Lo spettacolo
Il teatro di Bergamo torna a vivere, il baritono di Mossa Federici tra i protagonisti della ripartenza
Trasmessa in diretta sulla Rai, l'opera ha riportato la musica nel teatro di Bergamo. Il racconto del cantante lirico di Mossa.
In questi mesi di emergenza sanitaria e restrizioni, molti teatri hanno scelto di mettere comunque in scena i propri spettacoli, spostando il pubblico dalle platee allo streaming o alla televisione. È successo anche ieri sera al Teatro Donizetti di Bergamo, nella cornice dell’omonimo festival musicale, quando su Rai 5 è andata in onda la diretta dell’opera “Marino Faliero”. Tra i protagonisti, c’era anche il celebre baritono di Mossa, Christian Federici (nella foto), nei panni del personaggio di Steno.
Ovviamente, a causa delle restrizioni, platea e gallerie erano deserte e per lo stesso Federici è stato molto strano esibirsi in quelle condizioni: “La mancanza di un contatto diretto con il pubblico - ci confessa - è abbastanza forte. Manca soprattutto l’applauso alla fine di qualche numero musicale, di un atto o dell’opera. Lascia sicuramente l’amaro in bocca all’inizio, ma è stato comunque un compromesso che abbiamo accettato più che volentieri. Siamo stati in grado di dare un segnale forte di ripartenza, dopo un momento tragico come questo”. A dare più forza al tutto è stato l’ingresso sul palco di tutta la compagna, incluse le maestranze, accolta da un agghiacciante silenzio.
“La direzione artistica del festival ci ha voluto tutti presenti - spiega il baritono -, inclusi chi solitamente rimane dietro le quinte. È stato fatto per dare un volto a queste persone, che altrimenti rimarrebbero nell’ombra, ed è stato molto toccante il lungo applauso partito tra noi. Abbiamo infatti ringraziando la Fondazione Donizetti, che è riuscita a fare dei miracoli in tutti questi mesi”. La stessa organizzazione ha voluto proseguire con la manifestazione, sottoponendo tutti gli operatori a tamponi costanti, a spese dello stesso teatro. Tutti gli spettacoli trasmessi, a parte quello di ieri, sono visibili online solo con abbonamento, in controtendenza rispetto ad altre realtà.
“Questi eventi devono rappresentare una boccata d’ossigeno - commenta Federici -, sapendo che le insidie sono sempre dietro l’angolo. Anche mettere a pagamento le pièce e altri prodotti multimediali è un segnale forte, caricandole online su una piattaforma online apposita, perché la cultura non si fa a gratis ma deve avere un valore riconosciuto”. Una misura necessaria, prosegue il professionista di Mossa, anche perché gli aiuti dallo Stato sono stati troppo pochi. Sul suo futuro, invece, “i lavori che avevo in programma sono stati rinviati più avanti nel tempo. Mi auguro che non ci sia il bisogno di farli in streaming ma che la situazione potrà tornare alla normalità”.
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