Il peso del caro bollette preoccupa Nova Gorica, «un'azienda su tre a rischio»

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Il peso del caro bollette preoccupa Nova Gorica, «un'azienda su tre a rischio»

Di Timothy Dissegna • Pubblicato il 12 Ott 2022
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Grido d'allarme della Camera di commercio, rincari fino al 500% in bolletta.

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Bollette sempre più care, con lo spettro della chiusura sempre più vivido. Il caro energia attanaglia anche le aziende slovene, dove oggi il costo medio della fornitura ha raggiunto i 270 euro al MWh, così come quelle del versante italiano del confine e non solo. Una situazione che rischia di mettere in ginocchio numerose imprese della Goriška, come confermato da Roberta Fortuna, direttrice della Območno obrtno-podjetniška zbornica Nova Gorica, ossia la Camera di commercio e industria della zona.

“Ci sono stati aumenti altissimi - spiega la dirigente - e alcune aziende hanno avuto rincari anche del 500%”. La rete nazionale degli enti camerali ha quindi fatto un sondaggio a livello nazionale, con dati analoghi sul locale, che mostrano un quadro preoccupante: se tre quarti degli intervistati hanno dichiarato che avranno una riduzione dei profitti con questo trend, un terzo è perfino a rischio chiusura. Un’impresa su due ha avuto almeno il 50% di aumento della bolletta, mentre il 30% ha pagato fino al doppio.

Una realtà su cinque, invece, ha avuto rincari di 5 volte superiori al passato. “Il 15% delle imprese valuta licenziamenti” sottolinea Fortuna. Gli enti di categoria hanno così richiesto misure urgenti al governo Golob, che nei giorni scorsi ha approvato una misura da 80 milioni per aiutare le imprese con le bollette, mentre altri 6 milioni saranno destinati al sostegno dei mutui. Mentre le piccole realtà possono richiedere fino al 50% dei rincari, pari a 500mila euro, le più grandi arrivano a 2 milioni (30% dei costi).

Inevitabili le ricadute del boom dei costi delle materie prime, anche se l’esecutivo vorrebbe vincolare gli aiuti al mancato aumento dei prezzi sul consumatore. In ogni caso, i settori più colpiti sono quelli industriali e dell’edilizia, così come il sistema delle strutture ricettive. Qui, oltre al prezzo delle bollette, c’è anche la difficoltà per l’assenza di personale: “Quando è scoppiata la pandemia - rileva la direttrice - tanti hanno cambiato mestiere, ora molti hotel sono senza dipendenti e fanno fatica a tenere aperto”.

Mentre si fronteggia la crisi dei costi, Lubiana ha disposto da tempo fondi anche per l’efficientamento energetico e, per quanto riguarda i privati, ha disposto anche un bonus per 60mila famiglie. Sarà assegnato tra il primo novembre 2022 e il 31 marzo del prossimo anno, da un minimo di 200 euro per le persone che vivono da sole a 314 euro per le coppie senza figli. Per ogni ragazzo a carico, invece, ci sarà un aumento di 118 euro. Il tema degli aiuti si riflette anche a livello comunale, in vista delle imminenti elezioni.

Per questo, la Camera di commercio ha invitato nei prossimi giorni i candidati sindaco per un confronto ristretto sul tema. Al centro anche la valutazione sugli effetti sui progetti di sviluppo, a partire dalla nuova area industriale di Kromberk. Tra le richieste avanzate a Lubiana, invece, gli enti di categoria hanno chiesto anche una riduzione degli orari di lavoro e l’aumento dello smart working, mentre Lubiana ha già previsto un tetto massimo al costo dell’energia. Diversi gli imprenditori fanno già i conti anche per l'anno prossimo, quando molti contratti fissi di fornitura scadranno.

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