Il Calandario dei paesi bisiachi 2023 guarda alle storiche ville del territorio

Il Calandario dei paesi bisiachi 2023 guarda alle storiche ville del territorio

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Il Calandario dei paesi bisiachi 2023 guarda alle storiche ville del territorio

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 16 Nov 2022
Copertina per Il Calandario dei paesi bisiachi 2023 guarda alle storiche ville del territorio

Curato da Sergio Gregorin e Ivan Portelli sarà presentato venerdì 18 alle 18 a Turriaco.

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Si presenta venerdì 18 novembre alle 18 al Circolo culturale e ricreativo don Eugenio Brandl di Turriaco la ventottesima edizione del Calandario dei paesi bisiachi. Un calendario che, ideato da Armando Tomasin e Dorino Fabris a metà degli anni Novanta, rimane un fondamentale contributo alla ricerca storica e sociale delle terre della Bisiacaria.

La pubblicazione si presenterà agli ospiti nella medesima veste, solo leggermente aggiornata grazie a degli accorgimenti di stampa di cui il sodalizio turriachese è decisamente soddisfatto. A fare da filo conduttore ai singoli giorni dell’anno dettati tutti da un santo legato alla tradizione locale, sono “Le vile de ‘na volta”.

I curatori, anche per quest’edizione Sergio Gregorin e Ivan Portelli, hanno pensato di proporre un itinerario tra le Ville della Bisiacaria, cercando di far rivivere con attenzione ai particolari, l’atmosfera del tempo. Ciò perché il Calandario rimane sempre un lavoro di ricerca legato alla storia dei nostri luoghi, alla loro cultura, al senso di appartenenza a un territorio che è sostrato di diverse etnie fin dai tempi andati.

Ed ecco che si passa da Villa Priuli a Villa Miniussi, da Villa Henke al castello Alimonda con immagini fotografiche di tutto rilievo e testi interessanti da sfogliare, oltre a delle simpatiche vignette satiriche a firma di Livio Comisso. Le immagini riportano le ville così com’erano nei periodi migliori della loro storia per invitare il pubblico a operare, ognuno nel proprio piccolo a tutelare gelosamente il patrimonio storico di cui sono portatrici: tradizioni, cultura, arte e architettura in primo piano, dunque, per ricostruire il volto del nostro territorio. Un messaggio di certo importante, tanto più in un periodo complesso come quello che stiamo vivendo, da trasmettere anche alle giovani generazioni con l’educazione quotidiana.

“Un ringraziamento va, in primis, ai curatori, Sergio Gregorin e Ivan Portelli – afferma il presidente, Elisa Baldo - ma anche a tutti i collaboratori che con i loro gesti quotidiani ci sono accanto nella realizzazione di quest’opera corale della Bisiacaria, oltre agli enti e istituzioni che ci sostengono, tra cui la Cassa rurale e artigiana del FVG”.

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