ieri mattina
In campo per l'inclusività, la Partita del secolo con le stelle dell'Audax

Festa al campo sportivo, vincono i più giovani ai rigori. Il ricordo di Rosario Vizzari.
Non si è masi spenta la grinta nelle “vecchie glorie” dell’Audax Sanrocchese, storica squadra di borgo San Rocco a Gorizia, che ieri mattina hanno deciso di tornare in campo per un match simbolico. Sotto il nome di “Partita del secolo”, alcuni dei volti più noti del panorama dilettantistico cittadino di alcuni decenni fa hanno colto l’invito dell’Istituto per gli Incontri culturali mitteleuropei (Icm), insieme alla stessa società sportiva e Anffas Gorizia. Un’occasione per rivivere lo spirito di quando, da giovani calciatori, si scendeva in campo per divertirsi ogni domenica.
Proprio questo è stato lo spirito della manifestazione, coinvolgendo anche i tesserati più giovani. Un giusto mix intergenerazionale che ha visto, alla fine, il successo proprio dei più piccoli ai tiri di rigore. Il risultato più grande, in ogni caso, è stato quello di trascorrere una mattinata all’aria aperta e tutti insieme, nel ricordo dei cento anni dalla realizzazione dello stadio di via Baiamonti e dalla nascita del cavaliere Rosario Vizzari, a cui l’impianto da qualche mese è intitolato e che ha lasciato un’impronta indelebile come dirigente e soprattutto come uomo nella realtà cittadina.
A scendere in campo è stato anche il presidente del Coni Friuli Venezia Giulia, Giorgio Brandolin, ricordando le grandi sfide sui campi del massimo campionato regionale quando vestiva la maglia del Ronchi. Lui e don Sergio Ambrosi, attaccante finito anche sulla stampa sportiva nazionale per la sua doppia veste di sacerdote e calciatore, furono protagonisti di storici duelli di provincia. “Per noi è stata una giornata felice - le parole di Renato Vizzari, figlio del cavaliere - e del ricordo di tutte le nostre vecchie glorie che hanno collaborato. L’Audax è una grandissima famiglia con solidi valori".
Presente anche il vicesindaco con delega allo Sport, Stefano Ceretta, che ha fatto i complimenti per aver organizzato una manifestazione così significativa. Diversi i volti dello sport goriziano, introdotti dal vicepresidente di Icm, Nicolò Fornasir, lui stesso protagonista con la maglia biancorossa da ragazzo. Una ventina le “vecchie glorie” accorse, tra cui Luciano Valvassori che calcò la fascia come terzino sinistro; Livio Vidoz, libero giunto a San Rocco da Lucinico grazie a uno scambio tra giocatori; e Casemiro Vetrich, che giocò in quel campionato del 1965 vinto dopo aver recuperato 12 punti.
Non solo sport e ricordo, ma anche l’inclusione è stata al centro della mattinata. “Lo sport e la cultura è di tutti e per tutti - le parole della vicepresidente di Anffas Gorizia -, siamo insieme a tutti quanti e facciamo comunità”. Un ringraziamento quindi agli organizzatori per aver aperto le porte del campo sportivo, insieme a tutti gli altri partner. L’evento rientra nel progetto "Cent'anni di cultura e sport solidali e inclusivi a Gorizia", realizzato con il fondamentale contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e in collaborazione con il Comune di Gorizia, Cvcs, Cisi di Gradisca d’Isonzo, le parrocchie del Duomo di Gorizia e di San Rocco, Palazzo Lantieri e Young for Fun.
Foto Daniele Tibaldi
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