LA CERIMONIA
A Caporetto si ricorda la tragica battaglia, «devono prevalere gli sforzi per la pace»
Unanimi gli appelli per la fine dei conflitti a livello internazionale. Commemorate le vittime degli scontri del 1917.
Cerimonia commemorativa in onore dei Caduti della Prima Guerra Mondiale e nel ricordo del 108esimo anniversario della Battaglia di Caporetto stamane, sabato 25 ottobre, al Sacrario Militare Kobarid-Caporetto. L'iniziativa è stata organizzata e curata dal Consolato Generale d’Italia a Capodistria.
Al centro della cerimonia c'è stata la preghiera per i caduti, quindi la celebrazione della Santa Messa officiata dal Cappellano Militare don Sigismondo Schiavone nella Chiesa di Sant'Antonio da Padova.
Prima della solenne concelebrazione eucaristica sostenuta dal canto del Coro degli Alpini di Cividale, sono state deposte corone e fiori nello spazio antistante al monumento davanti alla stele posizionata in onore dei Caduti nei combattimenti.
Alla manifestazione hanno preso parte numerose autorità militari e civili italiane e slovene, nonché le associazioni degli Alpini e dei militari in congedo. Tra i rappresentanti delle municipalità del Goriziano, hanno preso parte al memoriale gli amministratori o i consiglieri di Gorizia, Monfalcone e Fogliano Redipuglia. Intervenuto anche il sindaco di Cividale, Daniela Bernardi. Presente il Prefetto di Gorizia, Ester Fedullo.
A definire l'appuntamento «non solo un atto di memoria ma un momento di riflessione» è stato il Console Generale d'Italia a Capodistria, Giovanni Coviello il cui intervento ha richiamato la centralità della convivenza pacifica e ha pronunciato parole a ricordo di «un evento drammatico ma straordinario». Quella procurata a oltre 7mila uomini italiani il 24 ottobre del 1917, è stata infatti una ferita che mise a dura prova il nostro Paese. «La ricerca della pace non è mai scontata e va ricercata» ha ricordato Coviello che ha speso parole affinché non risulti «invano» il sacrificio di tantissime persone ma prevalga la costruzione del Bene.
Per il sindaco di Caporetto, Marko Matajurc «la morte non ha conosciuto né lingua né nazionalità». Chiaro pure il richiamo alla centralità della cooperazione tra Stati per fare sì che «dal passato pieno di dolore può nascere un nuovo cammino» senza dimenticare - nonostante lo scorrere del tempo - quanto accaduto come ha rilevato l'Ambasciatore d'Italia a Lubiana, Giuseppe Cavagna il quale ha definito «un miracolo» l'evento di Go! 2025 e ha invitato a considerare il confine «un prezioso punto d'incontro e condivisione».
«Le brevi esistenze di questi soldati rimangono nei nostri pensieri» ha concluso l'ambasciatore.
A prendere la parola è stato infine anche il Segretario di Stato al Ministero della Difesa, Marko Lovše che ha definito gli avvenimenti che interessarono l'alta Valle dell'Isonzo un disastro che «disintegrò l'Europa» mentre oggi devono prevalere gli impegni e gli sforzi della Comunità Internazionale a favore della pace seppur esistono ancora morti e sofferenze.
Foto di Ivan Bianchi e Salvatore Ferrara.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.
_68fcc5f9f2cb7.jpeg)
_68fcc5f9f375d.jpeg)

_68fcc5fa00062.jpeg)

_68fcc5fa014f5.jpeg)

_68fcc5fa02048.jpeg)


_68fcc5fa04c21.jpeg)


Occhiello
Notizia 1 sezione
Occhiello
Notizia 2 sezione

















