LA POSIZIONE
Campus scolastico a Monfalcone, Moretti attacca: «Inutile consumo di suolo»

Il consigliere regionale Pd interviene a sostegno delle associazioni Rosmann e Legambiente. La variante richiesta dal Servizio geologico regionale.
L’Ente di decentramento regionale ha pubblicato il bando di concorso per la progettazione del nuovo polo scolastico di via Grado a Monfalcone. Questo nuovo campus accoglierà – in via prioritaria – le classi del liceo Buonarroti in un primo lotto e quelle dell’indirizzo alberghiero dell’Isis Pertini in un secondo. L’edificio dovrà però essere in regola dal punto di vista geologico. A stabilirlo nelle scorse settimane è stato il Servizio geologico regionale intervenuto dopo le osservazioni mosse nel dicembre scorso dall’associazione ambientalista Eugenio Rosmann.
Richiami che – una volta recepiti dalla Direzione centrale per la difesa dell’ambiente di Trieste – sono stati a loro volta sottoposti al Comune di Monfalcone che dovrà rivedere e valutare la variante 69 al Piano regolatore collegata alla nascita del campus. Ad intervenire a sostegno dell’associazione ambientalista è anche il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti: «Oltre a portare un inutile consumo di suolo, la scelta di insistere sul nuovo campus scolastico di via Grado è profondamente sbagliata per le caratteristiche idrogeologiche e ambientali della zona».
«Inoltre, è altrettanto assurdo che l'amministrazione comunale pensasse di portare avanti l'iter di un'opera così impattante senza rispettare la normativa regionale di settore che, per un'area con quelle caratteristiche, prevede il parere geologico e, quindi, un iter diverso da quello finora perseguito». Il Servizio geologico regionale ha quindi indicato come «variante sostanziale» quella che andrà a stabilire la modifica della destinazione d’uso da E6 – zona di interesse agricolo – a zona di servizi con nuove infrastrutture.
«Appena ipotizzato l'insediamento di un nuovo campus scolastico che permettesse il trasferimento in via Grado del liceo Buonarroti e dell'Isis Pertini – continua Moretti – ho espresso subito la contrarietà per la scelta di un inutile consumo di suolo, con relativo spostamento dal centro città di diverse centinaia di studenti, considerato che l'area individuata è da sempre zona di risorgive, agricola e di falde acquifere a rischio idraulico, oltre a rappresentare l'unico polmone verde della città».
«Ho dunque proposto che, per l'ubicazione del nuovo complesso, si ragionasse invece - spiega l'esponente dem - sull'ampliamento dell'area attualmente occupata dal Pertini. Dalla Regione e dal Comune non vi fu alcuna reazione, l'indifferenza più assoluta. La stessa giunta comunale ha sempre ritenuto non necessaria la relazione geologica e il relativo parere della Regione, documenti segnalati da osservazioni di associazioni ambientaliste del territorio».
Lo strumento urbanistico esprimerà la sua valutazione anche in merito al deflusso delle acque che dovrà restare invariato anche dopo la trasformazione d’uso del suolo dove sorgerà la nuova opera pubblica. Sulla questione, oltre all’associazione Rosmann, è intervenuta anche Legambiente che ha chiamato in causa pure la «vulnerabilità idrogeologica dell’area di via Grado» in caso di eventi meteo importanti.
«Nel frattempo – aggiunge il dem - leggiamo che l'Edr di Gorizia ha pubblicato il bando del concorso per la progettazione del nuovo polo scolastico monfalconese. Come ciò sia possibile, mentre il servizio geologico della direzione Ambiente interloquiva con il Comune rispetto alla necessità di presentare lo studio geologico e ricevere il relativo parere, cosa che mi risulta sia avvenuta in questi giorni, dando così ragione alle associazioni ambientaliste che, nelle loro osservazioni, segnalavano tale necessità, rimane un mistero».
«Resta - conclude Moretti - la mia contrarietà netta alla localizzazione di una struttura che comporterà un inutile consumo di suolo e lo spostamento dal centro città di un servizio così significativo e di un migliaio di persone, con il relativo indotto di attività».
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