il percorso
A piedi sulle cicatrici della Brda, storie e ricordi del confine

La camminata «contro la retorica del Giorno del ricordo», le storie degli sloveni fuggiti da Tito.
L'associazione "Orme ribelli" ritorna in cammino sul territorio, con un appuntamento "contro la retorica del Giorno del ricordo - spiegano gli organizzatori - tra eccidi nazifascisti, epica partigiana ed esodo degli sloveni (perché 'foibe' ed 'esodo' non furono una pulizia etnica, ma i terribili frutti della fine di un confitto mondiale)". Per l'occasione, il gruppo si ritroverà domenica alle 10 a Hlevnik, nel territorio oltreconfine di Brda, con un'escursione da 3 ore e mezzo di cammino, pause e interventi non inclusi. Il tragitto sarà di 12 chilometri, con 400 metri di dislivello.
"Una uscita fuori dal territorio italiano - commenta il sodalizio in una nota - per vedere l’arbitrarietà dei confini e per visitare una zona piena di storia caratterizzata dall’internazionalismo della lotta partigiana e dalla feroce repressione nazifascista. A meno di venti chilometri da qui venne giustiziato il più giovane oppositore al fascismo: Miroslav Brezavšček ucciso nel 1931 a soli 14 anni per avere affisso manifesti antifascisti a Gorizia. Parleremo però anche dell’esodo degli sloveni verso l’Italia alla fine della guerra".
"Partiremo da Peternel - prosegue l'associazione - dove ebbe luogo una battaglia partigiana epica e i nazisti e i fascisti dettero fuoco ad una osteria con all’interno paesani e partigiani. La storia, raccontata in un bel libro di Alessandro Pesaola e illustrato da Fuad Aziz, ci verrà presentata da Luciano Patat che ne ha fatto un commento storico. Interverrà anche Nadja Velušček, autrice del documentario 'Burnt in memories' che parla dei villaggi bruciati da nazisti e fascisti durante il 1944". Si proseguirà quindi verso Cosbana/Kožbana, "sede di un importante meeting partigiano il 9 luglio del 1944".
Proprio lì "si tennero le prime elezioni libere in terra slovena e in cui il comunista Jože Srebrenič tenne il suo ultimo discorso. Qui Mauro Punteri con chitarra e voce, accompagnato da Katia Marioni alla ghironda, ci presenterà un estratto dal suo disco 'Per amore per odio o un ideale' ispirato ai diari del padre partigiano Angelo, nome di battaglia 'Lauro', che combatté nella Resistenza internazionalista che ha caratterizzato quest’area di frontiera". L'ultima tappa sarà il paese di Slapnik, abbandonato nel secondo dopoguerra dove Adriana Giacchetti illustrerà le memorie di Silvio Pecchiari/Pečarič.
Quest'ultimo era uno sloveno che, alla fine della guerra, si trasferì in Italia a causa delle condizioni imposte dalla situazione economica gestita in modo autoritario dal regime jugoslavo. Un parte delle migrazioni avvenute alla fine del conflitto che viene spesso taciuta. Tornando al punto di partenza, chiudendo l’anello, si ammirerà il panorama che si apre dalle Alpi al mare. Consigliato abbigliamento comodo e calzature adeguate, pranzo al sacco ed acqua. Il percorso si svolge in massima parte su strade secondarie asfaltate, ma ci saranno pezzi di sterrato.
Nella foto, da sinistra a destra: vista da Dobrovo (Vid Pogacnik), Jože Srebrenič, Miroslav Brezavšček, memoriale a Cosbana e foto d'epoca di Peternel.
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