Casa Mazzoli riqualificata, spazio per 19 famiglie a Monfalcone

Casa Mazzoli riqualificata, spazio per 19 famiglie a Monfalcone

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Casa Mazzoli riqualificata, spazio per 19 famiglie a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 30 Ago 2023
Copertina per Casa Mazzoli riqualificata, spazio per 19 famiglie a Monfalcone

I lavori ultimati nello scorso luglio, affiti calmierati da 320 a 496 euro al mese. Per accedere al bando bisogna essere italiani o cittadini comunitari.

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È in arrivo la pubblicazione di un bando per l’assegnazione “a canone calmierato” dei 19 alloggi di grandezze variabili ricavati dal recupero di Casa Mazzoli, lo storico edificio sito al civico 32 di via San Giovanni Bosco a Monfalcone. I lavori di riqualificazione edilizia hanno avuto inizio a giugno 2021 e sono stati ultimati nello scorso luglio. A presentare la novità nella mattinata di oggi è stato il sindaco Anna Maria Cisint assieme all’assessore alle politiche abitative Tiziana Maioretto.

Era presente all'incontro anche il pool dei tecnici comunali costituito dall’ingegner Enrico Englaro e dell’architetto Marco Marmotti che hanno seguito tutte le operazioni di competenza municipale. “Esprimo tanta soddisfazione per il traguardo raggiunto – sono le parole del sindaco Cisint – quella che fino al 2017 era sede di occupazioni abusive, di sporcizia e degrado urbano è oggi una struttura nuova, bella e di qualità che gestiremo tramite un bando. Raccogliamo il frutto di un necessario piano di investimenti e di specifiche scelte progettuali che si sono rivelate vincenti”.

Le risorse

Il Comune di Monfalcone è proprietario dell’immobile in questione e l’ha acquistato contraendo un mutuo decennale per la cifra di 530.349,59 euro. L’edificio però non è stato utilizzato per 15 anni, ma successivamente – con l’arrivo della prima giunta guidata da Anna Maria Cisint – è stato assoggettato ad un importante intervento di recupero suddiviso in due distinti lotti per un importo complessivo pari a 3 milioni e 60.663,56 euro.

La cifra deriva per un milione e 60.663,56 euro dagli avanzi del bilancio comunale, per 2 milioni di euro da contributi regionali di cui fanno parte uno stanziamento da 800mila euro per forme innovative dell’abitare, uno da 100mila euro per la rimozione dell’amianto e un ultimo di 300mila euro concesso espressamente ai fini del recupero dell’immobile. Inizialmente – prima della pandemia e del conseguente aumento dei prezzi delle materie prime – il quadro economico era di 2,2 milioni di euro.

I destinatari dell’opera

I 19 alloggi realizzati saranno adibiti ad ospitare famiglie, da quelle più giovani a quelle più anziane, in un progetto che favorirà il supporto sociale reciproco e garantirà l’integrazione tra le diverse generazioni. Ad interessarsi di tutto questo nello specifico, sono state l’assessore Tiziana Maioretto, l’assessore Giuliana Garimberti e il consigliere Irene Cristin. Nell’ideare e progettare il capitolato che costituirà il bando – cioè gli indirizzi e i criteri di accesso alla misura – è stato stabilito che i contratti di locazione avranno una durata quadriennale, varieranno in base alla grandezza degli appartamenti e andranno da un minimo di 320 euro ad un massimo di 496 euro.

Saranno 5 le abitazioni per giovani coppie di età non superiore ai 35 anni e altrettante riservate a persone con almeno 65 anni di età. I restanti 9 alloggi saranno destinati a nuclei familiari la cui composizione non dovrà superare i 3 componenti.

I requisiti di ammissione

Per poter accedere al bando, bisogna essere cittadini italiani o di Stati appartenenti all'Unione europea regolarmente soggiornanti in Italia con i propri familiari stranieri titolari di carta di soggiorno o stranieri in regola con il permesso di soggiorno - almeno biennale - e che esercitano una regolare attività di lavoro. Bisognerà essere anagraficamente residenti nel territorio regionale da almeno cinque anni e avere un reddito familiare annuo complessivo non inferiore a 25mila euro.

La fedina penale dei soggetti richiedenti dovrà essere pulita. Su chi fa domanda, non dovranno pendere ordinanze di sfratto o risultare assegnate altre proprietà. Il bando sarà pubblicato in via telematica sul sito del comune a inizio settembre. Ci sarà un mese di tempo per la presentazione delle domande. “A ottobre – garantisce Cisint – la commissione tecnica prenderà in esame tutte le richieste di assegnazione così da gennaio 2024 potremo vedere stabilirsi i primi inquilini”.

L’assegnazione dei punteggi

La graduatoria si formerà mediante l'attribuzione di alcuni punteggi che terranno conto della presenza di richiedenti over 65 residenti a Monfalcone o in altro comune, ma con almeno un figlio residente in città; di nuclei familiari composti da un genitore separato, divorziato o single con una occupazione lavorativa, con la residenza a Monfalcone e con almeno un figlio convivente; a coppie di età non superiore ai 35 anni con almeno uno dei due componenti avente un genitore residente in città.

Uno spazio potrà essere riservato anche ai richiedenti over 65 o con età non superiore ai 35 anni residenti in altri comuni della regione, emigrati negli ultimi 10 anni, ma già residenti a Monfalcone in passato. In lizza, potranno esserci anche parenti o affini - fino al terzo grado - di vittime dell’amianto o di persone iscritte al registro regionale degli esposti amianto. Gli alloggi dovranno essere garantiti anche a persone con disabilità e pure ad un nucleo familiare composto da coniugi che lavorano entrambi.

La progettazione e i lavori

Sono stati tutti progettisti del territorio a lavorare a quest’opera. Il sindaco Cisint li ha definiti “dei professionisti appassionati”. Si tratta del direttore operativo, l’architetto Roberto Franco; del direttore dei lavori, l’architetto Federico Fabbro e dell’architetto Francesco Morena. L’azienda esecutrice dei lavori è stata la “Friulana Costruzioni”. Casa Mazzoli, iscritta all’inventario comunale come bene patrimoniale disponibile con funzione alloggiativa, è stata interessata prima di tutto da un recupero urbano formale dell’edificio, da adeguamenti antisismici e da iniziali operazioni di bonifica onerose. “Si è lavorato nel rispetto degli edifici limitrofi – spiega l’architetto Fabbro – abbiamo rimodulato l’edificio in diversi appartamenti e abbiamo installato impianti volti al contenimento dei consumi”.

La struttura è dotata di riscaldamento a pavimento, di un impianto fotovoltaico molto impattante e che produrrà energia per qualcosa come 40 kilowatt rispetto ad un consumo di 70 kilowatt, quindi si avrà circa il 60% di risparmio energetico. L’edificio è quindi di Classe A, punta al massimo dell’efficienza energetica. Nei prossimi giorni sarà installata una rete elettrificata sulle cornici del tetto per tenere lontani i colombi che infestano la struttura con il guano.

“Si è lavorato sull’acustica – conclude Fabbro – per evitare la trasmissione dei rumori, i serramenti sono costituiti da vetri stratificati e zanzariere. Il parcheggio è stato realizzato con una superficie drenante dove sorgeranno anche delle colonnine per la ricarica di mezzi elettrici. Infine abbiamo recuperato le cantine e sistemato gli accessi alla residenza”.

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