Baby gang e caso in piscina, il sindaco Ziberna: «Gorizia non vuole questi teppisti»

Baby gang e caso in piscina, il sindaco Ziberna: «Gorizia non vuole questi teppisti»

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Baby gang e caso in piscina, il sindaco Ziberna: «Gorizia non vuole questi teppisti»

Di Redazione • Pubblicato il 26 Giu 2024
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Il sindaco si unisce al cordoglio per la scomparsa di Shimpei Tominaga, morto dopo essere stato picchiato in centro a Udine, e guarda alla situazione in città.

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Il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, si dice «molto addolorato per la scomparsa di Shimpei Tominaga, morto a Udine per un gesto di umanità, colpito a morte da un pugno sferrato da un giovane delinquente mentre cercava di sedare una rissa». Il primo cittadino esprime quindi la propria vicinanza alla famiglia, rilevando come quello avvenuto pochi giorni fa «si tratta di un episodio che ci coinvolge tutti perché l’aumento della violenza nelle città sta raggiungendo livelli inaccettabili costringendo la gente ad avere paura e a non uscire di casa la sera».

A Gorizia, rileva, «per fortuna la situazione non ha raggiunto questi livelli, ma ci sono alcuni segnali che non possiamo minimizzare e su questo ci deve essere zero tolleranza nei confronti di qualsiasi atto di violenza perpetrato da chiunque. Recentemente si è verificato in piscina comunale un episodio che ha visto coinvolti alcuni giovani che hanno fomentato una rissa condizionando pesantemente l’attività ricreativa che si stava svolgendo anche con famiglie che si stavano godendo la serata. E questo è inaccettabile».

Il riferimento è a nei giorni scorsi nella struttura di Campagnuzza, con una rissa tra due ragazzi con la Gorizia Nuoto che ha deciso di sospendere gli Happy hour che organizzava tradizionalmente il giovedì. «Quindi, allarmato anche per quanto sta accadendo a Udine e Trieste, in riferimento agli atti violenti in aumento sia tra adulti che minori, ho inviato a Prefetto, Questore, Comandante territoriale dei Carabinieri e per conoscenza all’assessore regionale Pierpaolo Roberti una lettera con cui ho chiesto un incontro per verificare quali misure poter porre in essere al fine di prevenire e contrastare questi fenomeni che legittimamente allarmano i nostri concittadini» prosegue Ziberna.

Da lì, è stato velcoemente convocata una riunione tra le forze dell’ordine e il Comune di Gorizia, alla quale ha preso parte lo stesso primo cittadino con il comandante della Polizia locale, Marco Muzzatti. «Non possiamo nè intendiamo sottovalutare episodi come questo, perché vogliamo che Gorizia rimanga la bellissima città vivibile e a misura di famiglie che tutti conoscono e apprezzano. Al nostro fianco abbiamo registrato la totale collaborazione di Prefettura e forze dell’ordine che, peraltro, stanno da tempo svolgendo un’importante azione di prevenzione intercettando, per esempio, i giovani che usano il treno per venire a Gorizia reinviandoli verso i luoghi di provenienza».

«Ribadisco con forza - ancora il sindaco - questi teppisti devono sapere che Gorizia non li vuole. Nei giorni scorsi, in occasione della sua visita in città, ho chiesto al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi un rinforzo del personale di Polizia per il 2025, proprio per garantire la sicurezza dei cittadini anche alla luce dei moltissimi eventi che ospiteremo e del consistente afflusso di visitatori. Un’istanza che il ministro mi ha assicurato soddisferà, cosa per cui lo ringrazio».

Preoccupato per la situazione anche il consigliere regionale Diego Bernardis: «È prioritario accendere i riflettori della politica regionale sul fenomeno delle baby gang, che desta non poche preoccupazioni ai cittadini del Friuli Venezia Giulia ed è causa di episodi di cronaca critici, con ripercussioni anche gravi». Per l'esponente del centrodestra, «queste bande giovanili, spesso formate da individui che arrivano da fuori regione, hanno causato episodi gravi in diverse parti del territorio regionale, tra cui Cividale del Friuli, Udine, Trieste e Gorizia. Dunque, visto che il fenomeno delle baby gang era precedentemente estraneo alla nostra regione, è necessaria una riflessione urgente e una risposta adeguata».

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