Caro bollette, l'allarme degli artigiani di Gorizia: «Nuovi aumenti»

Caro bollette, l'allarme degli artigiani di Gorizia: «Nuovi aumenti»

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Caro bollette, l'allarme degli artigiani di Gorizia: «Nuovi aumenti»

Di Redazione • Pubblicato il 07 Ott 2022
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L'associazione di categoria chiede risposte, rincari del 60% in bolletta.

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La situazione del caro energia preoccupa le imprese di Gorizia e non solo. L'allarme viene rilanciato dalla locale Confartigianato Imprese, evidenziando come "dopo un luglio pesantissimo in termini di costi energetici - spiega il presidente Ariano Medeot - ci ritroviamo oggi con le bollette di agosto se possibile con ulteriori nuovi aumenti, apparentemente mitigati dalla chiusura o riduzione delle attività per effetto delle giornate di stop per ferie. A questo poi si aggiunge l’avvicinarsi della stagione fredda che si preannuncia inevitabilmente molto calda sul fronte delle bollette".

Lo stesso dirigente teme anche le ripercussioni dei danni subiti dal gasdotto Nord Stream. A questo, prosegue, "aggiungiamo l’impressionante aumento del 59% delle bollette dell’energia elettrica relative al mercato tutelato e riguardante il quarto trimestre 2022 deliberato da Arera, ci rendiamo conto che il periodo che andremo ad affrontare metterà ulteriormente in difficoltà le nostre imprese e le nostre famiglie, già stremate per i pesantissimi costi già sostenuti fin qui". Il segretario generale Marco Gobbo chiede quindi "ulteriori interventi statali per ridurre costi che stanno mettendo in ginocchio l’intero Paese".

L'associazione di categoria rileva come l’incidenza del costo dalla fornitura energetica per le piccole e medie imprese sia passata da una media del 12,5% del totale dei costi aziendali del 2021 al 26,1% di quelli del 2022. “In attesa di capire gli interventi che il nuovo governo saprà, e potrà, mettere in campo su questo fronte - continua Gobbo - le imprese si affidano a buon senso e resilienza cercando di ridurre l’uso di illuminazione e aria condizionata e del riscaldamento e, dove possibile, efficientando gli impianti. Sperando, anche così, di superare il difficile momento senza conseguenze definitive”.

Confartigianato chiede che vengano adottati una serie di interventi: abbattimento del costo della materia prima energetica e aumento del credito d’imposta che dovrebbe essere non meno del 50%, sia per il gas che per l’elettricità intanto fino al 30 giungo 2023; prendere in considerazione quello di porre un tetto al costo dell’energia almeno a livello nazionale. Al tempo stesso "serve il massimo sforzo a sostegno degli investimenti per le fonti rinnovabili. In particolare a sostegno dell’autoconsumo teso allo sviluppo delle Comunità energetiche e degli autoconsumatori collettivi", attendendo il quadro normativo definitivo.

Medeot plaude i 40 milioni di euro a fondo perduto stanziati dalla Regione, "attraverso l’ultima manovra di assestamento finalizzata ad allentare la pressione a cui le aziende regionali sono sottoposte a causa della congiuntura socioeconomica. Il 12 ottobre verrà avviato per le micro, piccole e medie imprese del Friuli Venezia Giulia il bando attraverso cui ottenere ristori regionali a fondo perduto da mille a duemila euro". I contributi sono concessi, fino all'esaurimento delle risorse disponibili, attraverso il Centro di assistenza tecnica alle imprese artigiane (Cata) e il Centro di assistenza tecnica alle imprese del Terziario Fvg (Catt Fvg).

Gli uffici di Confartigianato Imprese, assicurano, restano a disposizione a Gorizia per la gestione delle domande. Sul tema comunità energetiche, inoltre, "la nostra associazione sta valutando alcune progettualità". Per accedere al beneficio regionale, invece, l'impresa deve autocertificare di aver subito un aumento dei costi energetici per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del primo semestre 2022 ed al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, superiore al 30% dei costi sostenuti nel primo semestre 2021, anche tenuto conto di eventuali contratti di fornitura di durata stipulati dall'impresa stessa.

Foto di archivio

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