La riunione
Monfalcone, costi mettono in crisi l'escavo: dalla Regione 800mila euro
Tavolo in Regione tra i vari attori. L'approfondimento del canale e del bacino è destinato ad arrivare fino alla quota di -12,50 metri sul livello medio del mare.
Si sono riuniti mercoledì gli attori dell'Accordo di programma per l'approfondimento dei fondali del porto di Monfalcone mediante il dragaggio del canale di accesso e del bacino di evoluzione dello scalo marittimo. “Solo attraverso un costante lavoro di squadra è possibile, infatti, espletare gli ultimi passaggi procedurali e imprimere una forte accelerazione a questa opera strategica attesa da oltre 20 anni”. Così il concetto espresso da Fabio Scoccimarro, assessore regionale alla Difesa dell'ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile al termine della riunione che si è tenuta a Trieste.
L'esponente della Giunta ha ricordato che per la Regione questo intervento è assolutamente prioritario. Proprio per questo - precisa - siamo supportati da tecnici ed esperti del settore che stanno fornendo un contributo fondamentale per proseguire il più rapidamente possibile nel pieno rispetto degli obblighi di legge e dell'ambiente.
Per l'assessore regionale in questa partita risulta poi importantissimo il ruolo proattivo dimostrato finora dal Comune, dall'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Orientale e dalla Capitaneria di porto della città dei cantieri.
Ultimati i lavori, che verranno eseguiti senza interferire con l'ambiente e con la fauna dell'area, l'approfondimento del canale di accesso e del bacino di evoluzione dello scalo è destinato ad arrivare fino alla quota di -12,50 metri sul livello medio del mare.
Tra i presenti anche il Commissario per l’escavo, Aurelio Caligiore, il sindaco di Monfalcone, Anna Cisint e le rappresentanze di l’Autorità Portuale, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Capitaneria di Porto, il Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana e il Consorzio di Sviluppo Economico della Venezia Giulia.
Nei giorni scorsi sono già iniziati gli interventi, ad opera del Consorzio di Bonifica Friulana, necessari per rendere libera l’area sulla quale verranno depositati i fanghi nella cassa di colmata. Tali lavori, che si concluderanno entro l’estate 2023, sono propedeutici alla realizzazione del dragaggio del canale di accesso al Porto.
Nel corso dell’incontro sono emerse notizie incoraggianti per quanto concerne le tempistiche di completamento dei lavori, in quanto i tecnici della Regione hanno assicurato che, tenendo in considerazione i periodi durante i quali gli interventi subiranno uno stop a causa delle nidificazioni nell’area SIC, il cronoprogramma verrà rispettato. Entro la prossima primavera sarà quindi pronta la vasca per accogliere i fanghi e da settembre 2023 si potrà procedere con l’escavo del canale. Sono attualmente in corso le verifiche, ex art 80 del Codice dei Contratti, per l’affidamento dei lavori per l’escavo all’Ati che si è aggiudicata la gara.
All’ordine del giorno della riunione c’era anche il problema dei rincaro dei prezzi, che ha fatto riscontrare una maggior spesa di circa 2milioni e 300mila euro rispetto ai 13milioni 200mila euro previsti per il completamento dei lavori. A fronte dell’esistenza di un fondo per sopperire all'aumento dei costi, il Presidente della Regione, Massimiliano Fedriga, ha fatto sapere che entro ottobre saranno stanziati ulteriori 800mila euro a copertura delle somme mancanti.
“Con l’avvio dei lavori per l’escavo aggiungiamo un altro, importante tassello, alle attività che abbiamo messo in campo per dare al Porto un rilievo e una competitività fino a poco tempo fa inimmaginabili”, così il sindaco, Anna Maria Cisint. “In mare si deve poter lavorare e non si possono aspettare vent’anni con soldi fermi per ottenere ciò che serve allo sviluppo del territorio. Con l’approvazione del Piano Regolatore e con l’Ordinanza della Capitaneria di Porto che consente l’approdo di navi mercantili con pescaggio massimo di 10,90 mentri non più solo all’accosto n. 9 ma anche agli accosti 7 e 8 della banchina 'Portorosega', il nostro Porto è più grande e presto lo sarà ancora di più. Questo ci consentirà di accogliere più navi, con un implemento del traffico marittimo e con ricadute economiche sul territorio che renderanno la nostra città ancora più attrattiva”, ha concluso Cisint.
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