Bottò e Freschi amici nell'arte, mostra PittaPoesie apre a Monfalcone

Bottò e Freschi amici nell'arte, mostra PittaPoesie apre a Monfalcone

l'intervista

Bottò e Freschi amici nell'arte, mostra PittaPoesie apre a Monfalcone

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 01 Apr 2023
Copertina per Bottò e Freschi amici nell'arte, mostra PittaPoesie apre a Monfalcone

Due amici si riscoprono grazie alle loro passioni culturali ed espongono le loro opere, apertura oggi alle 17.

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Sarà inaugurata oggi pomeriggio alle 17 a Monfalcone nella Sala Antiche Mura di via Rosselli, la mostra "PittaPoesie". All’esposizione, patrocinata dal Comune e sostenuta dall’associazione Ponti d’Europa, si potranno apprezzare le opere di Giorgio Bottò impreziosite dalle poesie di Pierpaolo Freschi. Abbiamo incontrato l’artista locale, è gli abbiamo rivolto alcune domande per capire il messaggio di questa iniziativa culturale.

Signor Bottò, qual è il senso del percorso espositivo allestito alla Sala Antiche Mura e arricchito dalle produzioni in versi di Freschi?
"PittaPoesia è la formula che esprime un’insolita condivisione di arti diverse. In questo caso la pittura incontra la poesia e viceversa, si crea un rapporto di simbiosi che non ha radici particolarmente radicate in tutto il panorama artistico nazionale, tranne in rarissimi casi. È un progetto nato grazie all'idea di una nostra amica spagnola Victoria Vicente”.

Quali opere si troveranno in sala?
“Abbiamo tanti quadri ricchi di colori. In alcuni casi, come nel quadro blu “Emozioni”, ho cercato di trasmettere su tela qualcosa di profondo che fuoriesce dal mare riportando qualche quartina della poesia sulla tela. Non c’è un percorso definito da seguire perché quando dipingo, vivo di emozioni e di quello che accade intorno a me. Per esempio, ho voluto rappresentare le ferite del Carso causate dagli incendi estivi del luglio scorso.

Ho voluto così “immortalare” la pazzia umana. Il Carso ferito rappresenta un monito per tutti noi e Pierpaolo con i suoi versi ha dato voce a tutto questo. Il quadro rappresentante una rosa invece, parte da una poesia di un'amica, una scrittrice siciliana. Il suo componimento mi ha colpito e mi ha spinto a rappresentare degli spazi definiti come se fossero delle quartine cioè quelle righe dorate, il suo mondo. Il quadro Poesia, quello dorato, riporta delle quartine che mi hanno ispirato e ho voluto proporle con delle orme sulla spiaggia quasi a rappresentare un’anima trasformata in onda”.

Cosa la spinge a lavorare a queste produzioni?
“È difficile descrivere quello che mi passa per la testa quando dipingo, ma ogni volta c’è una motivazione che riguarda una persona, delle parole e dei sentimenti. Il quadro Rose di cristallo, per fare un altro esempio, raffigura il fiume Isonzo che scorre e in mezzo all'acqua c'è una piccola isoletta dove nasce una rosa nera. Sotto queste rose si trova l'ora. Pierpaolo su questo ha scritto la poesia e da questa è nata la leggenda secondo la quale se si trova la rosa, si trova l'oro”.

Ad ogni quadro corrisponde una poesia?
“Solo per una parte. Quello che lega me e Pierpaolo è l'amicizia ed entrambi cerchiamo di comunicare l'amore per l'ambiente, per i valori istituzionali che spesso sembrano scontati ma non è così come in “Anime in volo” rappresentata dai palloncini che volano in alto liberi. Qui Pierpaolo ha seguito con la sua poesia il mio pensiero. Io e Pierpaolo siamo in sintonia. I quadri e le poesie ormai sono usciti dai confini nazionali, si trovano esposte in molti edifici pubblici e istituzionali. Ad esempio la poesia scritta su Norma Cossetto, quelle sul Giudice Falcone, sulla Bandiera o quella sulle Foibe”.

Con la pensione siete diventati degli artisti…
“Si, ma da autodidatti. Ci siamo conosciuti prestando servizio nella Polizia di Stato negli anni Ottanta quando lavoravamo in Commissariato. Dopo alcuni anni, lui è stato trasferito alla Squadra mobile di Trieste e io sono rimasto a Monfalcone all'Anticrimine fino a quando sono andato in pensione. Al termine del nostro lavoro ci siamo ritrovati nell'Ipa dove io sono il presidente e lui fa il segretario. Il male della pandemia ci ha regalato il tempo libero per riflettere e per dare sfogo a tante cose abbandonate nel tempo. Io ho ripreso a dipingere e lui a comporre in versi. Molti dei nostri lavori sono stati destinati ad attività benefiche e a fini sociali”.

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