Parte il cantiere all'esterno di Villa Louise, oltre un anno e mezzo di lavori a Gorizia

Parte il cantiere all'esterno di Villa Louise, oltre un anno e mezzo di lavori a Gorizia

spesi 3,4 milioni di euro

Parte il cantiere all'esterno di Villa Louise, oltre un anno e mezzo di lavori a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 29 Gen 2024
Copertina per Parte il cantiere all'esterno di Villa Louise, oltre un anno e mezzo di lavori a Gorizia

Consegnati oggi i lavori all'impresa, si interverrà principalmente all'esterno. Atteso quest'anno il progetto sull'interno, previste visite guidate nel 2025.

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Parte oggi il conto alla rovescia di 598 giorni - circa 20 mesi - per il completamento del secondo lotto di Villa Louise. La storica dimora di Gorizia, di proprietà della Fondazione Coronini Cronberg, ha visto ultimata la prima parte di lavori con gli interventi sul tetto e grondaie, procedendo ora sulle due barchesse e la rimozione di quelle costruzioni che si sono aggiunte nel corso dei decenni al fabbricato originale. Un’opera importante in termini di attività, tempi e fondi a disposizione con 3,4 milioni di euro del quadro economico.

«Questa dimora è un gioiellino - ha commentato questa mattina il sindaco, nonché presidente della Fondazione, Rodolfo Ziberna - le interrogazioni in consiglio comunale e le domande dei cittadini testimoniano l’importanza che le si dà e l’attesa per la sua riapertura». Un traguardo che però non sarà raggiunto in tempo per la Capitale europea della cultura 2025, ma lo stesso primo cittadino ha sottolineato che il suo utilizzo è legato a progetti ancora al vaglio: da un ufficio dell’Agenzia europea per i Balcani all’incubatore di start-up.

In piedi anche l’ipotesi di accogliere qui studenti Erasmus, ma sarà un tema da sviluppare con le due università presenti in città. L’auspicio di Ziberna è che la Farnesina accolga la proposta fatta per ospitarvi professionalità legate all’allargamento dell’Unione europea verso la vicina penisola. Tenendo anche conto della vicinanza con la sede di Informest e la presenza del corso di Scienze internazionali e diplomatiche. In ogni caso, sarà solo con il terzo lotto che si metterà mano agli interni, la cui progettazione è attesa nel corso del 2024.

Con questa nuova fase, quindi, «si va a chiudere il primo lotto (costato un milione di euro, ndr) - ha illustrato il direttore dei lavori, l’architetto Alberto Clocchiatti - Interveniamo sulle due torri e sulla copertura delle barchesse, non solo strutturalmente ma anche dal punto di vista architettonico, recuperando i comignoli storici. Ce n’è uno, in particolare, veneziano su lato ovest della barchessa. L’edificio ha avuto aggiunte nel corso degli anni, saranno messe a nudo le strutture e rimossi i corpi edilizi ‘parassiti’. Restituiremo il layout storico rappresentato nelle ultime mappe dell’Ottocento».

Un intervento, quindi, che sarà soprattutto esterno, ma anche su solai e murature «che saranno consolidati». Sulle ali laterali dell’immobile si inserirà una rete leggera e dell’intonaco armato, rifacendo anche le fondazioni. Il livello del cortile verrà abbassato e sarà consolidato il pozzo al suo centro, oggi in condizioni fatiscenti. Il cantiere, inoltre, «servirà a migliorare la sicurezza antisismica perché, così com’è attualmente, il livello è basso», come precisato dal responsabile unico del procedimento, Lorenzo Rerecich dell’Ater di Udine.

Aggiudicataria dell'appalto è l’impresa Di Betta Giannino srl di Nimis, il cui rappresentante Paolo Dri ha annunciato che si impegnerà per predisporre visite guidate - in base alla fase dei lavori - per GO! 2025. Un modo, seppur parziale, di poter presentare al pubblico questo angolo di città in largo Culiat e riscoprirlo dopo decenni di buio. Per terminare anche gli interni, Clocchiatti ha rilevato che serviranno almeno altri 3 o 4 milioni di euro. Ziberna, accompagnato dal neo-direttore della Fondazione Claudio Polverino e dal suo predecessore Enrico Graziano, ha quindi firmato la consegna dei lavori.

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