il racconto
Caramelle e abiti per chi non ha nulla, due ragazzi di Cormons nella Slovacchia più povera

Da 16 anni, Bambini senza frontiere porta aiuto a migliaia di persone. Una raccolta fondi in vista del Giro d'Italia femminile.
Sono tornati da qualche giorno, ma stanno già contando il tempo che li separa dalla ripartenza. Anna Bortolotti e Luca Riz, entrambi 23enni, sono partiti da Cormons alla volta della Slovacchia nelle scorse settimane, al seguito dell’associazione Bambini senza frontiere, realtà nata in Friuli 16 anni fa dall’attivissimo di Valentina Colavini e che ha come obiettivo aiutare la popolazione di queste zone. L’area di riferimento è quella al confine con l’Ungheria, segnata da una storica e profonda miseria per moltissime persone, che vivono tutt’oggi senza i servizi essenziali e in uno stato di abbandono. Da qui è nata l’idea di un poliambulatorio, su cui il sodalizio è da tempo al lavoro.
“Conosco Valentina fin da quando ero piccola - racconta Bortolotti - e le ho sempre donato i miei vecchi giochi e vestiti. Visto il passaggio del Giro d’Italia femminile proprio a Cormons (11 luglio, ndr), stavamo pensando a qualche iniziativa collaterale e abbiamo quindi pensato a un gazebo di beneficenza”. Al suo interno, verranno esposte molte delle foto scattate durante il viaggio, che raccontano uno degli angoli più poveri d’Europa, vendendo le magliette fatte per l’occasione. Ci saranno anche delle biciclette, che verranno colorate dai bambini del centro estivo. “Abbiamo voluto andare laggiù per capire realmente la situazione e per spiegare alle persone dove andranno i loro soldi”.
Nel corso della giornata, infatti, verrà organizzata una raccolta fondi per portare beni di prima necessità in quelle zone, che hanno segnato i due giovani nel profondo. Nel frattempo, prosegue l’impegno per mettere in moto il centro medico che offrirà aiuto a una ventina di villaggi, con dottori volontari. Ad aiutare è anche un’ingente donazione ricevuta da un dentista italiano, che permetterà di allestire lo studio per le cure odontoiatriche. Sul posto, i volontari non hanno mancato di donare vestiti e cibo, anche solo qualche pacco di caramelle in particolare ai più piccoli, documentando anche con le immagini le precarie condizioni di vita. Foto e video che si fa fatica pensare provengano dall’Unione europea.
“La cosa che mi ha più impressionato - sottolinea Riz - è veder sorridere quei bambini, nonostante non abbiano nulla. Sono partito con l’idea di aiutarli, in realtà è stato di più il contrario”. La fame, però, porta anche gli animi a essere accesi, come hanno sperimentato i ragazzi recandosi in un villaggio: “Avevamo iniziato a distribuire alcune borse alla popolazione e c’era tantissima gente. A un certo punto, abbiamo deciso di andare via, per poter proseguire anche in altri centri. Stavamo per ripartire, quando hanno aperto da soli il bagaglio del furgone” facendo razzia. Alla fine, è rimasto ben poco, anche grazie allo stesso Luca che ha fatto di tutto per salvare le provviste.
Scene che difficilmente i due scorderanno, ma che li spronano ulteriormente ad andare avanti. L’impegno del sodalizio, peraltro, non è legata solo all’estero ma opera anche sul territorio, con un punto d’incontro a San Giovanni al Natisone per i più bisognosi. Ora, quindi, l’impegno è concentrato sulla struttura sanitaria: “Una volta portata a termine - spiega la presidente Colavini - ci sarà pediatria, ginecologica, medico di base, dentista e farmacia. La struttura ad oggi è inagibile, il primo blocco ad aprire sarà pediatria”. Ci sono poi gli interventi direttamente con la famiglie, inviando tre tir all’anno destinati a una cinquantina di paesi, lavorando anche nelle abitazioni in situazioni fatiscenti.
In alcune case, non ci sono nemmeno le finestre. Un grosso contributo arriva anche dal gruppo alpini di Palmanova, che hanno dato un supporto in questi cantieri. Il prossimo viaggio è previsto già a fine luglio: “Temo che con la pandemia, i confini possano tornare a chiudersi. Ho promesso una cosa e la mantengo, non si possono dare false speranze”. L’invito ad aggregarsi alla spedizione è esteso, soprattutto ai più giovani, e gli stessi Riz e Bortolotti hanno già deciso che torneranno presto laggiù. In Italia, invece, operano anche con la Consulta giovani di Cormons - di cui sono rispettivamente presidente e vicepresidente - per sensibilizzare sul tema e far conoscere le attività della onlus.
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