Una barca riemerge dall'Isonzo dopo un secolo, la scoperta a Gorizia

Una barca riemerge dall'Isonzo dopo un secolo, la scoperta a Gorizia

della grande guerra

Una barca riemerge dall'Isonzo dopo un secolo, la scoperta a Gorizia

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 23 Ago 2021
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Il ritrovamento lungo l'asta del fiume tra San Mauro e Piuma. Serviva come passerella per attraversare il corso.

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Nonostante siano passati più di cento anni, le tracce della Grande guerra sono ben presenti sul territorio. Non sono finiti, infatti, i reperti storici rintracciabili nei dintorni di Gorizia e non solo, dalle presenze più piccole a quelle ancora più imponenti. Quando riemergono, però, lasciano sempre meravigliati. È quello che è successo pochi giorni fa a un canoista che stava navigando sull’Isonzo, imbattendosi all’improvviso nei resti di una barca ormai sommersa. Un relitto risalente con ogni probabilità alla Prima guerra mondiale.

“Sono passato diverse volte in quel tratto e non l’ho mai visto - spiega la persona che l’ha scoperto, Fabio Caudek - per cui dev’essere uscito fuori con le piene di questo inverno. È stato ribaltato, appoggiandosi su dei piloni presenti”. L’imbarcazione in ferro faceva parte di un attraversamento del fiume, ma non in quel punto preciso. L’idea è che arrivi da Salcano o comunque da un altro punto più a monte. “Non ci sono altri pali per bloccare le barche - prosegue - quindi presumibilmente era una passerella sospesa sul flusso d’acqua”.

Analisi fatta anche attraverso le immagini scattate dal drone, che hanno mostrato alcuni dettagli difficilmente visibili altrimenti. La datazione, inoltre, risale non prima dell’agosto 1916, successivamente alla presa da parte italiana della città, quando vennero realizzati passaggi analoghi nell’area. Caudek ricorda ritrovamenti precedenti nell’estate del 2003, quando una grossa secca dell’Isonzo - in particolare nella confluenza con il Vipacco tra Savogna e Peteano - gli fece intravedere due natanti simili ma più piccoli, incagliati nella ghiaia.

“Non è rarissimo trovarli - evidenzia - e anche persone dal Veneto mi hanno detto che, sul Piave, negli anni sono stati scoperti. Servono determinate condizioni e fortuna, ma sono rimasto anch’io sorpreso”. L’area in cui è emerso il relitto è tra San Mauro e Piuma e, per riuscire a vederlo, “bisogna andare dove la Piumizza entra nell’Isonzo in località Bus dal Diaul, si costeggia il sentiero e da lì si trovano già due ponti, uno parallelo all’altro. Si scende, quindi, per circa 500 metri verso sud e, dalla riva opposta, si intravedono i pali”.

La struttura, comunque, non è totalmente riemersa ma quasi tutta rimane sott’acqua. “Ho segnalato la cosa a un funzionario del Comune, ma sarà difficile tirare fuori una cosa del genere. È quasi impossibile scendere con qualsiasi mezzo in quel tratto”. Per ammirarlo, in ogni caso, una buona soluzione è remare in kayak, come fatto dallo stesso Caudek. Lui stesso aveva intravisto qualcosa in quel punto un mese prima, constatando che il livello del fiume era sceso di un metro e mezzo. Poi la verifica sul posto, da appassionato di storia dell’epoca.

Foto di Fabio Caudek

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