Beffe e bordate sulla Magnadora e sulle elezioni comunali: in piazza il testamento di Sior Anzoleto

Beffe e bordate sulla Magnadora e sulle elezioni comunali: in piazza il testamento di Sior Anzoleto

A MEZZOGIORNO

Beffe e bordate sulla Magnadora e sulle elezioni comunali: in piazza il testamento di Sior Anzoleto

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 04 Mar 2025
Copertina per Beffe e bordate sulla Magnadora e sulle elezioni comunali: in piazza il testamento di Sior Anzoleto

La satira della maschera monfalconese ha colpito quasi completamente la politica locale. Battute anche su Cantiere e sanità. In corso la sfilata dei carri e dei gruppi.

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«Una città viva dove tuti xe impegnadi a lavorar, talmente impegnadi che a la sera semo sfinidi e cussì, in giro, no se vedi più nisun, seradi anche i bar, tuti a durmir. Ma no ve par strano tuto sto mortuorio per una città che i politici ne ga dito dovessi viver de turismo e de set cinematografici?». È la prima sferzata di questo Martedì Grasso – 4 marzo - che Sior Anzoleto Postier ha lanciato alla politica locale leggendo il tradizionale e lungo Testamento, il primo appuntamento di questo 141esimo Carnevale Monfalconese. Quindi tutti in maschera o seduti a bere uno spritz in Piazza della Repubblica – dove non s’è registrato il sold out come nella passata edizione - per ascoltare la Cantada animata dalle note della Banda Civica Città di Monfalcone.

Dopo l’appello del Notaio Toio Gratariol che prima di tutto s’è rivolto al governando podestà reggente «Antonio Cisint in Anna Garritani», anche la sposa Luana Tonello ha – inusualmente - salutato la città: «Ciao Mofalcon, voleve ben!». Un bel messaggio inclusivo in una città che si prepara alle «elezioni comunai» dove «al nome xe tutto un programma» e pare «un menù de Magnemo fora de Casa» con «Fasan rosto e un bocal de bira Moretti, con contorno de amici “rufianeti”».

Canzonati «l’assessor ex cestista Banello», «l’ex maresiallo balonèr Volante» e i politici «susta» quelli che saltano «da una carega a l’altra». Restando in tema di marescialli, coinvolto dalla vena satirica di Anzoleto anche «el povero vice podestà Toni dell’Arma» - alias Antonio Garritani - che «ga rivà a far al sindaco sul serio con la podestessa sempre tra i pie».

Beffe anche sull’«assessore alle scovasse Venni». Anzoleto lascia ai posteri monfalconesi e non «al Pronto Soccorso che xe diventà come al Bronx». «De sto passo inveze che andar li de persona, ne tocherà ciamar e farse visitar par telefono, perché pol suceder che te vadi là per un mal de panza, e te torni a casa con un ocio nero».
Bordate anche alla “podestessa” si diceva - l’ex sindaco Cisint, appunto – che prende la parola ai Consigli Comunali in più vesti: assessore ai lavori, assessore alla viabilità, referente con delega ed europarlamentare che «la xe in cielo, in tera e in ogni luogo» e alla quale «i dovarie darghe un posto ta la torre de controllo a Ronchi».
Su chi prenderà il suo posto, Postier ironizza: «Chi vien eletto farà Zorro, chi perdi, il sergente Garcia. Tanto i requisiti fisici i li ga tuti e do».

Satira anche sulla «galeria de piassa granda» e sulle Terme Romane dove «bisognaria mandar tuti i politici per un mese a far el bagno ta le vasche, e se dopo un mese i continua a dir ancora monade, vol dir che l’acqua non xe ancora bona». «Ancora nisba» sui fatti concreti in merito al niqāb «de le mulete bangla a scola». Su «ricorsi e contro ricorsi» per i Centri di preghiera islamici, Anzoleto ci vede una strategia «studiada a tavolin: come far reclam par ciamar i turisti senza spender un centesimo? Se inventemo un caso nazional, cussì tuti conosarà Mofalcon e i tursiti riverà a flotte». Presi di mira anche i Bisiachi «col disco orario e senza», i parcheggi del San Polo e le lunghe liste di attesa per le visite mediche. Prese in giro anche sul litorale.

Battute al vetriolo pure sul Cantiere: «L’unica roba che no volessi lassarve perché el ga disfà Mofalcon. Poveri Cosulich». Immancabile il riferimento ai subappalti e all’insegnamento dell’italiano agli extracomunitari che «no se sa mai che impari a leger e capir i contrattti?». Infine una chiusura amara ma realista. Postier è tornato sul cantiere navale: «Pensar che lì dentro ga sfadigado i nostri pari, noni e bisnoni par darne un futuro a noi e a la nostra Mofalcon». Bei ricordi per la gente e «a Mofalcon un bel casoto!». Dalle 14 è in corso la sfilata carnevalesca con 12 carri allegorici e 15 gruppi mascherati.

Foto di Fabio Bergamasco

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