la protesta
Auto ad alta velocità, in 269 chiedono più sicurezza a Piedimonte

Presentata la petizione in municipio, l'appello: «Serve una riqualificazione del rione».
Auto che corrono oltre il limite, mettendo in pericolo pedoni e ciclisti. La sicurezza stradale nel quartiere di Piedimonte non smette di far discutere, in particolare in seno al comitato spontaneo della zona che, questa mattina, ha consegnato 269 firme in municipio a Gorizia. Un’azione portata avanti per chiedere misure da parte dell’amministrazione locale, come già chiesto da diversi esponenti della minoranza in numerosi consigli comunali. Una situazione che rischia di complicarsi ulteriormente quando la passerella sull’Isonzo sarà nuovamente chiusa, per permettere i lavori di messa in sicurezza.
Un gruppo di rappresentanti del comitato - composto da Ennio Francavilla, Luana Leopizzi, Renzo Buzzinelli, Thomas Lenardi e Sergio Pero - ha quindi presentato i propri timori per il rione. La petizione è stata indirizzata al sindaco Rodolfo Ziberna, al vicesindaco con delega alla mobilità Stefano Ceretta e al comandante della polizia, Marco Muzzatti, con i firmatari che ritengono la situazione ormai insostenibile. Da qui, la richiesta di diverse misure di sicurezza, a partire dai dissuasori di velocità, illuminazione sugli attraversamenti pedonali, nonché la realizzazione di un passaggio pedonale alla galleria Baruzzi.
Identica mancanza verso il ponte di Piuma. “Il limite di 30 chilometri orari in quella zona non serve a nulla - incalza Lenardi - perché nessuno lo rispetta”. Francavilla rimarca che la strada che attraversa il rione “è un rettilineo di Formula Uno”, non mancando perfino auto che superano nonostante la linea continua. “I pedoni sono esposti ai pericoli” accusa il comitato, che in due mesi ha raccolto le adesioni alla protesta. Oltre alle mancanze in questo senso, il dito è puntato verso il degrado del quartiere, dallo stato del Muro delle 5 lingue a quello dei marciapiedi, “non capiamo perché non si inserisca la riqualificazione in vista del 2025”.
Se la campagna elettorale da qui a giugno renderà difficile un incontro con la giunta, il comitato punta a poter dialogare almeno con i tecnici per ora. “Dopo le elezioni, ci presenteremo subito con nostre istanze” premettono. Il gruppo evidenzia le potenzialità del quartiere, a partire dal fiume Isonzo “che la città non considera”. Oltre al tema sicurezza, i cittadini puntualizzano che mancano anche numerosi servizi, a partire dal medico di base. E aggiungono: “Il Comune metta a disposizione uno dei suoi locali per quello che è, di fatto, l’unico comitato di quartiere di Piedimonte-Podgora. Serve anche un assessore con la delega ai quartieri”.
Nel testo della petizione, si legge che "ci si riferisce alla strada principale, comprendente via IV novembre e via Brigata Cuneo, nelle quali la velocità di transito è troppo spesso ben superiore al limite imposto di 50 chilometri orari. La stessa situazione si presenta, sebbene con minore frequenza, nella strada parallela, ovvero in via Monte Calvario e in via Attems. Si rammenta che parte delle sopracitate vie è sprovvista di marciapiede, il che le rende maggiormente pericolose per pedoni, ciclisti ed animali in caso di veicoli transitanti ad alta velocità".
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