Manca sicurezza e lavoratori in nero, sette aziende nei guai a Gorizia

Manca sicurezza e lavoratori in nero, sette aziende nei guai a Gorizia

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Manca sicurezza e lavoratori in nero, sette aziende nei guai a Gorizia

Di Redazione • Pubblicato il 22 Giu 2022
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I carabinieri sono intervenuti rilevando irregolarità a Ronchi dei Legionari, Grado e Gorizia. Multe per oltre 120mila euro.

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Sono sette le attività sospese per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro in tutta la provincia. Una, poi, sospesa per lavoro “in nero”, con l’individuazione del lavoratore, e sanzioni complessive per 120mila euro. Questo il resoconto della campagna straordinaria di controllo del settore edile del Nucleo Ispettorato Carabinieri del Lavoro di Gorizia e il Nucleo Operativo del Gruppo Carabinieri Tutela del Lavoro di Venezia, con la collaborazione dei militari delle Compagnie Carabinieri di Gorizia e Monfalcone,.

Un’operazione, quella condotta nell’ultima settimana di maggio di quest’anno, inserita nell’ambito della campagna straordinaria di controllo del settore edile volta a prevenire e reprimere il fenomeno dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, nonché a verificare il rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ha intensificato i controlli sull’intero territorio della provincia isontina. L’attività ispettiva, di natura ordinaria e tecnica, è stata finalizzata alla verifica della regolare occupazione dei lavoratori e al rispetto delle norme in materia di sicurezza, salute ed igiene sui luoghi di lavoro.

L’esito dei controlli svolti sull’intero territorio provinciale ha consentito di individuare lavoratori non registrati (in nero), nonché inadempienze in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, quali l’omessa formazione/informazione sulla sicurezza dei lavoratori, la mancata redazione del piano operativo di sicurezza, la presenza di quadri elettrici non a norma, la presenza di aperture nel vuoto non protette, di ponteggi non norma, l’omessa valutazione dei rischi aziendali e il mancato rispetto delle norme in materia di igiene e salute.

Sono state controllate complessivamente 14 ditte operanti nel settore dell’edilizia individuate a seguito di attività info-operativa relativa all’analisi di dati provenienti dall’Arma territoriale, dai Nuclei Carabinieri Ispettorato del Lavoro e all’esame delle banche dati. Sono stati altresì controllati 32 lavoratori, di cui 1 risultato “in nero”, e sospese 8 attività d’impresa, contestando 18 violazioni in materia di sicurezza ed irrogando complessivamente sanzioni per oltre 120mila euro.

In particolare, nel Comune di Grado, nel corso di attività ispettiva effettuata presso un cantiere edile per la costruzione di uno stabile ad uso civile, all’interno del quale operavano due imprese edili, sono state riscontrate violazioni in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro relative alla presenza di aperture nel vuoto prive di difese atte ad impedire le cadute dall’alto, il deposito di materiali di risulta sulle impalcature, la presenza di impalcature non a norma, la viabilità di cantiere compromessa dalla presenza di materiali sporgenti e pericolosi per l’incolumità dei lavoratori, l’omessa formazione dei lavoratori, l’omessa sorveglianza sanitaria e la mancata redazione del Piano Operativo di Sicurezza, nonché veniva accertato il mancato coordinamento delle imprese da parte del Coordinatore in fase di esecuzione dei Lavoro, nei confronti delle quali veniva adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in meria di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la contestazione di sanzioni amministrative pari a 8.500 euro ed il deferimento in stato di libertà di tre persone.

Inoltre, è stata riscontrata la presenza di un lavoratore “in nero”, trovato nascosto all’interno di uno scantinato del cantiere adibito a deposito materiali, per cui nei confronti del titolare della ditta veniva applicata la “maxi sanzione per lavoro nero” per l’impiego di lavoratori “in nero” in misura superiore al 10% del personale complessivamente occupato ed il provvedimento della sospensione dell’attività imprenditoriale per lavoro nero nei confronti di una delle imprese con la contestazione di sanzioni ammnistrative per oltre 4mila euro.

Nel Comune di Gorizia, poi, nel corso di attività ispettiva effettuata presso un cantiere edile per la costruzione di un complesso residenziale, i militari operanti hanno trovato violazioni in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro relative alla presenza di aperture nel vuoto prive di difese atte ad impedire le cadute dall’alto e l’istallazione di una recinzione di cantiere non idonea. Nei confronti della ditta operante è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro con la contestazione di sanzioni amministrative pari a 3mila euro, il deferimento in stato di libertà del datore di lavoro e la contestazione di ammende per oltre 4mila euro.

Infine, nel Comune di Ronchi dei Legionari, nel corso di attività ispettiva effettuata presso un cantiere edile per la costruzione di un complesso residenziale da adibire a struttura ricettiva, i Carabinieri hanno riscontrato la presenza di aperture nel vuoto non protette e impalcati non idonei, adottando conseguentemente nei confronti di quattro aziende il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, con la contestazione di sanzioni amministrative pari a 12mila euro. Venivano, inoltre, deferiti in stato di libertà sei datori di lavoro e contestate ammende pari a circa 30mila euro. 


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