IL TRADIZIONALE APPUNTAMENTO
Bisiacaria in festa per Santo Stefano a Vermegliano: l’omonimo Premio a Marino Boscarol
Il premiato, dopo 50 anni, passa il testimone della direzione della Cantada a Fulvio Salvagno. Don De Rosa presiede la messa patronale.
Folla festosa immancabile stamane , venerdì 26 dicembre, a Vermegliano per il consueto tradizionale appuntamento post-natalizio della festa di Santo Stefano. Tante le piccole bancarelle e i cortili delle case aperti a festa lungo le strade della frazione ronchese; pronti e imbanditi anche i numerosi stand affianco alla chiesa nuova di Santo Stefano. Proprio nella parrocchiale di viale Garibaldi ha avuto luogo, alle 10, il primo appuntamento della giornata, quello religioso. Quest’anno la messa patronale è stata officiata da don Giovanni De Rosa, concelebrata da monsignor Ignazio Sudoso e dai vicari parrocchiali don Luigi Fontanot e don Marco Zaina. «Santo Stefano testimoniava la fede con la sua stessa vita, non solo con le parole ma anche con i gesti»: così ha esordito don De Rosa durante l’omelia, ricordando il martire come una figura che «si è sempre distinta per il suo servizio umile e fedele verso il prossimo». Don Giovanni ha pure fatto riferimento ad alcuni giovani presenti in chiesa che, assieme ad altre persone, «sono qui oggi per ricordare e festeggiare un martire come Santo Stefano». La celebrazione è stata quindi un momento per poter approfondire la figura del protomartire e ricordare l’eredità che «ancora oggi ha lasciato tutti noi».
A conclusione della funzione religiosa è stato consegnato, dal sindaco Mauro Benvenuto e dalla presidente della Pro Loco locale Patrizia Pallaro, il Premio Santo Stefano, che quest’anno è stato assegnato alla storica figura del ronchese Marino Boscarol, classe 1947, storico direttore della Filarmonica Verdi e, dal 1975, erede della celebre bacchetta di Toni Marinel. È stato anche direttore di due istituti bancari: la Banca Popolare Udinese e la Cassa Rurale. Il momento clou è stato vissuto in piazza Santo Stefano a mezzogiorno, quando l’intera folla si è riunita davanti al piccolo palco, dove ha avuto luogo la consueta “Cantada Bisiaca”, che quest’anno ha riservato “un colpo di scena”. Proprio nel mezzo dei vari canti popolari bisiachi, complice una piccola pausa, durante la quale Marino Boscarol ha ricordato i 50 anni esatti dal passaggio di testimone e di come la Cantada sia partita da una semplice e contenuta festa di paese, che all’epoca si svolgeva ancora su due carretti agricoli improvvisati come palcoscenico.
Dopo questo riferimento a mezzo secolo fa, Boscarol ha poi ripercorso tutte le edizioni della festa paesana: «Dopo oltre 50 anni ho deciso di dare spazio ai più giovani – ha esordito – attualmente ho scelto di percorrere altre strade e di fare oggi un passetto indietro». Tra l’attesa e la sorpresa del pubblico, Marino Boscarol ha rivelato il nome del suo successore. Si tratta di Fulvio Salvagno, che dal prossimo anni, in collaborazione con Federico Colautti, Flavio Bianco e Andrea Grizonich, dirigerà le prossime edizioni. Dopo il passaggio simbolico, il clima festoso è ripreso sulle note di “Jukelì e altri brani della tradizione.
Alla buona riuscita della manifestazione, sotto il coordinamento della Pro Loco, sono state numerose le realtà associative locali partecipanti, tra queste la New Black Panthers, gli Alpini di Ronchi, la Filarmonica Verdi, la FIDAS isontina, l’asd pallavolo Staranzano e l’ASD amatori calcio Staranzano.
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