IL PRESIDIO
«Basta commercio di armi nei nostri porti», il fronte no guerra a Monfalcone
Oggi il presidio che ha riunito sindacati e associazioni al Porticciolo Sauro per chiedere il cessate il fuoco per Palestina e Ucraina. L'appello.
Nel tardo pomeriggio di oggi, mercoledì 4 settembre, Tavola Pace Fvg, Usb, Potere al Popolo, Pax Christi Marcia Mondiale per la Pace ed Europa Verde hanno manifestato contro il commercio delle armi a Monfalcone. L’iniziativa ha avuto luogo sulla Scalinata Norma Cossetto che si affaccia sul nuovo Porticciolo Nazario Sauro. Presenti una ventina di persone. Il presidio unitario ha chiesto il cessate il fuoco in Palestina e in Ucraina e si è fatto portavoce dello stop agli interessi che preparano e alimentano le guerre attraverso la logistica violando la legge 185 del 1990, la Costituzione Italiana e i Trattati internazionali.
Gli attivisti hanno denunciato il passaggio di alcune imponenti forniture belliche a Portorosega di Monfalcone e – in data odierna – altri avvistamenti ci sono stati al Porto di Trieste. Il primo a prendere la parola è stato Alessandro Capuzzo di Tavola Pace Fvg che ha denunciato i traffici militari in atto «favoriti anche dal governo italiano». Il sindacalista di Usb Alessandro Perrone ha ricordato ai presenti gli allarmi lanciati sulla questione a dicembre 2023 e nello scorso agosto.
Perrone ha contestato l’utilizzo di risorse pubbliche in contesti militari, mentre ha parlato a favore del sostegno allo Stato Sociale. Dal sindacalista è stata espressa solidarietà al popolo Palestinese, «vittima di genocidio» di cui la colpa è «l’ingente spostamento di risorse sull’industria militare». Perrone ha pure riferito di battersi contro le riduzioni salariali, la perdita di diritti e la diminuzione del potere d’acquisto. Infine sono stati richiamati la necessità di pace e cooperazione tra i popoli. Giulia Giorgi, esponente di Europa Verde, ha affermato: «Le politiche europee promuovano la neutralità e favoriscano la partecipazione». Da Giorgi quindi, è giunto un ulteriore invito a non cedere alla rassegnazione.
Significativa la riflessione di Elisabetta Tofful, componente di Pax Christi che ha dato lettura di un articolo sui danni e i costi della guerra. Presenti anche la responsabile regionale dei Verdi, Tiziana Cimolino e Diego Verzegnassi di Fiumicello Villa Vicentina per conto di Marcia per la Pace e la Nonviolenza. A rappresentare Usb Porti c’era Massimiliano Generutti. «Ci è stato detto dall’Autorità di Sistema Portuale che i carri armati visti a Monfalcone sono solo pezzi i ferro – afferma Generutti – queste sono scuse flebili. Siamo all’assurdo, non c’è più la reazione popolare. I carri armati esistono e sono diretti in terre di guerra e genocidio».
Il sindacalista triestino a perciò chiesto all’Autorità Portuale di «rivelare il suo vero atteggiamento» su questi temi. «Ci fosse stato il presidente D’Agostino – sottolinea in chiusura Generutti – queste movimentazioni non ci sarebbero state oppure si sarebbero rivelate molto misurate. Chiediamo al Commissario Torbianelli di conoscere la sua posizione in merito». Gli attivisti hanno rivolto l’invito finale a partecipare a “Fari di Pace” promossa da Pax Christi per l’arrivo della terza Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza in programma per il 19 novembre a Trieste.
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.