Il nuovo priore dom Ângelo sbarca a Barbana, giunto dal Brasile

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Il nuovo priore dom Ângelo sbarca a Barbana, giunto dal Brasile

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 13 Set 2023
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Domenica 17 settembre il monastero vivrà l'insediamento ufficiale. Padre Ângelo ha lavorato a lungo con i giovani a San Salvador de Bahia.

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Dom Ângelo Alves de Oliveira Osb, il nuovo priore del Santuario di Santa Maria a Barbana, è stato accolto lunedì sera in Porto Mandracchio a Grado dall’arciprete parroco, monsignor Paolo Nutarelli, e dai carabinieri della locale stazione. Classe 1978 e con 22 anni di professione monastica alle spalle, Dom Ângelo è stato indicato come nuovo priore il primo giugno scorso. L’annuncio era arrivato nello stesso mese dopo che il Capitolo del Monastero si era con l’Abate presidente della Congregazione Benedettina del Brasile per votare il successore di dom Benedetto De Lyra Albertin, deceduto a maggio.

È stato Dom Emanuel d’Able do Amaral Osb, arciabate del monastero di Bahia, il più antico del Brasile, a volerlo in Italia. Oggi, nella solennità del Santissimo Nome di Maria, la nostra redazione ha perciò incontrato il religioso in anteprima, e con l’aiuto nella traduzione di dom Stefano Vilhena, è stato intervistato. A salutarlo sull’isola c’erano monsignor Armando Zorzin, in qualità di legale rappresentante del santuario e monsignor Michele Centomo, direttore de "La Madonna di Barbana”, pubblicazione e organo d’informazione del monastero benedettino.

Dom Ângelo, arrrivato a fine stagione dall’altra parte del mondo esordisce la nostra conversazione rivelandoci che si è svegliato alle 5 di ieri mattina, dopo aver – comprensibilmente - dormito poco. “Quando l’arciabate mi ha comunicato che si sarebbe recato a Barbana per l’elezione del nuovo priore – racconta Dom Ângelo – mi ha fatto capire che sarebbe stato eletto un monaco al di fuori della comunità di Barbana, seppure appartenente alla congregazione. Non mi sarei mai aspettato che sarebbe toccato a me”. La sera del 1° giugno scorso, il telefono di dom Ângelo ha suonato.

“Era l’arciabate – spiega il neo priore – così sono cominciati i tremori. Mi ha comunicato di essere stato eletto priore di Barbana. La nostra conversazione era stata messa in vivavoce nella sezione capitolare che ci ascoltava. L’arciabate è andato subito al sodo. Ho chiesto un giorno di tempo per riflettere su un eventuale e non facile spostamento dall’Italia al Brasile”.

Dom Emanuel ha però richiamato Dom Ângelo mezz’ora dopo per dargli una parola di conforto e sottolineare il fatto che era di fronte ad una opportunità di accrescimento. “Nel frattempo – rivela il neo priore – ho chiamato la madre badessa di un monastero brasiliano, una cara amica e madre spirituale. Lei mi ha risposto che immaginava da tempo che un momento del genere sarebbe arrivato. Mi ha detto: il dolore di dire di no è molto più forte e pesante rispetto al dire di sì. Vai!”. Dopo il grande incoraggiamento ricevuto, Dom Ângelo si è preparato per il trasferimento da Bahia a Barbana dove da ieri vive con la sua nuova famiglia della comunità monastica. Il vicepriore non è stato ancora nominato, sarà uno dei primi passi da muovere, ma alcune idee ci sono già.

Offrirsi al mondo e alla società attraverso il carisma monastico, con la spiritualità di San Benedetto – afferma dom Ângelo – questa è la base di tutto. La nostra missione consiste nell’accogliere, dare perenne continuità secondo lo spirito della Regola benedettina che viene confermata e portata avanti con solidità”. Nel farci un esempio, il nuovo priore ci racconta della sua esperienza vissuta a San Salvador de Bahia dove è stato rettore della cappella del monastero di Santa Maria delle Grazie.

Qui si è occupato dei giovani del posto che gradualmente sono stati invitati a prendere parte alla messa serale. L’ha resa “attrattiva” con fatica, ma da 16 persone – in 5 anni - è riuscito a far arrivare una folla in questa cappella giovanile che si è riempita di entusiasmo e proposte. Ma la vita monastica, cosa comunica ai giovani d’oggi? I Benedettini continuano a coltivare da secoli una bellezza della vita che è unica.

“Siamo nel mondo – afferma sorridendo dom Ângelo – con la nostra testimonianza diciamo alla gente che fare il monaco vale ancora la pena. Noi invitiamo a rinnovarsi e ricercare sempre, continuamente Dio nella ricerca di se stessi. In questo c’è il proposito di San Benedetto che vive attualmente”. E ancora dom Ângelo: “La vita spirituale non è distante, ma vive con il mondo e nel mondo. Facendoci vedere, attraverso la nostra presenza, esprimiamo gioia e accoglimento.

I giovani per esempio, cattolici e non, cercano questi valori. Questa è una forza. Il monachesimo attrae, accoglie con il sorriso e nella semplicità che si traducono poi nella liturgia, nel conforto e nei gesti quotidiani”. Tra pochi giorni, domenica 17 settembre alle 14.45, il monastero si appresta a vivere la grande festa con la santa messa di insediamento del nuovo priore.

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