Biblioteca Isontina ancora senza direttore, appello al ministro Franceschini

Biblioteca Isontina ancora senza direttore, appello al ministro Franceschini

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Biblioteca Isontina ancora senza direttore, appello al ministro Franceschini

Di Redazione • Pubblicato il 19 Gen 2022
Copertina per Biblioteca Isontina ancora senza direttore, appello al ministro Franceschini

Debora Serracchiani e Tatjana Rojc chiedono l'intervento del ministro per tutelare lo storico ente.

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La Biblioteca statale isontna di Gorizia rischia di vedere le proprie attività sospese, dopo che anche la reggente Angela Polo sarà andata in pensione. Subentrata l'anno scorso al pensionamento del direttore Marco Menato, la dirigente è però prossima alla quiescienza, rischiando così di dover azzerare l'operato della storica istituzione culturale cittadina. Un destino beffardo, visto che quest'anno cadono i 200 anni dalla fondazione della biblioteca e più volte denunciato dagli stessi vertici. Ad oggi, però, il bando per trovare un nuovo direttore non ha prodotto alcun risultato.

Sul tema si sono attivate la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani e la senatrice dem Tatjana Rojc, scrivendo direttamente al ministro per Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini. “La Biblioteca statale isontina di Gorizia - si legge nella missiva - è un tesoro vivo e vitale, che deve continuare a operare e se possibile crescere a servizio del territorio e anche a implementazione di un grande progetto transfrontaliero qual è GO2025”. La speranza è che da Roma possa arrivare un nome definitivo entro maggio, quando Polo cesserà il proprio incarico e andrà anche lei in pensione.

Risalente alla soppressione del locale collegio dei Gesuiti voluta da Maria Teresa d'Austria, la biblioteca – spiegano le parlamentari al ministro – “è eminente fin dalla sede nel pregevole Palazzo Werdenberg e lunga è stata la serie di iniziative culturali con cui si è guadagnata un posto di primo piano spaziando dal settore librario alle esposizioni d'arte alle collaborazioni con istituzioni di rango regionale, nazionale e internazionale”. Serracchiani e Rojc sollecitano quindi “l'iter della nomina di un direttore e una verifica sull’adeguato presidio di figure intermedie, affinché la Bsi possa continuare a svolgere quel ruolo meritorio di diffusore di cultura svolto in 200 anni di storia gloriosa”.

Nella foto: Marco Menato (a sinistra) e Angela Polo (destra)

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