Aumento del costo di luce e gas, Vecchiet lancia l'allarme locale

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Aumento del costo di luce e gas, Vecchiet lancia l'allarme locale

Di Ivan Bianchi • Pubblicato il 03 Feb 2022
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La richiesta è che si faccia fronte comune. In pochi mesi le spese del comune sono aumentate da 36mila euro a oltre 70mila.

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Famiglie sempre più in difficoltà con il rincaro del mercato del mercato dell’energia. In alcuni comuni, come Ronchi dei Legionari, l’aumento è stato del 60%. ““Spese che rischiano di divenire insostenibili”, racconta il sindaco, Livio Vecchiet. “Se andiamo avanti di questo passo alla fine dell'anno mancheranno qualcosa come 500mila euro e tutti assieme dobbiamo lavorare per trovare delle soluzioni. Ecco perché informerò il presidente della giunta regionale, Massimiliano Fedriga e l'assessore Pierpaolo Roberti per concertare assieme tutte quelle strategie che non ci costringano di mettere mano alle spese correnti”.

Va detto che nell’agosto del 2020 la spesa era di 36mila euro e nell’autunno è arrivata a 50mila. A oggi 73mila euro, tra illuminazione stradale, semafori, centrali termiche, uffici, scuole e impianti sportivi. Sono a rischio tante spese. Mi riferisco ai contributi per le associazioni, alle manutenzioni ordinarie ed alle attività culturali. Ma sono anche a rischio le tariffe dei servizi erogati ai cittadini ed alcune tasse. Non possiamo giocare su un argomento come questo. Amministrare non è girare intorno alle cose, nascondere la testa sotto la sabbia. Sarà la prossima amministrazione a decidere sul daffarsi. Non possiamo certo spegnere l'illuminazione pubblica o spegnere il riscaldamento nelle scuole”, racconta Vecchiet.

La richiesta del primo cittadino di Ronchi è che gli altri sindaci si facciano avanti a dare una mano. “In questi anni abbiamo lavorato molto sul fronte del risparmio energetico. Tutte le lampade sono a led, le caldaie sono a condensazione ed abbiamo realizzato alcuni impianti fotovoltaici. Nella nuova scuola media l'elettrica rinnovabile prodotta sarà pari a 57.500 Kwh/anno che verrà autoconsumata in loco, mentre le eccedenze verranno immesse in rete con il meccanismo dello scambio sul posto. Ma, oggi come oggi, c'è il rischio della paralisi degli enti locali se questa situazione dovesse perdurare”. Cui aggiungere, secondo il sindaco, le difficoltà economiche che sono emerse dalla recente assemblea di Isa Ambiente. “Sono preoccupato – conclude – per lo stato di salute delle casse di questa società, chiamata oggi a far conto su fidi per poter mantenere inalterati i costi di smaltimento dei rifiuti”. 

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