Il canto gregoriano piace: chiesa gremita a San Martino per la Schola Gregoriana AlbaRosa

Il canto gregoriano piace: chiesa gremita a San Martino per la Schola Gregoriana AlbaRosa

Il concerto

Il canto gregoriano piace: chiesa gremita a San Martino per la Schola Gregoriana AlbaRosa

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 15 Gen 2023
Copertina per Il canto gregoriano piace: chiesa gremita a San Martino per la Schola Gregoriana AlbaRosa

Proposti i secondi vespri e le parti della messa dedicate al santo di Tours. Progetto frutto di anni di studio.

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Non si può non definire un successo il secondo concerto della Schola Gregoriana AlbaRosa, di recentissima formazione, che ieri sera ha riempito la chiesa parrocchiale di San Martino del Carso proponendo un repertorio non solo di non facile esecuzione ma ricercato.

Nello specifico, due le parti dell’esecuzione: La prima propone canti dell’Ufficio ovvero i canti che scandiscono nei monasteri il tempo della preghiera. In particolare, si potranno ascoltare i secondi Vespri per San Martino Episcopo e confessore testimoniati nei più antichi manoscritti musicali. Tutte le Antifone proposte esaltano le qualità di Martino: Uomo straordinario, né vinto dalla prova né vincitore sulla morte. 

Anche nell’Inno Iste confessor, risalente all’VIII sec. e composto per il Santo Vescovo di Tour viene esaltata la figura di Martino, la sua devozione, la sua saggezza, la sua umiltà. Tutto il mondo canta la sua gloria e le sue virtù, i suoi miracoli e le sue guarigioni. Nella sua seconda parte il concerto propone la Messa in memoria di San Martino con l’Introito, la Sequenza, l’Alleluia, il Graduale, l’Offertorio il Communio assieme ai due brani dell’Ordinario della Messa, il Kyrie e l’Agnus Dei, che faremo ascoltare nella versione tropata, dove la melodia del brano liturgico viene ampliata attraverso l’inserimento di un testo.

Il gruppo, nato dai corsi di gregoriano organizzati dall’Usci regionale, annualmente, a Corno di Rosazzo “Verbum resonans”, è chiaramente affiatato: Barbara Di Bert, Elisabetta Gustini, Carla Nadalet, Camilla Solito, Domenica Tosoratti e Lucia Vinzi, dirette da Bruna Caruso, si alternano nel canto monodico cristiano facendo risaltare sia il lavoro di gruppo, creando da sei una voce unica, sia utilizzando i timbri di ciascuna in un florilegio di soliste.

Canto che si unisce alla preghiera. Lo dice il titolo stesso, “San Martino di Tour – la preghiera, l’esempio, la parola”, rimarcato anche dal parroco, don Giovanni Sponton: “Io durante il concerto ho pregato, sia grazie ai testi, carichi di significato, che all’esecuzione”.

Il gruppo, che ha esordito il giorno di San Martino, l’11 novembre, a San Martino di Terzo d’Aquileia, si è formato, dopo diversi anni di studio e approfondimento della semiologia gregoriana, sotto la guida di Bruna Caruso, docente ai Seminari fin dalla loro fondazione. Il nome del gruppo oltre a fare riferimento ad un nuovo inizio, più profondamente vuole richiamare il proprio legame, il proprio affetto e la propria riconoscenza a Nino Albarosa, insigne gregorianista e allievo di Eugéne Cardin, fondatore dei corsi di Rosazzo dei quali fu direttore e docente e, per la gran parte delle componenti della Schola, insostituibile maestro.

Difficile, per ognuna di loro, esprimere sia le emozioni che scaturiscono dallo studio e dall’esecuzione di tale repertorio che le dinamiche che le hanno portate a sentirsi vicino al canto gregoriano, riscoprirlo e rispolverarlo. “Il mio primo contatto con il canto gregoriano è avvenuto a 19 sentendo cantare proprio Albarosa durante alcuni corsi di paleografia musicale – spiega Lucia Vinzi – e da lì è stato non solo uno studio ma anche una passione”. 

La più giovane, Camilla Solito, racconta di essersi avvicinata in Conservatorio iscrivendosi a uno dei corsi a scelta: “Quando canto provo diverse emozioni, non ultimo il pensiero a qualcuno che mi lega a un determinato brano o al testo stesso”.

Un coro misto dal punto di vista geografico dal momento che le partecipanti provengono da varie parti della regione: questo, però, non ha fermato la possibilità di creare un simile progetto, unico a livello locale. Non resta, dunque, che attendere il prossimo repertorio che il gruppo vorrà studiare e proporre. Nel frattempo, restano ancora nel cuore e nella mente dei partecipanti i versi e i neumi del concerto, proposto grazie al Circolo culturale di Sdraussina e alla parrocchia di San Martino vescovo.  

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