La richiesta
Begliano, in cinquecento firmano la petizione contro il Centro migranti. Scontro Calligaris-Asquini

I cittadini torneranno in piazza domenica 30 marzo per cercare ulteriori sottoscrizioni. Giunge anche Cisint ma i promotori non vogliono «alcuna bandiera politica».
La raccolta firme, organizzata in mattinata a Begliano contro il futuro centro per minori stranieri non accompagnati, si è trasformata ben presto in un momento di discussione politica. Ad avviare la campagna l’europarlamentare ed ex sindaco di Monfalcone, Anna Maria Cisint. Accanto a lei anche il consigliere regionale Antonio Calligaris ma anche Massimo Asquini, già volto della Lega e ora rappresentante locale del Patto per il Nord.
«Questi Centri – ha sottolineato Cisint – sono parte di quella catena di approfittatori dei traffici di immigrati clandestini nel quale sono presenti soprattutto le cosiddette ‘cooperative rosse’. Normalmente non c’è alcun fattore di beneficenza o di carattere umanitario che spinge al proliferare di queste strutture, quanto, piuttosto, la volontà di poter accedere ai finanziamenti pubblici erogati per ciascun ospite in modo indifferenziato rispetto alle prestazioni e ai servizi, che ridotti ai minimi termini consentono ampi guadagni. Soprattutto, non esiste alcuna garanzia che si tratti realmente di minorenni, in quanto essi si dichiarano essere alle soglie della maggiore età, proprio per sfuggire al loro inserimento nei centri di rimpatrio».
Cisint ha rimarcato la questione della sicurezza: «In alcuni reati sensibili, come lo spaccio e il furto, gli stranieri rappresentano la grande maggioranza degli indagati. Questi stranieri, liberi di muoversi nel territorio, sono più facilmente indotti all’illegalità clandestina. In più, il Centro di Begliano si aggiunge a quelli, già problematici, esistenti nella nostra regione, che così rischia di diventare il luogo di arrivo di questi minori da tutte le altre parti dell’Italia. Il nostro territorio come luogo di raccolta degli arrivi clandestini delle altre regioni. Anche per questo l’amministrazione regionale ha fatto bene a disciplinare questi insediamenti», ha ribadito l’europarlamentare.
Presente anche il consigliere regionale del Carroccio, Antonio Calligaris, che ha avuto una vivace discussione con lo stesso Massimo Asquini. Calligaris, dal canto suo, ha fatto proprio il sollecito al legislatore regionale «per porre fine al proliferare di queste strutture stabilendo dei criteri a tutela dei cittadini. Fabbisogno regionale e localizzazione territoriale sono vincoli imprescindibili che, oggi, la regione Friuli-Venezia Giulia introduce come vincoli per l'autorizzazione di queste strutture. Grazie all'emendamento dell'Assessore Roberti si possono evitare situazioni come quella di Begliano con una struttura pronta a sorgere in una comunità piccola che vedrebbe, così, cambiare notevolmente lo stile di vita degli abitanti. Collocare queste strutture in piccoli centri come Begliano è francamente inaccettabile».
Il tema si è, poi, spostato sul centro di Turriaco dove «il caso è differente: credo che l'allora Sindaco Bullian presentò una domanda per un bando destinato alla riqualificazione dei centri urbani con presenza di stranieri. Bando che nelle intenzioni del Comune permetterebbe di effettuare opere di riqualificazione urbana, ma anche di ampliare il centro minori già esistente con la prospettiva di incentivare gli arrivi nel paese. Con la norma appena approvata dal Consiglio regionale pompiamo un limite anche all'ampliamento di Turriaco, per il bene dei cittadini», così ancora Calligaris.
Dal canto suo Asquini ha puntato il dito sulla presenza di Cisint e Calligaris: «È incredibile come, ancora una volta, due esponenti di quel gruppo politico regionale che ha fornito 2milioni e 500mila euro tramite l’assessore Roberti vengano qui a parlare con la gente. Sono i primi che hanno contribuito a questo centro di accoglienza». È l’ex esponente del Carroccio a ribadire: «Il comune di Turriaco non aveva i fondi necessari e gli sono stati forniti a livello regionale. Penso siano peggio della Sinistra».
Il gruppo di cittadini che ha avviato la raccolta firme – ben cinquecento le persone che hanno sottoscritto la richiesta che sarà inviata al Comune, alla Prefettura e al consigliere regionale Calligaris – ha ribadito come non sia loro intenzione «rendere la questione meramente politica. Accettiamo con noi in piazza chiunque voglia accogliere la nostra richiesta di aiuto ma non vogliamo alcuna bandiera politica. Sono passati a firmare cittadini di Begliano ma anche residenti a Ronchi dei Legionari e Turriaco nelle zone limitrofe al paese». Sono stati gli stessi cittadini, poi, a dirsi disponibili per l’accoglienza «di donne con bambini o di anziani, sicuramente non uomini o giovani maschi», così i promotori che si ritroveranno nuovamente di fronte l’ex albergo Crociera domenica 30 marzo per raccogliere firme dalle 10 alle 12.
Foto Fabio Bergamasco.
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