Campo di sfogo venduto, caso a San Vito al Torre: «Non possiamo allenarci»

Campo di sfogo venduto, caso a San Vito al Torre: «Non possiamo allenarci»

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Campo di sfogo venduto, caso a San Vito al Torre: «Non possiamo allenarci»

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 12 Gen 2023
Copertina per Campo di sfogo venduto, caso a San Vito al Torre: «Non possiamo allenarci»

La squadra senza più gli spazi per allenamenti e si rivolge a un legale, malumori in maggioranza.

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Niente più campo di sfogo a San Vito al Torre, dopo che l’area è stata recintata con la scritta “Proprietà privata”. Tolte anche le porte. Una scena che ha lasciato a dir poco stupiti dirigenti e tesserati della squadra, che in quell’area a poca distanza dal rettangolo di gioco sono soliti fare gli allenamenti da decenni. Fino alla fine dell’anno scorso, infatti, per i ragazzi delle tre squadre dilettantistiche - inclusa quella che milita in Seconda categoria - non c’era stato alcun problema nell’usare gli spazi situati in via Roma.

A chiedere chiarezza sulla situazione è stato il capogruppo di Insieme Destra Torre, Nicola Panese, che siede in maggioranza. Ha così presentato negli ultimi due giorni altrettante interrogazioni al sindaco, Doretta Cettolo, ricordando il rinnovo nel 2014 della “concessione in uso dell'impianto sportivo, comprensivo del campo di sfogo, a favore dell'Asd Calcio SV fino al 31 luglio 2023”. Nelle ultime settimane, però, il proprietario ha venduto a un altro soggetto l’area usata dai ragazzi per gli allenamenti.

Da lì, il subentrante ha deciso di bloccarne l’acceso. Panese, però, rileva che “la persona che ha acquistato il terreno è fratello del sindaco. È una situazione imbarazzante quella che si è venuta a creare”. Lo stesso consigliere, che è anche volontario all’interno della società sportiva, ha ricordato gli investimenti fatti dall’amministrazione locale sul campo di calcio, dove si tengono anche le partite della formazione Under 14 dell’Udinese nonché le partite giovanili del Torneo internazionale Zuccheri.

Nell’interrogazione, che probabilmente sarà discussa in assemblea già nella prossima seduta, chiede quindi alla prima cittadina se fosse al corrente della situazione, se ci sia un cambiamento nella maggioranza “di cui non siamo a conoscenza” e quali provvedimenti si intende attuare per risolvere la situazione. Dalla società, è stato reso noto che la vicenda è stata affidata a un legale, mentre si rimarca che gli effetti della novità ricadono anche sul resto dei ragazzi, che usavano il campo per giocare liberamente.

“A suo tempo - ricorda Cettolo, rispondendo alla nostra redazione - l’allora sindaco Marcon aveva siglato un contratto d’affitto con il proprietario del fondo, ma questo si è interrotto nel 1989. Poi c’è stato sempre un legame diretto tra la squadra e la proprietà, fino a quando quest’ultimo non ha venduto. Si sapeva che voleva vendere, come Comune avevamo cercato fondi fuori bilancio per l'acquisto ma non ci è stato possibile. Ho parlato con il presidente, cercheremo di trovare una soluzione e parlerò anche con il nuovo proprietario”.

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