La carica dei 500 volontari per le emergenze transfrontaliere, prosegue l'esercitazione tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba

La carica dei 500 volontari per le emergenze transfrontaliere, prosegue l'esercitazione tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba

Il test

La carica dei 500 volontari per le emergenze transfrontaliere, prosegue l'esercitazione tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 06 Giu 2025
Copertina per La carica dei 500 volontari per le emergenze transfrontaliere, prosegue l'esercitazione tra Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba

Vari gli scenari organizzati e risolti dalle squadre di soccorritori. «Capire le criticità e risolverle, siamo un esempio». La chiusura domenica 8.

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Un edificio in fiamme, le mura esterne del Castello di Gorizia da mettere in sicurezza, una casa crollata con una persona ferita da soccorrere: sono alcuni dei numerosi scenari che, dal 5 all’8 giugno, in occasione dell’esercitazione transfrontaliera di protezione civile denominata GoIn4safety. Si tratta di quattro giorni di esercitazioni sul campo tra i comuni di Gorizia, Nova Gorica e Šempeter-Vrtojba, per testare la complessa macchina dei soccorsi simulando un evento sismico di magnitudo 5.8 della scala Richter.

L’iniziativa, promossa dal Comune di Gorizia e finanziata nell’ambito del programma interreg Italia-Slovenia, ha visto l’attiva partecipazione di tutti gli attori istituzionali e del volontariato, parte a vario titolo del sistema di protezione civile, con l’obiettivo di intercettare eventuali criticità e aree di miglioramento nell’attivazione della complessa macchina dell’emergenza.

Per la gestione dei diversi scenari di rischio simulati tra Italia e Slovenia sono state attivate le centrali operative istituzionali in emergenza di Comune, Prefettura e Protezione Civile Regionale. La Prefettura di Gorizia ha convocato il Centro Coordinamento Soccorsi per “posti di comando” attivando per gli interventi di rispettiva competenza le Forze Statali, in stretto raccordo con la Sala Operativa Regionale di Protezione Civile di Palmanova.

Il tavolo prefettizio ha consentito di coordinare l’azione dei Vigili del Fuoco, impegnati nelle delicate operazioni di soccorso oltre che di definizione delle aree maggiormente colpite e delle Forze dell’Ordine, impegnate nella garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica nello scenario di caos collettivo generato dall’evento sismico e nella gestione della viabilità, anche per consentire l’accesso ai mezzi di soccorso accorsi da fuori Regione.

Fondamentale è stato l’apporto dei Vigili del Fuoco del Comando di Gorizia, veri protagonisti degli scenari operativi, cui è spettata fin da subito la gestione operativa del soccorso tecnico in emergenza, con l’attivazione di un Posto di Comando Avanzato e la richiesta di intervento della Colonna Mobile Regionale. Funzionari dei Vigili del Fuoco hanno poi provveduto a individuare le aree a maggiore rischio crolli, distinguendo vari livelli di rischio, e avviato la successiva fase di puntellamento.

La condivisione di tali risultanze in sede di CCS ha consentito la definizione della cosiddetta “zona rossa” con apposita ordinanza del Comune mirata all’interdizione all’accesso delle persone nell’ area critica. Il Prefetto nella simulazione ha garantito l’apporto delle Forze dell’Ordine, che presidieranno le aree interessate e dell’Esercito, che assicurerà i necessari blocchi stradali. Proseguiranno nella giornata di domani gli scenari operativi, che vedranno impegnati oltre 500 operatori italiani e sloveni, ospitati nell’aeroporto Duca D’Aosta di Gorizia, dove è stato allestito il campo base.

Tra i punti organizzati anche quello di Nova Gorica, dietro la Stazione Transalpina, dove un camion dei Gasilci, i Vigili del fuoco, ha organizzato dimostrazioni per i più piccoli – unitamente a quelle nelle scuole e nelle fabbriche. Poco dopo, in mezzo ad alcune macerie preparate ad hoc, il cane da soccorso Ziva ha individuato un ferito che è stato poi soccorso.

Al Castello di Gorizia, invece, la necessità di puntellare e mettere in sicurezza le mura esterne di Borgo Castello. Lì il Nucleo Interventi Speciali, sotto la guida dell’Ispettore antincendio Matteo Cavanna, ha messo in sicurezza l’ipotetico deficit di sicurezza della muratura con la possibilità per gli stessi Vigili del Fuoco di lavorare in quota. «Abbiamo realizzato una struttura lignea che consenta anche l’accesso a Borgo Castello tramite l’arco in pietra, in un ipotetico scenario nel quale la difficoltà è quella di mettere in sicurezza in breve tempo e funzionalmente la struttura», così Cavanna.

Nel frattempo, nell’Aeroporto Duca D’Aosta è allestito il campo di coordinamento e di soccorso ai civili. Qui è stato l’assessore comunale Francesco Del Sordi a ribadire come «si tratta di una simulazione non da poco per capire i punti deboli e rafforzarli subito sperando di non dover mai mettere in essere tutte le azioni che sono state studiate in queste esercitazioni».

«Una macchina complessa – come l’ha definita Mauro Luongo, dirigente Generale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco – nella quale ognuno mette a disposizione il proprio know-how verso gli altri». Attività internazionali «che possono essere transfrontaliere – così la comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Cira Piscicelli – ed è occasione per operare assieme e scambiarsi opinioni». Un coordinamento, dunque, «fondamentale che va messo in pratica e testato sul campo in un’organizzazione importante come questa», ha ribadito il coordinatore del Gruppo di Protezione Civile di Gorizia, Alessandro Gallo.

Nel futuro sarà utile «coinvolgere in modo diretto anche la stampa – ha fatto presente il direttore dell’Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, Daniele Del Bianco – perché il sistema di protezione civile internazionale è provato ma è necessario che anche la popolazione lo sia e i mezzi di comunicazione, in questo senso, dovranno giocare un ruolo cruciale di collegamento tra le istituzioni e i cittadini». 

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