IL CORSO
Monfalcone, 11 ragazzi del Csm entrano nel mondo del lavoro

Il progetto multidisciplinare, che mira a introdurre i giovani nel lavoro, ha coinvolto la struttura di via Romana con l'associazione Apsam.
Si è concluso nei giorni scorsi “Attiva giovani”, un progetto multidisciplinare promosso dalla Regione rivolto ai giovani tra i 18 e 30 anni che offre la possibilità di frequentare corsi strutturati ad hoc in base alle necessità formative rilevate attraverso dei test che vengono offerti. Il progetto offre cinque ambiti all’avanguardia del mondo del lavoro che hanno l’obiettivo di introdurre i giovani su temi e in professionalità innovative, contesti che avranno sempre più importanza per futuro.
Il Servizio territoriale di Asugi del Dipartimento Salute mentale, insieme al Centro salute mentale di Monfalcone e in collaborazione con l’Enfap, capofila del progetto “Attiva giovani” nell’Isontino, hanno proposto ad Apsam (Associazione provinciale salute mentale di Monfalcone) di diventare partner di questo percorso di avviamento al mondo del lavoro dedicato alle persone giovani che afferiscono al servizio dipartimentale. “La nostra è un'associazione di volontariato che si occupa, da circa trent'anni, di problemi di salute mentale - spiega Lucia Bochdanovits de Kavna, tesoriere dell'ApSam - e negli scorsi giorni abbiamo concluso, presso la nostra sede di via Valentinis, un corso di avviamento al mondo del lavoro per giovani che sono seguiti dal Csm di Monfalcone".
Tale proposta è nata come progetto pilota, ad indirizzo sperimentale, e si è posta l’obiettivo di fornire risposte diverse da quelle che attualmente e tipicamente il Centro di Salute Mentale può offrire nei confronti delle persone giovani prese in carico in un percorso di cura, il recovery. L’associazione dei familiari Apsam è stata quindi fondamentale in questo contesto, e - attraverso la concessione della sede di cui dispone perché messa a disposizione del Comune di Monfalcone - ha consentito lo svolgimento dell’attività in un luogo protetto e ha stipulato un contratto di usufrutto gratuito dei locali con il Comitato regionale dell’Enfap nel periodo da maggio a giugno per consentire lo svolgimento delle attività formative.
Il corso ha coinvolto undici giovani in carico al Csm di via Romana, e si è strutturato in sei incontri da circa due ore l’uno, condotti da due tutor specificatamente formate: la dottoressa Zaccheo e la dottoressa Buttignon. Durante questi incontri i partecipanti hanno appreso ed affinato abilità specifiche utili all’ingresso nel mondo del lavoro. Oltre agli aspetti specifici, i partecipanti si sono sperimentati anche su abilità di carattere trasversale, come la capacità di stare all’interno di un gruppo e quella di coordinarsi assieme nello svolgimento di compiti assegnati. Nella malattia mentale la sofferenza si manifesta anche con la difficoltà a relazionarsi con gli altri, e spesso uno degli obiettivi dei percorsi di cura è proprio costituito dal lavorare sulle capacità relazionali.
Al termine del corso è stato organizzato un momento conviviale e di festa nella sede associativa che ha coinvolto tutti i partecipanti, i loro genitori, i familiari volontari dell’Apsam, il direttore del Csm Giovanni Austoni e la sua equipe. Erano presenti anche gli operatori della cooperativa sociale “La Collina” e le due tutor dell’Enfap che hanno accompagnato i ragazzi in questo percorso. Per l’occasione, i diversi attori del progetto hanno espresso la loro soddisfazione per il percorso intrapreso assieme. Dal gruppo dei partecipanti è emersa una buona soddisfazione rispetto all’attività. Il particolare punto di forza è stato quello di lavorare assieme come gruppo, i giovani adulti hanno percepito un rinforzo delle loro abilità sociali e un incremento della fiducia nelle proprie capacità.
All’incontro è stata poi evidenziata la preziosa collaborazione tra i diversi attori: l’ente formativo, l’associazione ed il servizio dell’azienda sanitaria. Il sodalizio, che nasce come gruppo di auto mutuo aiuto per i familiari di persone con disturbo mentale, attraverso un suo rappresentante, ha poi raccontato l’attività storica dell’associazione, esplicitando l’obiettivo di poter ampliare il gruppo di volontari e delle famiglie, mettendo in contatto i familiari dei giovani che hanno usufruito del corso, con i familiari attualmente frequentano l’associazione.
“Nel fare Salute mentale – ha affermato Austoni - è importante favorire l’associazionismo, l’incontro delle persone e delle reti socio familiari. Sono altrettanto necessari lo scambio di esperienze, il condividere le difficoltà e il promuovere una diversa cultura di approccio alla sofferenza psichica. Tutto questo favorisce l’aderenza ai progetti terapeutico riabilitativi e la riuscita del percorso di recovery”. Dal medico è arrivato anche l’appello finale a ripetere iniziative di questo genere.
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