I DATI DELLA SICUREZZA
Aumentano reati e denunce in provincia di Gorizia: crescono furti e frodi informatiche

I dati 2024, seppur orientativi, sono stati forniti questa mattina dal questore. Di Ruscio, «Dopo il covid, aumentata la litigiosità di circa il 20-30%»
12,1% di delitti in più commessi nella provincia di Gorizia rispetto al 2023: un dato che, a prima vista può indubbiamente preoccupare se non contestualizzato. Di fatto, si tratta di numeri orientativi, ancora non convalidati dal ministero (procedura per la quale sarà necessario attendere ancora qualche mese) e, peraltro, un aumento degli illeciti significa un incremento delle denunce con la conseguente attestazione di una maggiore fiducia della popolazione nelle forze di Polizia. È questa la lettura dei dati relativi all’andamento delle forze dell’ordine e della sicurezza pubblica per il 2024 fornita dal questore Luigi di Ruscio che ha voluto offrire un primo bilancio agli organi di stampa manifestando soddisfazione per il lavoro svolto.
Il primo dato rilevante è l’aumento di circa il 12% delle denunce, fatto che non implica un maggior numero di reati ma il maggior “coraggio” dei cittadini a rivolgersi alla Polizia. Stante questa premessa, va comunque registrato un incremento del 20-30% dei delitti risolti e delle persone arrestate, una media estremamente alta rispetto a quella nazionale. All’interno di questa percentuale, la fetta maggiore è quella occupata dai furti (27,9%, riguardante soprattutto le biciclette), seguita da un 21,6% di truffe e frodi informatiche: fenomeno che la Polizia cerca di arginare con diverse attività di informazione e prevenzione alle quali, tuttavia, raramente accedono i soggetti più deboli (anziani e persone sole).
«Soprattutto dopo il covid, abbiamo notato un aumento di circa il 20-30% della litigiosità, sia di tipo stradale, sia condominiale e domestica – ha spiegato il questore – Quest’ultima va a braccetto con i codici rossi, cioè le violenze di genere ma questo significa che sono anche molte di più le donne che denunciano. Sono aumentati anche i delitti inerenti gli stupefacenti e questo perchè è aumentata la repressione: registriamo soprattutto approvvigionamenti transfrontalieri».
A proposito di frontiera, da 4400 sono salite a 5000 le pattuglie impiegate sugli ex valichi confinari con l’identificazione di 700mila persone. Rispetto all’immigrazione, 1500 sono stati i respingimenti alla frontiera e si è proceduto a circa 300 rimpatri riguardanti persone senza permesso di soggiorno che avevano compiuti delitti anche di una certa gravità. «Abbiamo provveduto al loro allontanamento anche per una questione di rispetto verso gli stranieri onesti. Per questo, oltre ai rimpatri, abbiamo eseguiti 51 decreti di espulsione, un dato che conferma l’alto livello di sicurezza che si respira in Italia rispetto ad altri Paesi» ha affermato Di Ruscio.
Tra le misure di prevenzione emesse dal questore, 41 sono stati gli ammonimenti (31 dei quali per violenza domestica), 94 i provvedimenti di divieto di ritorno, 23 i divieti di accesso in esercizi pubblici e due i daspo per manifestazioni sportive. I reati denunciati sono stati complessivamente 1361 mentre 1268 le persone denunciate e arrestate. 9732 le istanze di rilascio di passaporto che sono state trattate cui si aggiungono 1991 dichiarazioni di accompagnamento per minori.
2400 sono stati i servizi di ordine pubblico svolti durante l’anno, con il coinvolgimento di 45 mila uomini. «La cittadinanza richiede che la Polizia sia in piazza perché vedere la divisa è rassicurante. A questo proposito vorrei anche ringraziare la Regione e i sindaci per i sistemi di videosorveglianza che ci aiutano nel nostro lavoro: a questo proposito vorrei sottolineare che la privacy, spesso tirata in ballo a questo proposito, è un falso problema dato che ormai è minacciata costantemente dall’uso dei cellulari» ha concluso il questore.
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