IL SOPRALLUOGO
Il capo del Dipartimento della Protezione Civile Ciciliano visita Brazzano e Versa. «Collina mai attenzionata per rischio»
Il funzionario del Governo, «con precipitazioni così intense, anche un terreno tra i più solidi può cedere, ed è ciò che è accaduto in questo caso». Escluse connessioni con la frana del 2017.
Questa mattina, venerdì 21 novembre, il capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano è atterrato al Trieste Airport intorno alle 9.30 per poi recarsi dove ha effettuato un sopralluogo nei territori più colpiti dal maltempo. Prima ha visitato Brazzano, frazione di Cormons, colpita - lunedì 17 novembre scorso - da una frana che ha distrutto quattro abitazioni e causato la morte di due persone.
Ad accompagnarlo, il sindaco di Cormons Roberto Felcaro, il vicesindaco Fabio Russiani, l’assessore regionale alla Protezione Civile Riccardo Riccardi, il prefetto di Gorizia Ester Fedullo e numerosi tecnici e volontari del sistema regionale.
Durante il sopralluogo Ciciliano ha spiegato come l’evento che ha colpito Brazzano sia stato del tutto imprevedibile. «Il monitoraggio è un’attività che si fa dopo che un evento si verifica ma questa collina in particolare non aveva mai dato problemi né era mai stata attenzionata per rischio. Con precipitazioni così intense, anche un terreno tra i più solidi può cedere, ed è ciò che è accaduto in questo caso».
Il funzionario ha inoltre chiarito che, nelle aree considerate fragili, i sistemi di controllo sono attivi e costanti, ma che in questa zona non c’erano elementi che facessero presagire un pericolo: «Non è il caso di questa collina, che non è mai stata oggetto di controlli specifici».
Ciciliano ha poi escluso qualsiasi collegamento con una precedente frana avvenuta nel 2017. «Sono due eventi completamente distinti, non c’è correlazione» commenta.
Congedatosi dalla località collinare, Ciciliano ha vistato Versa, l’altra area duramente colpita dalle forti piogge che hanno sommerso strade, abitazioni e diverse attività commerciali e agricole locali. Qui, il sopralluogo ha permesso di registrare l’entità del grave fenomeno che ha interessato l’abitato, frazione del comune di Romans d’Isonzo.
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