidente disagio nel vedere dei tricolori sventolare».

«Il nostro striscione esposto sabato in piazza Transalpina - rimarcano - è un messaggio di amore incondizionato per la nostra città, che per buona pace di chi avrebbe voluto una storia diversa, è una città italiana e simbolo di italianità. Su una cosa siamo d'accordo con la consigliera dem Fasiolo: ci sono simbologie del passato che potrebbero rovinare lo spirito gioioso che si conviene ad un festeggiamento imminente, che riportano con particolare sottolineatura a un passato di sofferenza e di morte».

Casa Pound punta il dito così ancora una volta verso il lato sloveno del monte Sabotino, ben visibile dal centro città: «Per questo quindi auspichiamo che la scritta TITO ben in vista dalla piazza e da altre parti di Gorizia sul monte Sabotino venga rimossa entro quest'anno. Questa si sarebbe un'ottima dimostrazione dei molti passi verso la collaborazione, la convivenza e l'amicizia di cui abbiamo sentito parlare» conclude la sezione goriziana del gruppo neo-fascista.

Contro il gesto di Casa Pound è intervenuto anche il segretario di Stato alla Cultura di Lubiana, Marko Rusjan, sottolineando che «la Capitale europea della cultura di Nova Gorica e Gorizia è destinata a legami transfrontalieri più forti, superando le divisioni tra nazioni e culture, costruendo una nuova comunità, perché solo così entrambe diventeranno una città che getterà le basi per uno sviluppo migliore e più giusto. Seguo con preoccupazione i fatti recenti, come la provocazione di sabato da parte di gruppi politici che più che evidentemente non vogliono collegarsi e che traggono ispirazione per agire dal movimento fascista».

Movimento, rimarca, che «ha causato in tutte la Primorska molta sofferenza, sistematicamente perseguitato e cercato di italianizzare con la forza. Gorizia non è mai stata solo una città italiana, come i neofascisti come Casapound cercano di mostrare; è sempre stata una città multiculturale e multietnica dove italiani, sloveni, furlan, austriaci, ebrei e altri gruppi etnici convivevano con le migrazioni moderne. La provocazione di sabato è un attacco a una città multiculturale a Nova Gorica, ma anche direttamente all'idea della Capitale della cultura di andare oltre la condivisione e la connessione».

«Sono sicuro che la stragrande maggioranza delle persone e delle istituzioni da entrambe le parti del confine rifiuta idee e azioni che ci riportano al periodo dell'oppressione nazionale» ha concluso l'esponente del governo sloveno.

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