Cantieri a Gorizia, tra critiche e difese: scontro Fasiolo–Bernardis sulle priorità della città

Cantieri a Gorizia, tra critiche e difese: scontro Fasiolo - Bernardis sulle priorità della città

OPERE PUBBLICHE

Cantieri a Gorizia, tra critiche e difese: scontro Fasiolo - Bernardis sulle priorità della città

Di M.Z. • Pubblicato il 12 Ago 2025
Copertina per Cantieri a Gorizia, tra critiche e difese: scontro Fasiolo - Bernardis sulle priorità della città

La consigliera dem accusa l’amministrazione di accumulare opere incompiute e trascurare le vere urgenze. Il consigliere regionale Bernardis ribatte: «Gorizia sta correndo e cresce, narrazione ingenerosa del PD».

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Gorizia è sempre più al centro del dibattito politico per il numero e la gestione dei cantieri pubblici. A riaccendere lo scontro è stata la consigliera comunale del Partito Democratico, nonché consigliera regionale, Laura Fasiolo, che in una lunga nota ha definito il capoluogo «città dei cantieri… ma quali le priorità?», lamentando come «la numerosità delle opere pubbliche cantierate rimanga tale fino a data da destinarsi».

Secondo Fasiolo, il dinamismo più volte celebrato dall’amministrazione Ziberna «sconta sconcertanti ritardi ed empasse fuori dal comune». Eppure, osserva, continuano ad arrivare «annunci di nuove opere, soprattutto di riqualificazioni di strutture e siti dismessi».

La consigliera ha poi elencato alcuni casi emblematici. Il cantiere per il polo tecnico Galilei, Fermi, Pacassi, destinato a ospitare un centro sportivo con campi polivalenti e aree verdi, è «bloccato da tempo» e presenta «numerose carenze in termini di inibizione agli accessi e sicurezza».
Per la ex caserma Del Fante, in via Duca d’Aosta, Fasiolo ha ricordato la destinazione ipotizzata ad alloggi per la Polizia di Stato, sottolineando come «il buon senso la vorrebbe polo scolastico o istituzione di rilevanza internazionale». Un immobile che «necessiterebbe quantomeno di un intervento di derattizzazione e disinfestazione», essendo definito dalla Soprintendenza «un pezzo di storia della città».

Parole dure anche per il progetto del campus nell’area dell’ex Ospedale Civile di via Vittorio Veneto, che da un importo iniziale di 10 milioni di euro è salito a 36 milioni grazie ai fondi FESR. «Solo per la demolizione sono previsti 5 milioni, 56 mesi per la costruzione. Ad maiora», ha ironizzato Fasiolo, parlando di «opera mastodontica di preoccupante inutilità», già oggetto di un esposto per danno erariale. Tra i problemi citati: «gestione burocratica complessa, impatto sul traffico e sul contesto urbano, presenza di amianto e assenza di un percorso partecipato con cittadini e stakeholder».

L’elenco prosegue con l’ex Stella Mattutina e l’ex Media Locchi di via Margotti, «da destinazione a cittadella universitaria per anni» a oggi «abbandonata con vergognosa noncuranza», con l’aggiunta di un’ipotesi di cohousing che, secondo Fasiolo, «fa letteralmente a pezzi l’area». E ancora, il parcheggio di via Manzoni «fermo da tempo» e la salita al Castello con il celebre ascensore, «cantiere secolare» che «si sblocca solo nel nostro immaginario».

Infine, la Galleria Bombi: «Non è dato sapere come e se funzionerà permanentemente l’attraversamento pedonale e ciclabile», osserva, aggiungendo che le installazioni artistiche digitali «prevederebbero un accesso con ticket… pagheremo “un fiorino”?».

Per Fasiolo, «di carne al fuoco ce n’è fin troppa», ma la mancanza di una reale selezione delle priorità «tratta in coda una preziosità quale il mercato coperto, attrazione per turisti e necessità per tutti, che andava collocata al primo posto».

Non si è fatta attendere la risposta del consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente), che ha definito la ricostruzione della dem una lettura distorta della realtà: «Gorizia non è la cartolina malinconica descritta dalla consigliera Fasiolo. È una città che sta correndo e che si sta riposizionando nello scacchiere regionale dei capoluoghi grazie a investimenti, cantieri seri e risultati che i cittadini vedono».

Bernardis ha accusato la controparte di voler dipingere «una città che cade a pezzi», definendo questa linea «una narrazione a perdere che fa male alla comunità». Ha poi ricordato che Fasiolo, «già candidata sindaco, aveva chiesto ai goriziani la fiducia per guidare la città» e che «proprio ora che il vento spinge nella direzione giusta, a remare contro sia chi» oggi siede tra i banchi dell’opposizione.

Il consigliere regionale ha voluto anche rispondere sulle priorità: «Capisco il gioco delle parti, ma c’è un limite tra la legittima critica e la rappresentazione ingenerosa della realtà». E ha citato il caso del Bando Borghi: «Dispiace che chi oggi pontifica sulle priorità sia lo stesso partito che, a Gorizia, si è scagliato contro il Bando Borghi da oltre 30 milioni destinati al Borgo Castello: un errore politico clamoroso e che l’odierno comunicato conferma nello spirito».

Lo scontro, tutto incentrato sul tema dei cantieri, sembra destinato a proseguire. Da una parte, chi chiede più selezione e partecipazione nella scelta delle opere; dall’altra, chi rivendica la velocità e l’ampiezza degli interventi avviati. Il giudizio finale, come sempre, spetterà ai cittadini, che ogni giorno vivono — e attraversano — quei cantieri.

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