Carburante, costi alle pompe sul confine: pressing Fvg su Roma

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botta e risposta

Carburante, costi alle pompe sul confine: pressing Fvg su Roma

Di Redazione • Pubblicato il 07 Ago 2023
Copertina per Carburante, costi alle pompe sul confine: pressing Fvg su Roma

Il consigliere regionale Bernardis chiede maggior coinvolgimento delle compagnie petrolifere sui prezzi, Rizzi: «Problema da risolvere a Trieste».

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"Il presidente Fedriga e la giunta regionale si impegnano a valutare tutte le possibili strategie e le relazioni politiche per intensificare le interlocuzioni con il governo nazionale con l'obiettivo di dare una risposta strutturale al problema del pendolarismo del pieno oltreconfine, che affligge il Friuli Venezia Giulia, specialmente i territori più prossimi al confine di Stato". Lo afferma in una nota il consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga presidente), primo firmatario e proponente di un ordine del giorno.

Si parla di "Continuare con determinazione il pressing istituzionale rivolto al Governo nazionale, affinché aumenti le compartecipazioni statali sui carburanti per affrontare concretamente la problematica del pendolarismo del pieno oltreconfine". L'atto è collegato all'assestamento del bilancio regionale 2023-25 e accolto dalla giunta regionale. "Sono compiaciuto - prosegue l'esponente di Fp - per il rinnovato impegno a proseguire con determinazione il pressing istituzionale rivolto al governo nazionale".

Il tutto "al fine di ottenere maggiori compartecipazioni statali sui carburanti. Più che in altre zone d'Italia, i gestori che operano a ridosso dei confini di Stato patiscono difficoltà e condizioni del tutto impari, con gravi ripercussioni sotto il profilo economico e operativo". L'esponente del centrodestra rimarca che "la Regione ha già adottato misure e risorse senza precedenti, come l'inclusione di diversi Comuni nella Fascia 1, l'istituzione della Fascia 0 per i territori di confine e l'attivazione dei super sconti regionali sui carburanti durante la pandemia".

"Per questo motivo, è quanto mai atteso - rimarca l'intervento - un intervento concreto e determinato del governo nazionale, con maggiori compartecipazioni statali sui carburanti, per affrontare questa problematica che perdura da oltre una decade. La problematica del pendolarismo del pieno oltreconfine costituisce una sfida prioritaria, in particolare per la fascia confinaria del Friuli Venezia Giulia. A causa di questo fenomeno le casse pubbliche, fra Iva e accise, perdono ogni anno circa 120 milioni di euro, che si riversano al di là del confine".

"In questo contesto, risulta auspicabile anche un maggior coinvolgimento delle compagnie petrolifere per contenere i prezzi dei carburanti, ove possibile, e garantire punti di rifornimento più moderni e attrezzati al pari di altre aree di servizio europee. Non sarà una battaglia semplice - conclude Bernardis - ma, facendo sentire in modo univoco la voce del Friuli Venezia Giulia, potremo garantire un futuro più roseo sul piano lavorativo ai nostri gestori e più sostenibile e prospero per tutti i cittadini della regione".

La replica

Parole a cui arriva la replica di Manuel Rizzi, ex rappresentante di categoria e titolare di una stazione di servizio a Gorizia, che chiede se "è troppo difficile modificare la legge regionale prendendo esempio dalla Provincia Autonoma di Bolzano? Lo Stato può anche inviare trilioni di euro, ma se la legge è sbagliata non si risolve il problema, bisogna risolvere il problema a Trieste, non certo a Roma". Rimarca come "i contributi regionali sono fissi, la Slovenia tiene fermi i prezzi per due settimane e il mercato italiano fluttua".

"A questo punto il divario con i prezzi sloveni aumenta, quanto il petrolio sale". Se la Fascia 0 va bene, Rizzi rileva che "se non facciamo il contributo fluttuanti prendendo come riferimento i prezzi medi, non si sarà mai competitivi. Se oggi prendiamo il prezzo medio regione e lo decurtiamo del contributo regionale Fascia 0 abbiamo questo risultato: la benzina in Italia costa 0,07 centesimi in più che in Slovenia, il gasiolio solo 0,002 millesimi".

"Oltretutto si parla di auto romano quando sono già tre mesi di seguito che la Regione toglie 0,01 centesimo al mese dal maxi sconto, siamo partiti da 10 centesimi e ora siamo a 7 centesimi, perché il Consigliere regionale non si lamenta con Fedriga o Scoccimarro per questo taglio?" conclude l'ex rappresentante.

Foto di Engin Akyurt da Pixabay

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