l'esperienza
A New York per il sogno Maratona, l'avventura di tre atleti di Romans

Il gruppo alla prima esperienza di questo tipo, il racconto dell'atmosfera con 50mila persone.
Sono partiti da Romans e hanno incoronato un sogno: correre la maratona di New York. A novembre, c’erano anche tre atleti del Goriziano ad indossare le pettorine insieme a 50mila persone arrivate da tutto il mondo, in uno degli appuntamenti sportivi più famosi in assoluto. Si tratta di Paolo Bravo, Angela Bolzan e Massimo Aschettino (tutti over 50) che, dopo le restrizioni delle ultime edizioni che avevano riservato la partecipazione ai soli professionisti, hanno deciso di iscriversi una volta riaperta la possibilità agli amatori.
Nessuno di loro, infatti, corre per mestiere ma solo per diletto: Bravo è impiegato in un’azienda, Bolzan ha uno studio di massaggi e Aschettino è agente di commercio. Per gli ultimi due era la prima prova con una gara sui 42 chilometri, mentre il primo si era già messo alla prova con alcune gare. Una come quella nella Grande mela, invece, nessuno di loro l’aveva mai vissuta e sono arrivati all’atteso appuntamento dopo diversi mesi di preparazione. “Una corsa dove non ti senti mai da solo - commenta Aschettino -, sempre in compagnia”.
“Due ali di folla ai lati del percorso - prosegue -, per tutti i 42,195 chilometri che ti spingono con il loro calore e incitamento. Il rettilineo finale di Central Park con tutte le bandiere delle varie nazioni è stato emozionante, così come la gente che urla il tuo nome, “Go massimo”, “Forza Italia” e lo speaker che ti chiama. Sono stati brividi e lacrime iniziati già dalla partenza con l’inno americano e lo sparo di cannone. E poi la medaglia al collo, quella medaglia, che ti emoziona solo indossarla e pesa sicuramente più di me”.
A caratterizzare la corsa è stata sicuramente la condizione meteo, con caldo e umidità che hanno costretto non pochi a doversi fermare, registrando anche qualche malore. “La fatica è stata tanta - ammette il corridore -, il grande caldo e l’umidità che hanno caratterizzato questa gara quest’anno l’ha resa ancora più dura oltre ai continui saliscendi che sono stati un vero spaccagambe. Ma l’emozione finale del magico traguardo te la fa dimenticare subito. Tagliato il traguardo ti perdi completamente tra la folla, lacrime di gioia e di dolore per la fatica fatta”.
I continui dislivelli hanno fatto ricordare quelli del Collio, mettendo “a dura prova il fisico e la mente. Ma il sorriso non mancava mai, una partecipazione viscerale e fisica. Ricorderemo sempre gli scottex per il sudore a Brooklin, le banane offerte nel Queens, gli shottini di Coca cola nel Bronx, le canzoni e i balli ad Harlem, l'energia del Parco con i sui scoiattoli ma soprattutto il marasma di gente in Central Park che si stringeva via via sempre di più che con il loro entusiasmo ci ha accompagnandoci fino al Finish Line”.
La gara è stata conclusa da tutti e tre: Bravo e Aschettino sono arrivati al traguardo in circa 3 ore e mezza, Bolzan invece in quattro ore e mezza. Per evitare problemi di sicurezza, i partecipanti sono stati fatti partire a scaglioni, in diversi punti, per poi ricongiungersi nel Queens. Incredibile anche l’organizzazione: “Ti vengono a prendere in auto e ti portano alla partenza. Abbiamo atteso lì quattro ore prima del via, noi siamo partiti attorno alle 9.30”. Presenti anche altri atleti friulani, tra cui alcuni giunti da Cividale e Udine e non solo.
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