Bandiere e folle in piazza nel 1946, Gorizia ricorda le grandi manifestazioni per l'Italia

Bandiere e folle in piazza nel 1946, Gorizia ricorda le grandi manifestazioni per l'Italia

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Bandiere e folle in piazza nel 1946, Gorizia ricorda le grandi manifestazioni per l'Italia

Di Redazione • Pubblicato il 24 Mar 2024
Copertina per Bandiere e folle in piazza nel 1946, Gorizia ricorda le grandi manifestazioni per l'Italia

Mercoledì pomeriggio saranno ricordati i moti della comunità per chiedere che la città rimanesse italiana, alla colonna tra via Oberdan e largo 27 marzo.

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Il Comune di Gorizia e la locale Lega nazionale saranno presenti anche quest’anno in largo 27 marzo per ricordare, come tradizione, le grandi manifestazioni di piazza del 26 e 27 marzo 1946. Nel mese di marzo 1946, una Commissione Alleata giunse in regione con il compito di definire i confini fra Italia e Jugoslavia, in previsione dell'imminente Trattato di Pace di Parigi. Questa giunse a Trieste il 7 marzo, mentre arrivò a Monfalcone il 27 marzo all'ora di pranzo, ripartendo poco prima dell'ora di cena per raggiungere Gorizia.

Proprio per ricordare questi accadimenti, è stato intitolato il largo 27 marzo, che congiunge le vie Oberdan e Mameli, dietro il Palazzo dell’Inps. Sotto la targa affissa alla colonna d'angolo via Oberdan-largo 27 marzo, verranno deposti gli omaggi floreali proprio mercoledì 27 marzo alle ore 17, nel corso di una breve cerimonia. Come spiega la Lega nazionale, all'epoca «le operazioni delle opposte fazioni da una parte quella titino comunista annessionista e dall'altra quella italiana per il ritorno all'Italia erano iniziate già a metà febbraio».

In quel periodo, infatti, «si era sparsa la notizia dell'imminente arrivo della Commissione interalleata per definire i confini tra Italia e Jugoslavia. Le forze di sinistra si dettero da fare con grande impegno attraverso le loro organizzazioni - prosegue la nota - tra cui l'Unione antifascista italo-slovena e l'Associazione dei partigiani giuliani, poi confluita nell'Anpi per preparare cartelli inneggianti l’annessione della Venezia Giulia con la Jugoslavia ma per gli italiani con il cuore tricolore fu quello il momento delle scelte irrevocabili: bisognava dimostrare al mondo intero di essere italiani».

«Con il decisivo l’apporto dell’Associazione giovanile italiana e della Lega nazionale - ricorda - il 26 marzo un corteo immenso parte dal Parco della rimembranza ed in piazza della Vittoria si parla di 25mila persone e la sera del 27 marzo 30mila persone invasero le strade, ed in mezzo a migliaia di tricolori si accesero migliaia e migliaia di fiaccole. I cittadini fluirono nelle vie e nelle piazze per affermare l’identità italiana di Gorizia davanti alla Commissione. Gorizia esplose di tricolore: uomini e donne con coccarde rosse bianche e verdi e balconi delle case con la bandiera italiana».

«Gli esperti lasciarono la Venezia Giulia il 5 aprile 1946, dopo aver visto manifestazioni, sentito delegazioni, letto volantini, manifesti ed altri documenti ma certamente impressionati da quell’onda tricolore» conclude la Lega nazionale.

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