Il commento
Caruso e la minoranza attaccano: «Sull'accoglienza dei minori stranieri si è sbagliato comunicazione»

Il dito è puntato verso l'amministrazione e il sindaco Fratta. Chiesto sopralluogo dei consiglieri all'ex Albergo Crociera.
Interviene senza mezzi termini la Capogruppo in consiglio comunale a San Canzian d'Isonzo, Silvia Caruso, che parla a nome delle tre liste civiche di opposizione, Con Silvia Fare centro, Svolta ecologica e La Nuova San Canzian: «Non siamo contrari alle politiche di accoglienza ed integrazione, che anzi riteniamo una formula valida nella gestione dei nuovi ingressi in Italia, ma deprechiamo la modalità con cui l’amministrazione di San Canzian si è posta nei confronti di consiglieri e cittadini».
Sotto accusa la gestione da parte dell’amministrazione comunale della serata informativa rivolta alla cittadinanza e tenutasi nella frazione di Begliano mercoledì scorso (qui la cronaca della serata, qui l'approfondimento del nostro Federico de Giovannini, ndr). «Nell’incontro i cittadini presenti hanno potuto toccare con mano l’atteggiamento in modalità, io voglio, posso e comando, con cui Fratta si rapporta con chi non la pensa come lui e che noi Gruppi di Minoranza stiamo denunciando già da inizio mandato, ma soprattutto hanno potuto verificare la desolante improvvisazione e impreparazione con cui l’Amministrazione affronta ogni questione amministrativa».
Stigmatizzata da più parti la mancanza di informazione dato che «l’amministrazione ha attivato l’iter autorizzatorio già da dicembre mentre i consiglieri comunali di minoranza e cittadinanza hanno appreso dell’apertura del centro ormai a cose fatte quando il Sindaco ne ha dato notizia ai giornali».
«Fratta ha tradito proprio la frazione che lo ha maggiormente premiato in termini di consensi, garantendogli il ruolo di sindaco e l’elezione di ben due consiglieri di Begliano sui dieci che compongono la maggioranza». Caruso prosegue: «Mercoledì sera la gente chiedeva giustamente fatti e non chiacchiere, precise garanzie sul fatto che, quella stessa amministrazione che in campagna elettorale prometteva un poderoso rilancio della frazione, si sarebbe fatta carico in prima persona della tutela degli interessi della comunità».
Caruso non manca di sottolineare la discutibilità della scelta di alloggiare la ventina di minori tra i 15 e i 18 anni proprio in una frazione «carente di importanti servizi rivolti ai minori, come ad esempio le scuole, la Biblioteca, il Centro Giovani, la palestra comunale, un area verde adeguata. Tutte attività invece esistenti a Pieris e più facilmente raggiungibili in autonomia dai ragazzi, eppure anche lì spazi adeguati non mancano. Evidentemente la cooperativa ha fatto i suoi conti in termini di costi-benefici. Un computo corretto per un’attività produttiva, ma l’amministrazione è, e deve rimanere, un soggetto terzo, capace di bilanciare l’opportunità economica del privato con l’adeguatezza della logistica di appoggio di natura pubblica».
Riteniamo che «i cittadini residenti a Begliano hanno tutto il diritto di richiedere che la presenza di questo centro non arrechi alcun disagio ed alcun tipo di disturbo alla tranquilla vita del paese, per come fino ad oggi si è svolta. L’amministrazione deve esercitare, nella distinzione delle competenze, un ruolo positivo e propositivo di controllo sull’attività della cooperativa gestrice del servizio e responsabile in ultima istanza, tra le altre cose, anche della sorveglianza dei ragazzi. Per questo abbiamo chiesto un sopralluogo congiunto dei consiglieri Comunali presso la struttura, per verificare di persona l’effettiva coerenza degli aspetti architettonici con le disposizioni normative ed abbiamo depositato un Ordine del Giorno sull’argomento che intendiamo discutere, in primis in Conferenza dei Capigruppo e quindi in Consiglio Comunale», conclude.
Nella foto (Fabio Bergamasco) Silvia Caruso durante l'incontro di mercoledì scorso a Begliano in Sala Baroncini.
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