Casa Mazzoli, arriva il nuovo bando per assegnare 12 alloggi a Monfalcone

Casa Mazzoli, arriva il nuovo bando per assegnare 12 alloggi a Monfalcone

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Casa Mazzoli, arriva il nuovo bando per assegnare 12 alloggi a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 14 Feb 2024
Copertina per Casa Mazzoli, arriva il nuovo bando per assegnare 12 alloggi a Monfalcone

Le nuove domande potranno essere presentate dal primo marzo, fino al 30 settembre verrà elaborata una graduatoria di riferimento.

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La riunione della giunta comunale di Monfalcone delle 11.30 di questa mattina ha approvato la modifica dei criteri di assegnazione “a canone calmierato” di 12 dei 19 alloggi, di grandezze variabili, ricavati dal recupero di Casa Mazzoli. Le nuove domande potranno essere presentate dal primo marzo. Fino al prossimo 30 settembre poi, ad ogni fine del mese, verrà elaborata e pubblicata una graduatoria di riferimento.

Le novità
La prima riguarda il requisito del reddito per l’accesso alla domanda. Bisognerà essere anagraficamente residenti nel territorio regionale da almeno cinque anni e avere un reddito medio familiare lordo annuo complessivo non inferiore a 22mila euro (mentre fino alla fine del 2023 era di 25 mila euro). Con il precedente bando sono stati assegnati solo 7 dei 19 alloggi disponibili. Pochi giorni fa peraltro, sono stati registrate 2 rinunce, quindi le abitazioni da “andare ad occupare” ancora sono 14.

Si tratta di due appartamenti destinati a chi svolge un impiego pubblico in città a seguito del concorso per entrare all’Inps, all’Inail o nei Vigili del Fuoco; quattro alloggi la cui priorità verrà assegnata alle coppie giovani di età non superiore ai 25 anni; quattro abitazioni per i richiedenti over 65 e ulteriori quattro da destinare a chi non ha più di tre componenti in famiglia.

La capacità alloggiativa della città
Monfalcone è un Comune ad alta densità abitativa. La sua capacità alloggiativa è di 31mila abitanti, un dato che “resta valido sulla carta”. In realtà, in Italia non esiste da tempo una pianificazione - che riguardi la condivisione con i territori – della regolazione dei flussi. Un aspetto sollevato stamane dal sindaco Anna Maria Cisint che assieme all’assessore alle politiche abitative, Tiziana Maioretto e all’architetto Marco Marmotti ha illustrato tutte le novità che riguardano l’accesso all’immobile riqualificato.

«La pianificazione urbana ha perso la sua centralità – afferma Cisint – dobbiamo rimetterla al centro delle nostre vite e adeguarla ai servizi possibili nelle nostre città». Il primo cittadino ha dunque rilevato un elemento di disfunzione separato dalla realtà degli accadimenti quotidiani che non riguardano solo gli aspetti abitativi, ma anche quelli sociali o il fabbisogno scolastico.

Superati gli elementi di crisi
Per dare una risposta alla difficoltà di reperire alloggi, il Comune ha collaborato con l’Ater riducendo il numero di alloggi inutilizzati e – nel tempo – provvedendo ad eseguire restauri importanti o alienazioni. Mettendo a disposizione Casa Mazzoli – un immobile ad alto contenimento energetico e adatto ad accogliere le persone disabili – il Comune continuerà ad assegnare delle abitazioni a chi sarà in grado di pagare affitti, quindi a quella fascia di popolazione solitamente esclusa dalle regole Isee. Si tratta di cittadini la cui fascia di reddito è quella media «che finora era scarsamente presa in considerazione» così Cisint.

I due progetti di Housing sociale temporaneo
Oltre alle novità riguardanti il rivisto bando per la palazzina di via San Giovanni Bosco 32, il Comune continua anche con le progettualità volte al superamento del disagio sociale suddiviso in varie componenti. Per fare tutto questo, il Comune ha già attivato e finanziato un progetto di coabitazione sostenuto dall’Ambito per due alloggi siti in via Napoli e Via Mercato a Panzano che sono destinati a comunità di donne e uomini che necessitano di un percorso di reinserimento nella società.

Si tratta di un progetto di vita abitativa e sociale che intende avviare i soggetti in difficoltà verso una vita autonoma caratterizzata dalla cura della propria persona e dal recupero della propria dignità. Questo progetto è sostenuto con fondi Pon Inclusione e Pon Fead per la cifra di 150 mila euro. «Diamo sicurezza a tutti, nessuno sta fuori di casa» dichiara Cisint.

Un secondo finanziamento per l’housing ha un valore di 315 mila euro di Pnrr (su quello complessivo di 600 mila, la cui parte restante è stata assegnata al Comune di Gorizia). In via Buonarroti, è infatti in fase di arredo un alloggio che sarà destinato a persone con disabilità o in condizioni di bisogno che manifesteranno la disponibilità a migliorare la propria condizione di vita. Continua inoltre l’attenzione dell’amministrazione comunale nei confronti degli anziani e delle fasce giovanili. «L’attenzione massima è rivolta ai minori – conclude il primo cittadino – inoltre, prossimamente apriremo all’approfondimento delle fragilità e della gravità del tema che riguarda le sofferenze delle ragazze minori bengalesi».

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